Final Four 2017: torna la grande rivalità tra Cska Mosca e Olympiacos

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Meno di una settimana alle Final Four Eurolega 2017 di Istanbul che stabiliranno la squadra vincitrice del trofeo più ambito dall’Europa del basket. Quattro le pretendenti al titolo che si daranno battaglia da venerdì 19 a domenica 21 maggio (tutte le partite in diretta su Fox Sports): Real Madrid, Olympiacos, Cska Mosca e Fenerbahce, in rappresentanza di quattro paesi diversi, così come piace al gran capo Bertomeu. La prima semifinale è un classico del basket europeo: Cska Mosca-Olympiacos, due delle squadre più titolate del panorama con dieci titoli divisi tra i sette dei russi e i tre dei greci e vincitrici di tre delle ultime cinque rassegne.

Cska Mosca

Per il Cska Mosca si tratta della sesta Final Four consecutiva, ottenuta dopo la “passeggiata” contro il Baskonia. Il 3-0 con cui i russi hanno risolto la pratica spagnola nasconde tuttavia una serie in cui la formazione di coach Alonso è rimasta in scia dell’Armata Rossa sino all’ultimo possesso. Il Gap conclusivo è stato di soli 12 punti e, tenendo conto che in gara 1 il Baskonia è crollato nell’ultimo minuto, gli spagnoli hanno pienamente onorato il proprio ruolo. Il verdetto emerso dai play-off parla di un Cska Mosca molto equilibrato e altrettanto fortunato, che a Istanbul potrà riconfermare il successo di dodici mesi fa di Berlino.
Coach Itoudis dispone di un roster profondo e un budget da 36 milioni di euro proibito per gli altri team. L’armata rossa si conferma una squadra votata all’attacco, capace di produrre 87 punti di media in regular season, diventati poi 90 nel corso dei play-off. Il faro della compagine resta Nando de Colo, guardia francese due-volte MVP di Euroleague, che ha chiuso con 19 punti, 4 assist, 3 rimbalzi e 21.5 di valutazione media, ritagliandosi il ruolo di leader del roster dei russi. Dopo l’infortunio che lo ha costretto ai box per cinque settimane tra ottobre e novembre, De Colo ha ripreso a guidare il Cska, ben coadiuvato da Milos Teodosic, anche lui acciaccato durante la regular season, che ha chiuso con 16 punti e 7 assist, spesso partendo dalla panchina. La coppia De Colo-Teodosic, utilizzata da Itoudis per alzare il ritmo soprattutto nel secondo tempo, è un lusso che nessuno in Europa può permettersi.
La batteria di esterni formata da Higgins (9.6 pt), Jackson (7.6 pt), Kurbanov (6.3 pt) e Fridzov (6.4 pt) si è dimostrata affidabile e solida, ripagando la fiducia di Itoudis che non è intervenuto sul mercato per non disfare l’ossatura dei Campioni d’Europa. Più delicato invece il capitolo lunghi: Kyle Hines (8.3 pt e 4.4 rimbalzi) è un difensore eccezionale, probabilmente uno dei primi tre in Europa, ma paga centimetri e chili nei confronti dei centri classici (pur essendo bravissimo a tenere le guardie avversarie nei cambi difensivi), Joe Freeland sembrava il più adatto nella battaglia sotto le plance con Printezis, Birch, Milutinov e Young ma i perenni infortuni lo hanno spinto fuori dalle rotazioni di Itoudis, mentre capitan Khryapa pur gettando il cuore oltre l’ostacolo accusa il problema dell’età con una carta di identità che recita 35 anni mentre Vorontsevich (7.4 pt) con i suoi 207 cm potrebbe risultare il jolly di Itoduis ma l’ala russa, quest’anno Mvp del VTP United League All-Star Game, preferisce giocare lontano dall’area prediligendo le soluzioni dall’arco.

Olympiacos

I greci hanno faticato parecchio per ottenere il pass per la Turchia, trovandosi anche sotto 2-1 contro l’Efes ed hanno attinto a tutto il loro orgoglio per invertire una situazione apparsa compromessa dopo aver perso il fattore campo in gara-2. Coach Sfairopoulos si è affidato ancora una volta al suo leader, Vassilis Spanoulis, che dopo una stagione alterna e opaca, ha chiuso gara-4 con 17 punti e gara-5 con 22 punti trascinando tutta la città alla F4. Il play greco ha in parte ceduto la leadership a Printezis, autore della miglior stagione con 13 punti e 6 rimbalzi che soprattutto in regular season è stato spesso il faro dei rossi del Pireo portandoli sino al terzo posto in classifica. Erick Green (10 punti), Papapetrou e il ritrovato Papanikolaou (8.6 punti) formano un reparto guardie di primissimo livello (con Lojeski ai box insieme al lungodegente Hackett), mentre il reparto lunghi può contare su grande fisicità con Ken Birch, centro classe 1992 autore di 7 punti e 6 rimbalzi e tante giocate sopra al ferro, il giovane Milutinov e il super atleta Young a dare una rotazione profonda per “proteggere” anche un po’ Printezis, spesso impegnato in modo importante nella metà campo offensiva.

Il roster profondo, l’elevata esperienza della squadra e il carisma dei protagonisti sono i fattori che permettono al Cska Mosca di giungere alla semifinale con i favori del pronostico. I greci segnano 77 punti di media contro i quasi 90 del Cska, sintomo che la difesa dell’Olympiacos, una delle più solide della competizione, dovrà compiere un ulteriore miracolo.
La formazione greca rievoca ancora oggi nefasti incubi e ferite sanguinanti ai tifosi russi, puniti numerose volte, sempre in occasioni importanti e nel format della gara secca. Due anni fa Spanoulis eliminò il Cska Mosca in semifinale giocando solo l’ultimo quarto mentre a Londra Antic e il futuro moscovita Hines demolirono nel terzo quarto la compagine di Messina. Il dolore più grande resta però la finalissima del 2012, in cui i greci rimontarono 22 punti nel secondo tempo, siglando allo scadere il canestro decisivo con Printezis. Erano altri tempi, sulle panchine sedevano Kazlauskas e Ivkovic, ma in campo c’erano già Teodosic e Spanoulis. Non c’era De Colo, allora in forza a Valencia, ma quella finale si disputò proprio a Istanbul.