Westbrook vola a Washington in cambio di Wall

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Un fulmine abbastanza a ciel sereno quello che ha illuminato la notte NBA a meno di 20 giorni dall’inizio della nuova stagione: Washington Wizards e Houston Rockets infatti si sono scambiati due pezzi da 40 (i milioni annui dei contratti dei due giocatori) come John Wall e Russell Westbrook.

Una trade discussa ancora settimane fa all’apertura della free agency ma che sembrava naufragata quando il GM di Washington aveva affermato che non era intenzione della franchigia cedere Wall. Evidentemente però le pressioni del giocatore che voleva cambiare aria e la possibilità di prendere un All Star come Westbrook per provare a tornare ai play-off, hanno spinto gli Wizards a provarci.

Washington torna competitiva

Con l’ingaggio dell’ormai ex Thunder e Rockets Washington prova a battere un colpo nella Eastern Conference per cercare di tornare a giocare la post season. Beal e Bertans praticamente da soli vista l’assenza di Wall per infortunio l’anno scorso c’erano quasi riusciti ma poi la bolla di Orlando ha cambiato tutto. Ora ai due (il lettone ha rifirmato un ricchissimo contratto in free agency) si aggiunge un giocatore non facile da gestire come Westbrook che però in panchina ritrova Scott Brooks con il quale ha vissuto i suoi migliori anni a Oklahoma City.
Inoltre il core giovane degli Wizards è tutt’altro che da sottovalutare con Thomas Bryant cresciuto tanto e divenuto un lungo moderno che protegge il ferro, il sophomore Rui Hachimura che ha mostrato notevoli lampi lo scorso anno e infine il rookie israeliano scelto al Draft 2020, Dani Avdija, che ha veramente tante caratteristiche intriganti e sembra piuttosto pronto a contribuire da subito.

Tutto questo rende Washington sicuramente una delle candidate per i primi 8 posti a Est. Pur con tutti i suoi difetti, infatti, Westbrook è un giocatore che con attitudine e grinta trascina spesso i compagni. Washington per lui potrebbe essere veramente l’ultima occasione per far vedere di poter essere decisivo e non un “problema” all’interno di una franchigia e di uno spogliatoio. Dopo Durant, George e Harden infatti avrà l’occasione di giocare insieme a un altro All Star, Beal, una possibilità che non capita a tanti giocatori quella di avere sempre al fianco un altro grande giocatore, e che Russ stavolta non potrà lasciarsi scappare.

Dall’altra parte gli Wizards cercavano un leader vocale da affiancare a Beal (alla fine è stato scelto lui come uomo franchigia e non Wall), per permettergli di non essere sempre da solo a portare la croce. Tecnicamente il gioco di Westbrook non è così diverso da quello di Wall, e quando erano rimasti tutti sani, Beal aveva fatto vedere ottime cose all’interno di quel sistema di gioco, che coach Brooks molto probabilmente cercherà di riproporre.

Rebuilding a Houston, ma siamo sicuri?

L’innesto di John Wall è l’ennesimo cambiamento degli ultimi anni a Houston che sta cercando il pezzo giusto da mettere al fianco di James Harden. Dopo Chris Paul e Russell Westbrook l’ex Wizards è il terzo tentativo con la terza trade importante di queste ultime stagioni. Houston non si è ancora capito quale direzione stia prendendo ma al momento il roster non sembra essere peggiorato granché rispetto all’anno scorso, si parlava di rebuilding dopo la richiesta di trade di Harden e Westbrook, ma se per quest’ultimo si è riusciti a trovare una soluzione, per il Barba sembra essere molto più complicato, perché lui vorrebbe solo i Nets, ma Brooklyn al momento pare avere qualche remora nell’imbastire una trade che andrebbe per forza di cose a rivoluzionare totalmente il roster e il futuro della franchigia. La situazione rimarrà monitorata perché trattenere un giocatore che ha rotto definitivamente con la dirigenza e ha chiesto a più riprese la trade non è semplice, ma è anche vero che con l’arrivo di Wall e con quello di Wood, al netto della partenza di Covington, Houston rimane comunque una squadra di alto livello che potrebbe tranquillamente giocarsi i playoff a Ovest.

Wall ai Rockets ritroverà anche il grande amico DeMarcus Cousins con il quale aveva giocato all’Università di Kentucky: DMC rientra dopo anni di infortuni gravi (proprio come Wall) e quindi sarà tutto da valutare, ma i due se in forma, potrebbero veramente regalare qualche gioia inattesa ai tifosi texani. Da valutare invece come riuscirà a integrarsi l’ex Wizards con Harden (se dovesse rimanere), perché entrambi sono giocatori che devono avere tanto la palla in mano per rendere nel loro gioco, e quindi un po’ come Westbrook anche Wall rischia di essere relegato fuori dall’arco dei tre punti ad attendere uno scarico. Una tipologia di gioco che non è assolutamente la sua preferita non essendo un tiratore.