Dallas e Miami sulle montagne russe. Bucks non convincenti

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Tra alti e bassi Dallas Mavericks e Miami Heat stanno vivendo un inizio di stagione complicato ma entrambe le squadre sembrano essere in ripresa. Per puntare più in alto però, i Mavs devono assolutamente sistemare qualcosa in difesa mentre gli Heat devono iniziare a carburare in attacco dove fanno veramente fatica, per entrambe però gli infortuni in questi primi mesi hanno inciso parecchio. Chi non ha avuto problemi di infortuni o Covid19 invece sono i Milwaukee Bucks che nonostante il 3° posto a Est continuano a essere convincenti solo a fasi alterne.

Di queste tre squadre, delle loro difficoltà e del loro momento ne abbiamo parlato nel sedicesimo episodio del podcast di Basketcaffe.com, per analizzare in maniera approfondita i motivi che li stanno portando a vivere questa situazione.

Luka-Magic brilla, ma la difesa balla

I Dallas Mavericks hanno chiaramente il loro leader che tutti i compagni seguono. Nella NBA moderna non è facile trovare un giocatore che in così poco sia stato capace di prendere una franchigia e farla totalmente sua, ma Luka Doncic, a suon di prestazioni impressionanti ci è riuscito e ora è chiamato al prossimo salto di livello. Perché se i numeri offensivi sono assolutamente dalla sua parte, il suo modo di giocare sta mettendo in difficoltà soprattutto quello che sarebbe dovuto essere la sua spalla perfetta, Kristaps Porzingis che nelle ultime ore è perfino al centro di qualche rumors di mercato.
Ma è la difesa che deve registrarsi se i Mavs vogliono diventare davvero una squadra solida anche in ottima playoff nell’agguerrita Western Conference, senza di quella il cammino rischia di essere più corto di quanto sperato.

Il ritorno di Butler basterà a Miami?

Covid19, protocollo di sicurezza, infortuni vari. Tre dei motivi per cui i Miami Heat hanno iniziato l’anno in maniera diametralmente opposta a come avevano chiuso la scorsa stagione. Le assenze dei leader, Butler e Dragic, hanno inciso tantissimo sulla chimica di una squadra che ha dovuto far fronte a tantissimi problemi schierando in campo spesso dei quintetti con giocatori che la scorsa stagione erano ai margini delle rotazioni o rookie. Il loro attacco ne sta risentendo e così anche i risultati, ma il ritorno di Jimmy Buckets a pieno regime sembra aver dato una nuova linfa alla squadra che ora è pronta a rilanciarsi per le zone alte della classifica a Est.

Bucks vincenti ma non convincenti

Dovevano essere la squadra da battere nella Eastern Conference e invece finora stanno facendo bene ma anche mostrando parecchie lacune e lasciando più di qualche dubbio a chi li guarda. I Milwaukee Bucks, nonostante la miglior stagione in carriera di Khris Middleton, non sembrano aver ancora assorbito i nuovi acquisti arrivati in offseason e il loro modo di giocare, con tantissimi (troppi) isolamenti di Giannis Antetokounmpo hanno snaturato una squadra che gli anni scorsi muoveva benissimo palla e uomini, risultando una delle più apprezzabili da vedere. Il record dice 3° posto a Est, ma se si escludono le sei vittorie con Pistons e Cavs (le due peggiori squadre della Eastern) contro le altre la squadra di coach Budenholzer sta facendo fatica. Non un bel segnale per il futuro prossimo.