NBA trade deadline 2023: un mercato infuocato!

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I momenti caldi in NBA sono tanti durante l’anno ma niente batte gli ultimi giorni e le ultime ore del mercato. La data della NBA trade deadline ormai è segnata con un circoletto rosso sui calendari di tutti gli appassionati e i motivi sono evidenti: difficilmente ci si annoia, viene fatta quasi sempre qualche trade che coinvolge giocatori importanti, i rumors si sprecano. E quest’anno non è stato differente anche se difficilmente ci si poteva aspettare una serie di trade così impattanti e di grandi dimensioni.

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Nets-Durant è finita: ceduto ai Phoenix Suns

Senza dubbio la trade più incredibile e inaspettata per qualcuno è stata quella che ha coinvolto Kevin Durant che chiude la sua carriera ai Nets (che causa infortuni e altri problemi è stata con più scuri che chiari) e ne inizia una nuova ai Phoenix Suns che hanno deciso di andare all-in con lui. In cambio Bridges, Johnson e 4 prime scelte future. Significa ipotecare parzialmente il futuro della franchigia per provare a fare qualcosa adesso, per provare a mettere un altro grande campione vicino a Booker, Paul e Ayton cercando di scalare la Western Conference che quest’anno sembra essere molto equilibrata.
Per i Nets invece sarà un nuovo rebuilding (era andata male con il superteam Garnett-Pierce-Johnson, è andata male con quello Durant-Irving-Harden) e non è detto che questa per loro sia l’ultima mossa di mercato con i vari Curry e Harris che potrebbero trovare casa altrove per aiutare qualche contender.

I Lakers salutano Westbrook in una trade a 3 e riaccolgono Russell

L’altra trade che ha scosso nella notte l’NBA è senza dubbio quella che riguarda i Los Angeles Lakers che hanno messo in piedi una trade importante con Utah Jazz e Minnesota Timberwolves. Tanti giocatori mossi, tante scelte, anche qui con l’idea per i gialloviola di rinforzare il roster per dare una chance a LeBron James, fresco recordman di punti segnati in regular season, di tentare una scalata ad Ovest e magari verso il titolo.

I Lakers quindi si sbarazzano di Westbrook che era da tempo separato in casa e sul mercato e che pare nell’ultima partita contro OKC avesse avuto anche un forte diverbio con coach Ham. Russ va agli Utah Jazz che quasi sicuramente decideranno di tagliarlo rendendolo un free agent ambito (al minimo salariale più di qualche squadra di alto livello ci farà un pensierino). I Lakers invece portano dallo Utah due pezzi interessanti da mettere vicino a James come Malik Beasley e Jarred Vanderbilt, il primo con l’idea di avere un altro attaccante che magari in uscita dalla panchina possa incidere e togliere pressione all’attacco spesso asfittico dei Lakers, il secondo con chiari compiti difensivi così da proteggere sia LeBron sia l’altro nuovo arrivato, D’Angelo Russell. Per lui è un ritorno, dopo che le parentesi ai Nets, Warriors e TWolves non sono state scintillanti. Potrebbe essere per lui un’ultima spiaggia per far vedere il suo valore e per guadagnare credito agli occhi dei vari GM NBA, anche perché è in scadenza e in estate dovrà andare alla ricerca di un nuovo contratto.

Infine Minnesota si porta a casa Mike Conley che quindi tornerà a formare la coppia con Rudy Gobert dopo i tanti anni spesi insieme ai Jazz: il play ha un altro anno di contratto e probabilmente l’idea della franchigia è stata quella di cercare di mettere vicino a Edwards e a Towns (quando tornerà dall’infortunio) un giocatore di esperienza che possa dare una mano nelle partite decisive di fine stagione ed eventuali playoff.

Irving ai Dallas Mavericks con debutto vincente

La prima trade a scuotere l’NBA era stata di qualche giorno fa e ha riguardato Kyrie Irving che dopo aver richiesto ai Brooklyn Nets di essere ceduto per non aver trovato un accordo sul rinnovo contrattuale che scadrà in estate, è stato parzialmente accontentato e spedito ai Dallas Mavericks (la sua destinazione preferita pareva essere Los Angeles sponda Lakers ma il proprietario dei Nets Tsai sembra essersi impuntato per non accontentarlo).
Kyrie che si è detto molto felice di lasciare la franchigia di Brooklyn ha anche già debuttato con i texani nella notte portandoli alla vittoria dimostrandosi subito leader (anche se mancava Doncic) contro i Clippers (altra squadra che l’aveva cercato insistentemente).