Il talento dimenticato di Ben Simmons

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Ogni anno in ottobre, con l’inizio della preparazione, i 30 general manager della Lega partecipano alla famosa “GM Survey”. Questo sondaggio è composto da una serie di domande che hanno come obiettivo il farci capire la mente dei general manager e la domanda più interessante spesso è: Se iniziassi a costruire una franchigia oggi e avresti la possibilità di selezionare un giocatore qualsiasi, chi prenderesti?
Risposte del 2019/20:

  • Giannis Antetokounmpo — 86%
  • Anthony Davis — 7%
  • Luka Doncic — 7%
  • Che l’MVP greco sia in cima agli interessi di tutte le franchigie è indubbio, così come il talento di Davis e quello debordante per il futuro di Doncic. Giocatori che però sembra difficile potranno muoversi dalle squadre di appartenenza (AD diventerà free agent in estate ma la rifirma con i Lakers sembra piuttosto scontata). Quindi chi potrebbe essere un giocatore al momento realisticamente ottenibile sul mercato, con potenziale per cambiare il futuro della squadra capace di prenderlo? Uno dei giocatori che viene in mente è Ben Simmons.

    Un talento dimenticato

    È passato qualche anno dalla “Simmons Mania” e i costanti paragoni con LeBron James. Simmons, criticato per la sua totale mancanza al tiro da tre, è slittato nell’ombra dell’attenzione mediatica e le uniche volte che se ne sente parlare, al momento, è quando ritornano i discorsi sul problema dei Philadelphia 76ers: la convivenza tra lui e Joel Embiid.
    Tra tutta questa confusione e senza mai fare polemica, Ben si è reinventato come stopper difensivo e ala-play che ricorda un giovane Magic Johnson. Anche statisticamente parlando il giocatore più simile a Simmons è proprio Magic viste le statistiche dell’australiano: 16.7 PPG, 7.8 RPG, 8.2 AST e 20.8 PER.

    Sembra che Simmons, un ragazzo introverso che raramente parla delle sue abilità, abbia finalmente trovato il suo stile di gioco: tenendo forte in difesa e spingendo in transizione ed è migliorato significativamente in post basso. La sua percentuale realizzativa vicino al canestro è salita di stagione in stagione (da 46.2 a 64.0) garantendogli una fonte di contributo offensivo per i 76ers.

    Il salto di qualità che non arriva

    Quinti nella Eastern Conference con un record di 35-22, Philadelphia non è ancora stata capace di fare il salto di qualità auspicato da anni. Parecchie voci intorno ai 76ers hanno suggerito che questa sia l’ultima chance per la squadra e se non riuscirà nell’impresa di vincere almeno la Eastern Conference, ci saranno conseguenze.

    Joel Embiid, che sembrava intoccabile, al momento non sembra più esserlo totalmente. Ma pure attorno a Ben Simmons ci sono dei rumors. Un cambio di scenario potrebbe fare bene a lui e alla squadra anche se non sembrano esserci tante squadre al momento disposte a scegliere Simmons come pedina base attorno al quale costruire un sistema.
    Tutto ciò considerato, Ben Simmons probabilmente resterà a Philadelphia nel futuro immediato, ma il tempo stringe per la coppia Embiid-Simmons e Brett Brown dovrà finalmente realizzare un risultato per mantenere il suo posto, altrimenti il talento speciale del giocatore già dalla prossima stagione potrebbe essere gestito da un altro coach… o da un’altra squadra.