Il futuro di Celtics, Blazers e Mavericks con Riccardo Pratesi

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Mentre i playoffs sono nel vivo con le serie di semifinale ad Est e a Ovest, per alcune franchigie è arrivato il momento di guardare al futuro e pensare a qualche cambiamento, inevitabile per dare una scossa all’ambiente e porsi nuovi limiti. Lo hanno già fatto i Boston Celtics (qui il nostro focus), lo stanno facendo i Portland Trail Blazers, lo faranno i Dallas Mavericks, tre franchigie ambiziose, da anni ai vertici, ma che anche stavolta si sono fermate al primo turno, tradendo le attese che volevano leggermente più avanti nel percorso playoffs.

Di queste tre squadre e della loro situazione ne abbiamo parlato con Riccardo Pratesi, giornalista e inviato negli Stati Uniti per anni per La Gazzetta dello Sport su NBA, NFL e College Basket, autore del libro “30 su 30”, e amico di Basketcaffe. Con lui siamo andati in profondità riguardo Celtics, Blazers e Mavericks, nell’ultimo episodio, il numero 31, del nostro podcast.

Qui Portland: chi al posto di Stotts?

I Trail Blazers erano attesi ad una stagione importante viste le aspettative dopo le mosse in offseason, e invece è arrivata l’ennesima eliminazione al primo turno, un’uscita prematura che ha fatto storcere il naso soprattutto alla stella Damian Lillard. A pagare è stato coach Terry Stotts, silurato nonostante altri anni di contratto, e quindi bisognerà trovare un nuovo allenatore: Dame si era espresso pubblicamente per Jason Kidd ma l’attuale assistente dei Lakers ha risposto “no, grazie”. Si parla di Chauncey Billups e David Vanterpool, staremo a vedere…

Oltre all’allenatore, ci sono da rivedere diverse cose nel roster: i rumors riguardanti una possibile trade che coinvolge Lillard sembrano pura fantasia, bisognerà invece decidere cosa fare con Nurkic, con Powell in scadenza, con Covington, deludente, e se è arrivato il momento di pensare a scambiare CJ McCollum, grande amico di Lillard ma unica vera pedina da poter cedere per dare una scossa alla squadra.

Qui Dallas: cosa fare con Porzingis?

Anche in Texas qualcosa andrà sistemato. Mark Cuban ha rinnovato la fiducia a coach Rick Carlisle e in estate blinderà Luka Doncic col rinnovo al massimo salariale da oltre 200 milioni di dollari, ma il primo turno playoffs contro i Clippers ha dimostrato che il fenomeno sloveno non può bastare: serve un supporting cast all’altezza e una “seconda stella” che possa davvero funzionare come tale. Doveva essere Kristaps Porzingis ma il lettone, soprattutto quest’anno, è stato parecchio deludente e lui stesso non ha nascosto la sua frustrazione.

L’ex Knicks ha un contratto non scambiabile (100 milioni per i prossimi 3 anni), i problemi fisici sono piuttosto noti e lui non è mai stato un “cuor di leone” (visto da fuori), però va detto che i Mavericks hanno fatto abbastanza poco per aiutarlo e coinvolgerlo, soprattutto in attacco, trasformandolo quasi esclusivamente in uno spot-up shooter. Considerato che Tim Hardaway è free agent e che Josh Richardson è stato un fallimento, Dallas ha l’obbligo di recuperare Porzingis perchè al netto dei suoi limiti può tornare a comporre con Doncic quella coppia che fino a un anno fa faceva tremare l’intera Western Conference.