L’Olimpia Milano è di un altro pianeta: Coppa Italia in bacheca, ora si sogna l’Eurolega

0
2870

La kermesse del Mediolanum Forum ha parlato chiaro: l’AX Armani Exchange Milano è di un altro pianeta se si resta nei confini del basket italiano e in proiezione è assolutamente da Final Four di Eurolega. La squadra di Ettore Messina ha triturato gli avversari nelle Final Eight e ha messo in bacheca la Coppa Italia, la settima della storia e la prima dal 2017. Il +87 finale è lo scarto maggiore in tre gare di questo formato dal 2000, a conferma che questa Olimpia appare ancora più inarrivabile della grande Montepaschi Siena che ha segnato la prima decade del nuovo millennio.

Olimpia Milano vince la Coppa Italia 2021 – Screen Eurosport

Dopo la Supercoppa, vinta a Bologna lo scorso settembre, Milano aggiunge la Coppa Italia, vinta in finale contro una Pesaro sorprendente, capace di battere Sassari all’overtime e poi Brindisi: la Carpegna Prosciutto diretta dal grande ex Jasmin Repesa è andata ben oltre le aspettative e può comunque essere orgogliosa del cammino fatto. Viceversa l’Olimpia ha semplicemente sfruttato le proprie armi, ha giocato con mentalità da Eurolega e questa è la vera differenza rispetto al passato, dove ai favori del pronostico non è mai corrisposto un approccio mentale in grado di lanciare la squadra, poi incappata anche in figuracce negli anni passati, come con le sconfitte a Firenze con Cantù nel 2018 e con la Virtus Bologna nel 2019, sempre nei quarti di finale.

Ora, visto come ha rullato Reggio Emilia, Pesaro e soprattutto Venezia, la domanda è: questa AX Armani Exchange è imbattibile in Italia e da Final Four in Eurolega? In questo preciso momento la risposta è assolutamente sì, anche se i prossimi due mesi saranno determinanti per rafforzare o smontare questa tesi. In campionato pare difficile pensare che Milano non vinca lo Scudetto, questa squadra si è dimostrata imbattibile su gara secca, immaginare che perda una serie di playoff è follia, anche contro la miglior Virtus Bologna al completo con Belinelli al 100%. In Europa è un discorso diverso, al momento forse solo il Barcellona (che nel weekend ha conquistato la Coppa del Re) potrebbe avere qualcosa in più, ci sono ancora tante gare e i playoff, però è davvero complicato trovare almeno quattro squadre più forti di questa Olimpia.

Hines, Datome e il Chacho: vincenti non per caso

L’Olimpia ha un roster lunghissimo e di elevata qualità, Top 5 a livello di Eurolega, e questo è sotto gli occhi di tutti. Ma va sottolineato che, pur col rispetto di tutti, sono tre i giocatori che fanno la differenza e che hanno dato quel plus a livello mentale a tutto l’ambiente: Gigi Datome, Kyle Hines, più Sergio Rodriguez che già c’era l’anno scorso. Partendo dal “Chacho”, il fatto che quest’anno esca dalla panchina e possa dare il cambio di ritmo, è un lusso che pochi altri anno in Europa: anche nelle Final Eight è stato letale, è stato il miglior passatore con 26 assist in tre gare e ha spaccato la gara contro Venezia a suon di triple.

Anche Gigi Datome esce dalla panchina ma nonostante questo è stato eletto MVP del torneo, un premio meritato per l’efficacia e il suo essere letale nei minuti a disposizione: i suoi 12 punti nel primo tempo della finale contro Pesaro sono la sintesi del suo valore per questa squadra. Dulcis in fundo Kyle Hines, il “ministro della difesa”, l’uomo che più di tutti Messina ha voluto qui a Milano, strappandolo al CSKA e facendone il leader dello spogliatoio e appunto del suo sistema difensivo. Il mondo in cui ha annullato chiunque si trovasse di fronte, piccoli, lunghi, esterni, interni, ha ribadito la superiorità sua e della squadra in Italia.

Cosa accomuna questi tre, facciamo quattro con l’aggiunta di Messina? Che sono dei vincenti, che hanno vinto altrove da protagonisti, che sanno come si gestiscono certe emozioni, certi momenti, certe partite, e sono riusciti a portare dentro l’Olimpia la loro mentalità. Questa cosa non si insegna e non si trova sul mercato dei free agent: un valore in più che certamente peserà quando farà decisamente più caldo, e non perchè arriva la primavera…

Coach Messina è un uomo in missione

Dopo il primo anno di “assestamento” e chiuso anzitempo per la pandemia, in questa stagione Ettore Messina sta dimostrando perchè è ancora il numero uno o quasi in Europa. Ha costruito un gruppo composto da giocatori che lui stesso ha reclutato e ha dato un’impronta alla squadra, il suo marchio di fabbrica, partendo da una difesa terrificante (25% da tre concesso agli avversari nella Final Eight). Per il momento ogni scelta è azzeccata, il suo tenere tutti sulla corda sta pagando, anche se da fuori a volte può sembrare eccessivo e stucchevole.

Abbiamo giocato una coppa di alto livello e dopo i primi minuti della semifinale con Venezia ci siamo sbloccati ed è stato davvero bello. Ci siamo affidati alle nostre armi, alla difesa, difendere bene insieme e mostrando tanta voglia di passarsi la palla. Sono state tre partite di grande solidità, quindi è una vittoria che ci dà fiducia in vista della retta finale del campionato e dell’EuroLeague. Mi sento davvero fortunato di essere all’Olimpia in questo momento. Ho una squadra cui è facile volere bene non perché ha giocatori che fanno canestro, ma per l’impegno che ci mettono tutti i giorni“.

Messina è indiscutibile, dopo gli anni da assistente di Popovich agli Spurs aveva bisogno di una nuova sfida e Milano è il meglio a cui potesse ambire, un club glorioso e una proprietà virtuosa, quella di Giorgio Armani, che ha il dovere di provare a salire sul tetto d’Europa, oltre che in Italia. E il coach lo sa.