Verso la trade deadline: Lowry via dai Raptors? 76ers e Clippers sognano

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Ad un mese dalla deadline del 25 marzo, i riflettori sono anche sulle franchigie che vorrebbero aggiungere dei pezzi, per esempio le contender come Nets, Lakers, Clippers e 76ers. Uno dei pezzi più pregiati è certamente Kyle Lowry, il leader dei Toronto Raptors, una “bandiera”, prossimo ai 35 anni e che quest’anno viaggia a 18 punti ed oltre 6 rimbalzi e 5 assist di media col 40% da tre: il nativo di Philadelphia è in scadenza di contratto, sarà free agent la prossima estate, e potrebbe essere ceduto da Masai Ujiri per non perderlo in offseason senza nulla in cambio.

Inevitabilmente non mancano le pretendenti per aggiungere un giocatore di carisma, con importanti doti difensive e che sa come alzare il rendimento nei playoffs: Miami Heat, LA Clippers e soprattutto i Philadelphia 76ers sarebbero le più interessate, soprattutto i Sixers, la squadra della sua città, lui che appunto è di Phila ed è andato al college a Villanova.

Kyle Lowry piace tanto ai 76ers

Il “problema” per Lowry è il contratto da 30 milioni, non facile da pareggiare per le contender di cui sopra. I Raptors vorrebbero in cambio delle scelte, contratti in scadenza e un giovane con potenziale: i 76ers potrebbero mettere sul piatto Danny Green, Mike Scott, uno tra Maxey e Thybulle, oppure Milton, e delle picks. Il GM Daryl Morey è da sempre molto creativo e potrebbe inventarsi qualcosa per dare a Phila quel giocatore di carisma e di esperienza che possa far fare un’ulteriore salto in vista della post season.

Lowry porterebbe appunto leadership, difesa, tiro da fuori, e sarebbe un’alternativa molto solida a Ben Simmons come portatore di palla, senza scordare l’abilità nel giocare il pick and roll e quindi coinvolgere Joel Embiid. Viceversa i 76ers perderebbero la difesa e la duttilità di Green, e qualcosa nelle rotazioni e in chiave futura dovendo rinunciare a uno o due tra Maxey, Milton e Thybulle.

Anche Clippers e Heat in corsa

Per Lowry si è fatto il nome anche di Miami Heat e di Los Angeles Clippers. Quasi impossibile che gli Heat possano provarci seriamente dato che difficilmente metterebbero sul piatto giovani di potenziale come Robinson, Herro e il rookie Achiuwa: un pacchetto con Olynyk, Iguodala e Kendrick Nunn sarebbe plausibile in termini salariali ma non certo invitante per i Raptors.

Ai Clippers KL invece potrebbe ritrovare Kawhi Leonard e Serge Ibaka, protagonisti del titolo 2019 dei Raptors, e sarebbe il fit giusto viste le lacune nella posizione di point guard nel roster degli angeleni (Beverley e Reggie Jackson non convincono…). Il problema è ovviamente far quadrare i conti visto che i Clippers sono in regime di hard cap e non possono sforare: questo vuol dire che dovrebbero rinunciare ad uno tra Morris e Beverley, almeno, più Williams e uno tra Zubac e Kennard, o entrambi. A quel punto non varrebbe la pena, meglio orientarsi su qualcuno più abbordabile tipo George Hill.

Restare ai Raptors, perchè no?

Tutt’altro che da escludere la possibilità che Kyle Lowry resti ai Toronto Raptors e magari rinnovi il contratto la prossima offseason. Come detto KL è una bandiera, un simbolo della franchigia, e le parti si verranno certamente incontro in caso ci fosse la necessità: se Lowry facesse chiaramente capire che non proseguirà ai Raptors nella prossima stagione, ecco che con Ujiri si potrebbe tentare una trade affinchè la franchigia ottenga qualcosa indietro, viceversa Kyle andrà avanti a giocare per coach Nick Nurse, anche perchè la squadra è in risalita dopo le difficoltà iniziali.

Della questione ha parlato Mark Bartelstein, agente di Lowry, che ha smentito a Sirius XM l’intenzione del giocatore di andare via:

Non è assolutamente vero che Kyle sta spingendo per andare a Philadelphia. È uscita questa storia ma è totalmente priva di verità. Ho parlato a telefono con Masai (Ujiri) e Bobby (Webster) per assicurarmi che sapessero con certezza che non siamo stati noi a far uscire la notizia. L’unico obiettivo di Kyle è quello di risalire la classifica coi Raptors: nient’altro che questo“.