Final Four Euroleague 2021: Milano riuscirà nell’impresa di tornare sul tetto d’Europa?

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L’Eurolega è arrivata al suo atto finale: da venerdì 28 a domenica 30 maggio a Colonia andrà in scena la Final Four 2021 per incoronare la miglior squadra d’Europa di questa stagione, lunga e a tratti complessa. CSKA Mosca, Anadolu Efes Istanbul, Olimpia Milano, Barcellona si sfideranno in semifinale e finale che promettono grande spettacolo e grande equilibrio visto l’andamento delle 4 compagini sia in regular season sia nei playoffs.

Dopo tantissimi anni sarà una Final Four con una rappresentanza italiana, Milano, che dopo aver raggiunto il 4° posto nella stagione regolare ha sofferto fino all’ultimo secondo di gara 5 dei playoffs contro il Bayern Monaco, ma che ora finalmente può tornare a giocare al massimo livello possibile nel nostro Continente, per cercare di portare a casa un trofeo e completare il grande lavoro iniziato la scorsa stagione con l’arrivo in panchina di coach Ettore Messina. Non solo Milano però, perché anche Daniel Hackett rappresenterà i colori azzurri, e dopo il successo di due stagioni fa da protagonista con il suo CSKA Mosca vuole riprovarci.

Il calendario delle Final Four

Tutte le partite saranno trasmesse su Eurosport Player (LIVE e On Demand).

  • Venerdì 15 maggio, ore 18:00: CSKA Mosca – Anadolu Efes Istanbul
  • Venerdì 15 maggio, ore 21:00: FC Barcellona – AX Armani Exchange Milano
  • Domenica 17 maggio, ore 17:30: finale terzo posto
  • Domenica 17 maggio, ore 20:30: finale primo posto

CSKA Mosca – Anadolu Efes Istanbul

Meglio in attacco che in difesa è un assunto che appartiene a entrambe le formazioni: il CSKA è stato l’attacco più prolifico della stagione con 84.4 punti a gara (anche se molto incideva la presenza di Mike James e Nikola Milutinov, il primo epurato causa divergenze e il secondo ora fermo per infortunio), mentre l’Efes ha chiuso appena dietro con 84.1 punti di media. Le due squadre sono anche ai vertici della classifica delle palle perse, due squadre che fanno buon uso del pallone perdendolo poco: i turchi con 11.3 turnovers sono secondi, mentre i russi con 12.3 sono terzi.

L’Efes dopo l’enorme delusione della scorsa stagione in cui sembrava lanciato verso una possibile vittoria, interrotta causa CoVid19, e la sconfitta nella finale del 2019 proprio contro i russi, ci riprova praticamente con lo stesso gruppo. Le difficoltà della prima parte dell’anno sembrano superate e a tratti in regular season la squadra turca ha mostrato il miglior basket europeo nella metà campo offensiva. A guidare la squadra sarà la solita batteria di esterni pazzeschi, con Shane Larkin, Krunoslav Simon, Rodrigue Beaubois e soprattutto il fresco MVP della stagione Vasilije Micic pronti a creare i soliti problemi alle difese avversarie con le loro folate e le loro capacità sia in penetrazione sia da tre punti. A dargli manforte, soprattutto in difesa, ci penseranno Dunston, Moerman, Sanli e Singleton chiamati a una prova di sostanza contro le bocche da fuoco moscovite.

Dall’altra parte il CSKA Mosca come detto dovrà fare a meno di quelli che per gran parte della stagione sono stati i suoi giocatori migliori, James e Milutinov. I playoff vinti agilmente contro un Fenerbahce malandato hanno fatto salire la credibilità della squadra di coach Itoudis che ha trovato una maggiore coesione ma che forse spesso è troppo legata alle giocate individuali di Clyburn e Shengelia per riuscire ad arrivare fino in fondo. Un enorme lavoro sarà richiesto al nostro Daniel Hackett, elemento fondamentale della squadra che dovrà difendere su Larkin e Micic, una mission impossible che però Dani-boy anche nelle passate stagioni ha dimostrato di poter svolgere e per questo Itoudis difficilmente fa a meno di lui nei momenti decisivi.

Barcelona – AX Armani Exchange Milano

La seconda semifinale sarà tra due nobili decadute delle ultime stagioni, ma due compagini piene di storia e di successi: il Barcelona torna a giocare una semifinale per la prima volta dopo addirittura sette stagioni travagliate e spesso molto negative, Milano invece mette fine addirittura a un digiuno a questi livelli che dura da 29 anni. Due squadre che fanno del tiro da tre una delle loro armi principali e con ottimi risultati perché Milano è stata la seconda migliore con il 40.7% mentre gli spagnoli hanno chiuso terzi con il 40.1%.

L’Olimpia sta continuando il suo processo di rinnovamento iniziato con l’arrivo di coach Messina e di enormi campioni come Rodriguez, Hines e Datome, loro tre dovranno guidare con la loro esperienza e la loro capacità di giocare questo tipo di partite gli altri compagni Delaney, LeDay, Shields, Micov e Punter che in stagione hanno giocato a un livello molto alto ma che non sono abituati a questi palcoscenici e potrebbero pagare un po’ di tensione, come successo anche nei playoff in cui i capitolini hanno rischiato molto più del dovuto contro le trappole tattiche e la resilienza del Bayern di coach Trinchieri.
Per poter superare il Barça che ha chiuso al 1° posto in classifica la regular season e ha vinto entrambe le sfide giocate contro Milano, servirà un grande lavoro difensivo su Calathes (12.5 assist di media contro Milano quest’anno) per cercare di limitare la sua capacità di mettere in ritmo tutti i compagni, oltre a lavorare forte sotto i tabelloni a rimbalzo, altra voce statistica in cui gli italiani peccano e dove invece il Barcelona eccelle (10.5 rimbalzi offensivi di media).

Gli spagnoli comunque nei playoffs hanno mostrato più di qualche crepa dentro la quale Milano potrebbe provare a inserirsi. La difesa che da sempre è l’arma in più di coach Jasikevicius ha sofferto tanto contro i pick ‘n roll di Pangos e dello Zenit, esponendo spesso tutte le lacune di Nikola Mirotic, leader offensivo dei catalani ma che nella sua metà campo fa molta fatica. Il Barça però ha tantissime armi perché oltre ai sopracitati Mirotic (inserito nel Miglior quintetto stagionale) e Calathes che formano un asse difficilmente difendibile ci sono anche Cory Higgins e Brandon Davies, più di 12 punti di media a testa in stagione, oltre a Kuric, Abrines, Smits e Hanga tutti giocatori che non hanno problemi a mettere tanti punti a tabellone in pochi minuti.

Infine la Final Four di Eurolega ritrova anche il Principe Pau Gasol, al ritorno in patria dopo due stagioni NBA travagliate causa infortuni, che con la sua enorme esperienza e la sua leadership potrebbe risultare l’arma a sorpresa di coach Jasikevicius come successo in gara 5 di playoff contro lo Zenit, in cui l’ex Lakers ha tenuto una lezione di pallacanestro dalla sua cattedra, guidando i compagni alla vittoria.