NBA Draft 2021: Jalen Suggs è la miglior two-way guard disponibile

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Le Finals NBA sono in dirittura d’arrivo, il mercato è pronto ad aprirsi con le solite bombe che esploderanno, ma il passaggio intermedio che coinvolge tutte le squadre e attira l’attenzione è il Draft 2021 che si terrà il 29 luglio e che promette di essere ancora una volta davvero interessante nelle primissime scelte. Se con la prima scelta assoluta dovrebbe essere chiamato Cade Cunningham, dalla 2 in giù il Draft resta un rebus e le squadre dovranno affrontare l’annosa questione, cioè scegliere il miglior giocatore disponibile in quella posizione, oppure il giocatore che meglio si adatta alla franchigia in quel determinato momento?

Jalen Suggs

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Jalen Suggs è la miglior two-way guard disponibile al Draft, meglio di Cunningham per quello che può offrire su entrambe le metà campo. Doti di ball-handler notevoli, capacità sia di penetrare che di tirare, doti difensive importanti e soprattutto un giocatore clutch che non ha paura di prendersi responsabilità quando la palla pesa di più e le avversarie quest’anno in NCAA l’hanno spesso provato sulla loro pelle. Per molti versi la guardia di 193 centimetri per 93 chilogrammi è paragonabile a un quarterback NFL per la sua capacità di trovare i compagni smarcati, anche sotto pressione, e per il suo QI cestistico davvero di alto livello.

Punto di forza

Il leader dei Gonzaga Bulldogs che hanno sfiorato il titolo NCAA da imbattuti ha una visione di gioco che pochi hanno anche al livello superiore (4.5 assist di media) sia in campo aperto sia sul pick and roll, due caratteristiche che attirano non poco tutti gli scout delle franchigie NBA. Un vero generale che ha l’abilità di migliorare i compagni attorno a sé ma anche mettersi in proprio per fare canestro dentro l’area pitturata andando contro alle difese e ai difensori (64.1% al ferro) grazie a un primo passo fulmineo e a una struttura fisica possente che gli permette di battere il difensore primario e sfidare l’aiuto difensivo senza grossi timori.
In difesa, inoltre, Suggs è molto solido sia contro gli avversari più rapidi che contro quelli più fisici per contenere le penetrazioni e gli attacchi spalle a canestro, con un’ottima capacità anche di andare a rimbalzo.

Punto debole

Il tiro dalla media e lunga distanza rimane sicuramente il punto da migliorare per provare a diventare il leader anche di una franchigia NBA: dall’high school al college si sono visti già dei miglioramenti sotto questo punto di vista, ma il 33.7% da tre punti con 3.5 tentativi a partita non sono abbastanza per incidere anche al piano di sopra, nel basket del 2020. La maggior parte dei suoi tiri, inoltre, arriva dal palleggio e quindi sarà da testare anche la sua affidabilità come spot-up shooter, per non rischiare che le difese inizino a “battezzarlo” troppo spesso e troppo in fretta.
La gestione del pallone è l’altro punto migliorabile (2.9 perse a partita) ma c’è anche da dire che a Gonzaga aveva tantissimo la palla in mano e questo, per forza di cose, ha portato a far crescere questa voce statistica. In NBA dovrà imparare a gestire meglio i raddoppi e prendere qualche rischio in meno evitando così che quelle turnovers diventino troppe e troppo pesanti.