Il punto della Western Conference: Kings male, Nuggets in discesa, Clippers sorprendenti

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Nel nuovo episodio di #BasketcaffePodcast ci concentriamo sulla Western Conference e su tre squadre che stanno vivendo momenti molto differenti: i Clippers sono la sorpresa positiva di questo inizio stagione, con un andamento al di sopra delle attese; i Nuggets sono in netta discesa dopo la perdita per infortunio di Porter Jr (il rischio è che sia un lungo stop) e Jokic (che però dovrebbe rientrare a breve); i Kings che hanno cambiato allenatore esonerando Luke Walton dopo l’ennesimo inizio di stagione davvero deludente.

George gioca da MVP, i Clippers difendono da vera squadra

Un attacco che si basa sul talento di Paul George e Reggie Jackson, una difesa che si affida invece a tutta la squadra. Per il momento sembrano essere queste le chiavi del successo dei Los Angeles Clippers che stanno decisamente sorprendendo, visto che l’assenza di Kawhi Leonard sembrava averli tolti dalle squadre veramente quotate per fare la post season a Ovest. Invece coach Lue, sempre bistrattato negli ultimi anni, è riuscito a trovare una buona quadratura, inserendo un Kennard sempre più decisivo soprattutto in attacco e trovando alternative dalla panchina. In attesa che Morris e Ibaka, due pezzi fondamentali per questo scacchiere tattico, possano rientrare in campo a pieno regime.

I Denver Nuggets perdono i pezzi

Sembra non esserci fine alla sfortuna che ha investito negli ultimi mesi la squadra di coach Malone: dopo la rottura del crociato di Jamal Murray che lo terrà fuori ancora per molto, da qualche partita la franchigia è senza anche Nikola Jokic, leader e faro della squadra, per un problema al polso che dovrebbe essere però fortunatamente recuperato, ma soprattutto Michael Porter Jr che per un altro problema alla schiena (il grande dubbio che l’aveva fatto scendere di tante posizioni al Draft) rischia di aver già chiuso la sua stagione.
Un peccato perché i Nuggets al completo sarebbero potuti essere davvero una contender della Western Conference, e ora invece si trovano con due delle loro tre star sotto contratto per tanti anni, fuori con infortuni gravi, costretti a ragionare anche sul loro futuro.

Il disastro a Sacramento sembra non avere fine

Ogni anno, la stagione dei Sacramento Kings sembra seguire più o meno lo stesso copione: alcune strisce di vittorie seguite da lunghissime strisce di sconfitte. Partite totalmente alla portata perse nei minuti finali. Sfide giocate senza la giusta intensità e concentrazione. E come ogni anno, anche il 2021 non sembra essere differente con la franchigia che pian piano sta già scendendo ai piani bassissimi della classifica a Ovest allontanandosi anche dalla lotta per il play-in.
Per provare a cambiare le cose è stato esonerato coach Walton, probabilmente con troppo ritardo perché ora trovare un sostituto che possa modificare l’andamento non è semplice. Senza poi contare degli enormi problemi societari di gestione: dalle scelte al Draft (Bagley e non Doncic), alle scelte di mercato (Bogdanovic perso per nulla, Hield quasi ceduto e poi trattenuto), fino alle scelte interne (Bagley avvertito poche ore prima dell’opening night che non avrebbe fatto parte delle rotazioni).
Il pesce, però, puzza dalla testa, e a Sacramento forse sarebbe l’ora di cambiare totalmente le cose per provare a tornare ad essere una franchigia seria.