Preview 2020-21: il Power Ranking della Eastern Conference

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Il momento, quel momento, è arrivato: sono sempre di meno i giorni che ci separano dal via della stagione NBA 2020-21, un campionato da 72 partite invece delle tradizionali 82 che si spera possa essere il più normale possibile dopo quella falcidiata dalla pandemia con uno stop di mesi e una conclusioni all’interno del campus Disney di Orlando.

Ora, dopo la offseason più breve di sempre con Draft, mercato e free agency racchiusi in pochissimi giorni, ecco che le squadre sono pronte a tornare sul parquet nelle rispettive arene (per adesso senza la presenza dei tifosi) per dare l’assalto al titolo 2021. La nostra preview della stagione parte dalla Eastern Conference con una sorta di Power Ranking diviso in tre fasce: Lottery, Play-In e Contender.

Lottery

Cleveland Cavs, New York Knicks, Charlotte Hornets, Detroit Pistons

Quattro franchigie in totale rebuilding che, sulla carta, non hanno chance di arrivare al decimo posto, l’ultimo disponibile per il Play-In Tournament. Tutte e quattro hanno motivi di interesse, soprattutto per quanto riguarda i giovani a roster: la crescita di Sexton e Garland, più il rookie Okoro a Cleveland, dove però ci si aspettano le trade di Drummond e Love; l’arrivo di LaMelo Ball e Gordon Hayward a Charlotte; il rookie francese Killian Hayes e il suo connazionale Doumbouya a Detroit dove hanno deciso di investire su Jerami Grant ma hanno da sbrogliare le matasse Derrick Rose e Blake Griffin.

Infine i Knicks del nuovo presidente Leon Rose e di coach Thibodeau con un roster giovane ma forse affollato nel reparto lunghi, dove la prima scelta Obi Toppin è al momento chiuso da Julius Randle, senza contare Barrett, Knox e Mitchell Robinson bisognosi di tiri e fiducia. Per tutte queste squadre sembra già iniziata la corsa a Cade Cunningham, probabile numero 1 al Draft 2021.

Play-In

Atlanta Hawks, Chicago Bulls, Indiana Pacers, Orlando Magic, Washington Wizards

In sei per i quattro posti che valgono il Play-In, il torneo che mette in palio gli ultimi due seeding della griglia playoff. I Bulls partono con l’upgrade di Billy Donovan in panchina e di Arturas Karnisovas dietro la scrivania ma con l’incognita di un roster giovane e per adesso poco convincente, partendo dalla stella Zach LaVine. Degli Hawks si è parlato tantissimo, hanno voluto accelerare il progetto di rebuilding spendendo in free agency per Gallinari, Rondo e Bogdanovic su tutti, per cui hanno l’obbligo di staccare il pass per la post season oppure le teste di coach Pierce e del GM Schlenck salteranno.

Gli Wizards hanno la spinta emotiva dell’aggiunta di Russell Westbrook ad un roster giovane e interessante con Hachimura, Bertans e il rookie Avdija tra gli altri, più una stella ormai affermata come Bradley Beal, volto della franchigia dopo l’addio di Wall. Infine Magic e Pacers: sulla carta sono le underdog ma entrambe hanno un impianto consolidato, Orlando con la guida di Clifford e in campo con giocatori di sicura produzione come Vucevic, Fournier e Ross, i Pacers possono vantare elementi importanti come Brogdon e Sabonis, più Oladipo e Turner anche se questi ultimi due sono stati spesso inseriti in discorsi di trade. Per Indiana c’è anche la curiosità di vedere all’opera coach Nate Bjorkgren, ex braccio destro di Nurse a Toronto.

Contender

Boston Celtics, Brooklyn Nets, Philadelphia 76ers, Miami Heat, Milwaukee Bucks, Toronto Raptors

I primi sei posti della Conference sembrano locked, sicuri, anche se non mancherà la battaglia per i primi quattro, quelli col fattore campo al primo turno. I Milwaukee Bucks sembrano avere ancora qualcosa in più degli altri per avere il seed 1, la presenza di Giannis Antetokounmpo, Middleton, l’aggiunta di Holiday e un sistema collaudato, dovrebbero bastare per la regular season. Dietro scalpitano i Miami Heat vice campioni NBA, rinfrancati dalla marcia trionfale nella bolla e con un roster più lungo e consapevole, capeggiato da Jimmy Butler e Bam Adebayo.

Un gradino sotto ci sono le altre, tutte con qualche incognita. I Boston Celtics hanno perso Hayward e non si sono rinforzati, anzi, si sono indeboliti e non avranno Kemba Walker almeno all’inizio, pur se la crescita di Tatum e Jaylen Brown è stata pazzesca; i Philadelphia 76ers si sono mossi benissimo in free agency, è arrivato coach Doc Rivers e potrebbero stupire tutti se la coppia Simmons-Embiid riuscirà a performare al massimo; i Toronto Raptors hanno dovuto rinunciare a Marc Gasol e Serge Ibaka ma hanno trattenuto VanVleet, ripartono da Lowry e Siakam, e vantano un sistema molto affidabile plasmato da Nick Nurse.

Infine in Brooklyn Nets: se fosse solo una questione di talento, la presenza di Irving, Durant, più i vari LeVert, Allen, Dinwiddie e Harris dovrebbe bastare e avanzare per uno dei primi quattro posti, però l’incognita a livello di salute delle due star, di chimica in termini di spogliatoio e di come riusciranno ad “accordarsi” le già citate stelle col coaching staff capeggiate da Steve Nash e Mike D’Antoni, potrebbe influire sulle ambizioni dei Nets.

Per approfondire i dettagli sulla Eastern Conference vi rimandiamo alla puntata dedicata del nostro podcast.