LeBron James: l’uomo dei record e delle sfide vinte

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LeBron James, Lakers – © 2020 Facebook.com/NBA

L’aveva promesso e così è stato: LeBron James l’estate in cui scelse di lasciare Cleveland per la seconda volta e vestire la maglia gialloviola dei Lakers aveva fatto la promessa di riportare la franchigia sul tetto della NBA. In 2 stagioni il Re è riuscito nell’impresa consacrandosi ancora di più come giocatore più completo di sempre e icona della Lega.

La vittoria del titolo NBA 2020 lo fa diventare il quarto giocatore della storia a vincere un Titolo con tre squadre diverse da Superstar e l’unico a potersi fregiare del premio di MVP delle Finals con tre maglie differenti (Cavaliers, Heat e Lakers). In una stagione davvero particolare con la sospensione causa CoVid19, i playoff giocati nella bolla di Orlando e la morte di Kobe Bryant che ha per forza di cose cambiato un po’ la situazione nell’intera NBA, quella di James è l’ennesima incredibile cavalcata della sua incredibile carriera. I record frantumati sono ormai troppi anche per essere ricordati tutti, la sua capacità di essere un giocatore dominante in tutti gli aspetti del gioco e la sua capacità di trascinare i compagni a risultati che forse non sarebbero mai riusciti a raggiungere sono la cartina di tornasole di un Campione dello sport con la C maiuscola.

Uno dei record: campione NBA e MVP delle Finals con tre maglie diverse

Nessuno conta i record che in carriera ha LeBron James ma uno sicuramente significativo è quello ottenuto dopo la vittoria in gara 6 contro i Miami Heat: primo giocatore nella storia NBA a vincere il premio di MVP delle Finals con tre squadre diverse: Kareem Abdul-Jabbar (Bucks nel 1971 e Lakers nel 1985) e Kawhi Leonard (Spurs nel 2014 e Raptors nel 2019) erano fermi a 2, proprio come LBJ prima della vittoria Lakers. L’ennesima dimostrazione di essere un campione in grado di cambiare le sorti di una franchigia, a volte anche con scelte e atteggiamenti che a qualcuno possono non piacere. Ma ormai da 15 anni quando si parla di James si parla della sua squadra come di una contender per il titolo.
I 4 anelli vinti su 10 Finals disputate lo mettono dietro solamente ad altre Superstar come Bill Russell (11), Michael Jordan e Kareem Abdul-Jabbar (6), Tim Duncan, Magic Johnson e Kobe Bryant (5) a livello di Titoli vinti e capacità di essere il faro della propria squadra.

Ennesima sfida accettata e vinta

Tra lovers e haters la disputa tra chi ama e chi odia LeBron James resta viva (e lo resterà anche negli anni futuri), d’altronde non si può piacere a tutti e lui in prima persona l’ha sempre ribadito e con le sue azioni non ha mai avuto paura di prendersi delle responsabilità e delle critiche. Se fuori dal campo si può avere idee differenti dalle sue, il campo ha dimostrato ancora una volta che si tratta dell’icona più importante del terzo millennio in NBA e il titolo vinto coi Los Angeles Lakers rafforza ancora di più questa teoria.
L’ennesima sfida vinta da LBJ che dopo aver rimesso sulla cartina i Cavaliers, aver riportato al titolo i Miami Heat, portato il Larry O’Brien Trophy alla sua Cleveland di ritorno, è riuscito a mantenere la promessa fatta ai tifosi di ridare lustro alla franchigia dei Lakers, che dopo l’uscita di scena di Bryant aveva decisamente perso appeal e stava attraversando uno dei suoi momenti peggiori a livello di risultati.

La vittoria in memoria di Kobe Bryant

I momenti chiave per la costruzione della vittoria Lakers probabilmente sono stati tre:
1) Il finale amaro della scorsa stagione con il Re infortunato per la prima volta in carriera che non è riuscito a portare ai playoff la sua squadra, che gli ha dato una quantità benzina incredibile per provare a riscattare una stagione fallimentare.
2) La trade che ha portato Anthony Davis ai Lakers dando una spalla di livello massimo a James e la possibilità di costruire un roster con veterani capaci di giocare partite importanti.
3) La morte tragica di Kobe Bryant, grande amico di LeBron e suo “mentore” da quando era ai Lakers, che gli ha senza dubbio dato una motivazione extra fortissima, per cercare di vincere il Titolo in suo onore.

E LeBron ce l’ha fatta, a 35 anni, alla 17esima stagione NBA e con quasi 6000 minuti nelle gambe, ha portato a casa un titolo da vero dominatore, con alcune prestazioni incredibili.
Titolo NBA, MVP delle Finals, simbolo della Lega: il nativo di Akron potrebbe anche accontentarsi così. Ma conoscendo la mentalità che ha fatto trasparire in questi decenni, è probabile che tra qualche giorno, passata la meritata sbornia della vittoria e riposato dalle fatiche, la sua testa si proietterà già alla stagione successiva, dove l’obiettivo e la sfida sarà mantenere ancora una volta il Trono.