Curry show all’All-Star Game NBA e Blake Griffin ai Brooklyn Nets

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La pausa di metà stagione in NBA significa All Star Game e anche quest’anno, nonostante i tanti problemi causati al calendario dalla Pandemia di Covid19, la Lega non si è fatta mancare l’occasione di mettere in campo insieme tutti i migliori giocatori disponibili, nella cornice di Atlanta. Un All-Star Weekend diverso dal solito perché condensato tutto in una singola giornata, con Skills Challenge e 3 Point Contest nel pre-partita e la gara delle schiacciate durante l’intervallo, ma che non ha fatto mancare comunque spettacolo e che ha attirato, soprattutto negli Stati Uniti, una grande fetta di pubblico da casa dimostrando che l’intuizione del Commissioner Silver è stata corretta.

Nel diciottesimo episodio del podcast di Basketcaffe.com, parliamo quindi di All star Game e dei suoi principali protagonisti, oltre ad analizzare la scelta dei Brooklyn Nets di firmare Blake Griffin, appena liberato dai Detroit Pistons.

Steph Curry il mattatore dell’ASG 2021

Curry, Lillard, Antetokounmpo, Paul, Sabonis, Brown, Conley, Simons. Sono stati loro i protagonisti principali dell’All Star Game 2021 di Atlanta, chi durante i contest individuali, chi durante l’esibizione tra le Stelle, ma tutti hanno incarnato alla perfezione la voglia di esserci e di competere riuscendo anche a mettere insieme un discreto show.

Si è iniziato con Sabonis che ha sconfitto Vucevic nella finale dello Skills Challenge dominato dai giocatori europei (peccato che Doncic abbia palesemente scelto di snobbare l’evento finendo per fare la peggior figura della serata), poi a scaldare i motori ci hanno pensato i giocatori impegnati nel 3-point shootout, che negli ultimi anni è diventato probabilmente l’evento più interessante del weekend, con Steph Curry che ha vinto la finale solamente grazie all’ultimo canestro contro un Mike Conley che non doveva neanche esserci (ha preso il posto di Booker infortunato) ma che ha stupito davvero tutti.
Nell’intervallo lo Slam Dunk Contest è stato piuttosto penalizzato dall’assenza di pubblico e di partecipanti “importanti” e così ne ha approfittato Anfernee Simons dei Blazers che ha quasi dato un bacio al ferro per riuscire a portarsi a casa il premio.

Poi la “partita” è stata come sempre più un su e giù per il campo con schiacciate in solitaria e tiri da qualsiasi posizione, con Team LeBron clamorosamente più forte (a Team Durant oltre a KD mancava anche Embiid fermato con Simmons poche prima della palla a due per un contatto con un positivo al Covid) guidato dall’MVP Giannis Antetokounmpo e dallo show balistico del duo Curry-Lillard, che pur giocando nella stessa squadra si sono sfidati a una gara di tiri dal logo (o quasi da metà campo) uscendone a pari merito.

Griffin è quello che serviva ai Nets?

Ma una notizia forse più interessante rispetto all’All-Star Game è la firma di Blake Griffin con i Brooklyn Nets dove ritroverà l’ex compagno di Lob City ai Clippers, DeAndre Jordan e andrà a rimpinguare un attacco che già così sembrava piuttosto attrezzato con Durant, Harden, Irving e Harris. C’è grande hype attorno a questa firma che però lascia più di qualche dubbio vista la (non) forma fisica mostrata da Griffin quest’anno ai Pistons: lontanissimo parente del giocatore iper atletico che era, Griffin negli ultimi anni si è riciclato come 4 tattico che tira da fuori (con scarsi risultati visto il 31.5% di media) mentre in difesa l’aver perso quella esplosività che lo contraddistingueva lo ha penalizzato ulteriormente.

Sarà l’aggiunta giusta per i Nets per cercare l’assalto al 1° posto della Eastern Conference? Lo sperano ovviamente Nash e dirigenza, che restano però vigili sul mercato alla ricerca di un vero rim-protector che non può sicuramente essere Griffin.