Road to NBA Draft, gli Warriors e la 2: Wiseman, Avdija o una trade per Beal e Vucevic?

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Tralasciando i Minnesota Timberolves che chiameranno con la 1 assoluta, i riflettori sulla strada che portano al Draft NBA 2020 del prossimo 18 novembre sono tutti sui Golden State Warriors. Questa attenzione in realtà non c’è da oggi bensì già da fine 2019, quando i Dubs andavano male e già si parlava di Lotteria. Ora però l’interesse cresce parecchio perchè la squadra di Steve Kerr si presenterà al via della stagione 2020-21 di nuovo nel ruolo di contender con Steph Curry, Dray Green, Klay Thompson, più Andrew Wiggins e la pick numero 2, teoricamente una base non da poco per tornare a recitare un ruolo di primo piano nella selvaggia Western Conference.

James Wiseman e Bradley Beal – Pic by clutchpoints.com

I rumors sono tantissimi perchè il presidente Bob Myers starebbe vagliando qualsiasi ipotesi, soprattutto quella di scambiare la scelta insieme ad altri giocatori per avere una star pronta subito da inserire in un nucleo già maturo che possa puntare al titolo. Inoltre bisogna tenere ben in evidenza il discorso del salary cap dato che Golden State ha già impegnati per l’anno prossimo 145 milioni di dollari (130 per Curry, Thompson, Wiggins e Green, ndr) e la squadra rischia di costare ai proprietari Lacob e Guber, tasse comprese, tra i 227 e i 348 milioni di dollari (eccezioni comprese).

Ipotesi A: scambiare la pick

Come detto per i Timberwolves, scambiare la scelta non sarà facile nemmeno per gli Warriors perchè si tratta sempre di un Draft con molte incognite e senza dei talenti cristallini e che forniscono determinate garanzie. Golden State ha la pick numero 2, ma ha anche assets interessanti da spendere come Andrew Wiggins, come i giovani Paschall e Poole, come scelte future, vedasi la prima 2021 di Minnesota (protetta Top 2, poi non protetta nel 2022), e come la trade exception da 17.2 milioni.

I Warriors tengono aperta pure l’ipotesi di trade down per scegliere un giocatore più pronto e che possa entrare da subito nelle rotazioni come role player: in questo caso i profili più interessanti sono quelli di Tyrese Haliburton, un playmaker che a molti ricorda Shaun Livingston, il 3&D Devin Vassell, piuttosto che l’ala tuttofare Obi Toppin, giocatore con evidenti lacune difensive ma a detta degli esperti il più pronto per contribuire da subito in particolare nella metà campo offensiva. Fare trade down permetterebbe di risparmiare qualche soldo per il rookie da poter investire in veterani come ad esempio Jeff Teague o Michael Carter-Williams, piuttosto che Rudy Gay o Derrick Jones, e i lunghi Marc Gasol, Baynes, Ibaka, Dwight Howard o Tristan Thompson.

Viceversa, il “sogno” di Myers e dei Warriors è impacchettare la pick n.2 e il contratto di Wiggins per avere una star da affiancare ai Big Three del 73-9 del 2016. I target sono abbastanza chiari, ovvero Bradley Beal, Jrue Holiday, Nik Vucevic e Myles Turner (più Victor Oladipo o TJ Warren eventualmente), più l’idea Allen-Dinwiddie:

– Per Beal, secondo scorer della stagione NBA (30.5 punti di media), gli Warriors metterebbero sul piatto Wiggins, la pick n.2 e la prima scelta 2021 dei Timberwolves. Una proposta intrigante anche se Washington difficilmente farà partire il suo uomo franchigia, poi a dire il vero non è semplice immaginare Beal in un sistema con già Curry e Thompson;
– Per Holiday basterebbero Wiggins e la 2, oppure si potrebbe anche inserire Paschall per avere indietro anche la 13 dei Pelicans. Golden State avrebbe una guardia esperta e con doti difensive, il punto è che a New Orleans un giocatore come Wiggins non serve avendo già Brandon Ingram;
– Per Vucevic, un lungo All Star con tanti punti nelle mani, versatile e una presenza in post basso, Golden State dovrebbe dare il solito pacchetto con la 2 e Wiggins. Avrebbe senso, anche Paul Pierce ne ha parlato a ESPN, però gli Warriors perderebbero molto nel ruolo di ala e i Magic rinuncerebbero ad una stella per un giocatore, Wiggins, che non sembra sposarsi bene coi vari Gordon e Isaac.

– Per Myles Turner, centro con doti di rim protection e anche di tiro da fuori, gli Warriors metterebbero sul piatto la 2, Wiggins e anche la prima scelta 2021 dei Twolves, prendendosi anche TJ Warren per far quadrare i conti. Sulla carta sembra una trade perfetta per Golden State, che sarebbe competitiva nell’immediata, ma anche per Indiana, che avrebbe un solido titolare, due picks comunque di valore, e permetterebbe di dare completamente spazio a Domantas Sabonis nel ruolo di lungo principale.
– Per Jarett Allen e Spencer Dinwiddie, l’idea arriva da Bill Simmons nel podcast di Zach Lowe: i due giocatore dei Nets vanno a Golden State col pick 19 dei Pacers, a Indiana va la scelta n.2 degli Warriors e a Brooklyn finisce Victor Oladipo, ormai un separato in casa ai Pacers e che sarebbe la terza stella al fianco di Durant e Irving. Con una mossa del genere i Warriors terrebbero Wiggins, aggiungerebbero profondità alle rotazioni e avrebbero un centro giovane e con doti di rim protection (Allen), e uno scorer in uscita dalla panchina (Dinwiddie).

Ipotesi B: scegliere Ball o Edwards

Dopo tutte le varie possibili trades, bisogna guardare la realtà e questa dice che i Golden State Warriors sceglieranno con la 2 al Draft. E in questo caso i nomi sono quelli dei tre prospetti considerati di maggior talento ovvero LaMelo Ball, Anthony Edwards e James Wiseman. Vero che si sono diffusi rumors su un grande interesse di Golden State per l’israeliano Deni Avdija dopo che è stato visionato in un provino da Myers e Kerr, però pare difficile che puntino sull’ex Maccabi Tel Aviv con la 2, a meno di un trade down, e allora le cose avrebbero più senso.

Stando alla 2, i tre talenti già citati avrebbero tutti pregi e difetti, posto che bisogna capire prima cosa farà Minnesota. Di sicuro quello libero sarebbe James Wiseman, quello che sulla carta rappresenta il fit migliore per Golden State, ovvero un centro di grande prospettiva, rim runner e rim protector, con possibilità di lavorare per aggiungere tiro da fuori: il dubbio sul ragazzo riguarda il carattere, la scarsa esperienza, per non dire nulla, e la reale capacità di leggere il gioco, indispensabile per il sistema di Kerr. Anthony Edwards ha impressionato per atletismo e esplosività, è una bomba ad orologeria e un giocatore con tanti punti nelle mani che ricorda Vic Oladipo e Donovan Mitchell, mentre LaMelo Ball è un talento puro, un passatore con doti innate e con capacità di leggere e giocare il pick and roll che non puoi insegnare: per entrambi c’è la questione dello spazio perchè hanno ruoli che sono al momento occupati da Curry e Thompson, per cui potrebbero essere “solo” utilizzabili in uscita dalla panchina. Allo stesso tempo però potrebbero essere una risorsa per il futuro, sia per la stessa Golden State (Steph e Klay non sono eterni…), sia come assets da usare sul mercato.