Raptors e Nuggets, abbiamo un problema? Curry lancia i Dubs

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Non si sono giocate nemmeno 10 gare in questo avvio di regular season NBA 2020-21, ma non si può non notare che qualche squadra è partita col freno a mano un po’ troppo tirato. Ad Ovest non si può non notare il 2-4 dei Denver Nuggets mentre ad Est fa forse ancora più rumore l’1-5 dei Toronto Raptors, penultimi nella Conference meglio soltanto dei disastrati Detroit Pistons. Di questi temi, e non solo, abbiamo parlato nell’ultima puntata del nostro podcast.

Diamo tempo ai Nuggets

La squadra di Mike Malone ha perso Jerami Grant in offseason e probabilmente sta patendo un po’ di stanchezza per la corsa fatta nella bolla di Orlando, chiusa con la finale ad Ovest contro i Lakers dopo due entusiasmanti rimonte da 1-3 contro Jazz e Clippers, però ci si aspettava qualcosa di più in questo avvio, dato che 2 dei quattro ko sono arrivati coi Sacramento Kings… Jokic è la solita macchina da triple doppie, Murray deve ancora accendersi, forse vedremo i veri Nuggets quando coach Malone riuscirà a trovare gli equilibri giusti nelle rotazioni con anche i vari Porter Jr., Harris, Morris, Bol Bol e pure Campazzo, 15 punti nell’ultima uscita contro i Twolves ma ancora tutto da scoprire. Soprattutto c’è da sistemare la difesa visto che sono penultimi per Defensive Rating a 115.8.

Toronto ha un problema Siakam?

Che si fossero indeboliti con gli addii di Ibaka e Marc Gasol era chiaro a tutti, ma la partenza dei Toronto Raptors è abbastanza inquietante. Una sola vittoria, contro i Knicks, e cinque sconfitte, l’ultima contro i Celtics guidati dai 40 punti di Jayson Tatum. Qualcosa non va, l’inserimento di Aron Baynes non sta procedendo al meglio, Lowry e VanVleet sono al momento le uniche garanzie visto che Pascal Siakam è a tutti gli effetti un problema. Su 6 gare, in due è uscito per 6 falli, in una non ha nemmeno giocato, tenuto fuori per questioni disciplinari: il camerunense, a tutti gli effetti la stella della squadra, sembra finito in un tunnel, a partire dagli scorsi playoffs nella bolla, e per ora non sembra vedere la luce. I Raptors, forse anche disorientati dallo spostamento a Tampa, non possono prescindere dal miglior Siakam se vogliono lottare per la post season.

Mamma che Curry! I Warriors dipendono da Steph

I Golden State Warriors sono squadra da tenere d’occhio per vari motivi, due su tutti: Stephen Curry e James Wiseman. Il gruppo di Steve Kerr non sta brillando, è 4-3 e ha mostrato di avere preoccupanti lacune soprattutto in difesa, però i due giocatori citati fanno ben sperare, uniti al ritorno di Draymond Green. Steph sta viaggiando a 32 punti di media, ha stampato il career high da 62 nella seconda gara contro Portland e la scorsa notte ha sfiorato la tripla doppia contro Sacramento (30+9+8 in 31′): è indubbio che sia il leader di questi Dubs e per ora serve che giochi da MVP e faccia almeno 30 punti per centrare la vittoria. Inoltre c’è Wiseman: il centro, seconda scelta assoluta del Draft 2020, sta mostrando lampi terrificanti per mobilità, atletismo, coordinazione e tecnica, inevitabilmente ha pause e commette errori da liceale (in sostanza lo è…), però pare avere la “carrozzeria” per diventare un assoluto crack.