I 76ers e l’Olimpia Milano con Fantini di Eurosport

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I Philadelphia 76ers e l’Olimpia Milano sono due temi piuttosto caldi in questo momento e ne abbiamo parlato nella decima puntata del podcast di Basketcaffe.com con Daniele Fantini, giornalista e telecronista di Eurosport per la pallacanestro, nonchè tifoso delle due squadre di cui sopra.

I 76ers sono partiti molto forte nella regular season NBA 2020-21 arrivando ad un record di 7-1, prima dei noti casi di Covid che l’hanno portata all’attuale 8-4 (comunque secondi a Est), allo stesso modo l’AX Armani Exchange sta ben figurando in Eurolega dove al momento è in piena zona playoff con un bilancio di 11 vinte e 7 perse, e sta dimostrando di avere tutte le caratteristiche per chiudere fra le prime otto, senza tralasciare un pensiero alle Final Four di Colonia.

Philadelphia è una contender, senza dubbio

La buona partenza indica che per adesso le mosse in offseason sono state azzeccate, in primis quella di dare il timone a Daryl Morey nella stanza dove si prendono le decisioni. Senza dubbio l’arrivo di Doc Rivers in panchina ha fatto e farà molto: è il prototipo del “player’s coach” e potrebbe far fare ad Embiid e a Simmons il salto di qualità.

Inoltre, gli innesti di Seth Curry e Danny Green hanno permesso di ristrutturare la squadra a livello tattico, più “spaziata” e bilanciata, e anche Tobias Harris ne sta giovando. Forse manca ancora qualcosa dalla panchina per puntare davvero alle Finals però non va sottovalutata la crescita del rookie Tyrese Maxey, già autore di una gara da 39 punti quando Phila si è ritrovata senza stelle. E i rumors su Harden? No, nulla da fare: si va con Ben Simmons e questo core.

L’Olimpia Milano nell’élite di Eurolega

Che ci siano ancora delle cose da sistemare e su cui lavorare è indubbio, ma l’Olimpia Milano versione 2020-21 sembra essere davvero pronta per il ritorno ai playoff di Eurolega. Il gruppo pare essere finalmente ad immagine e somiglianza di Ettore Messina, l’arrivo di giocatori esperti e di carisma come Datome, Hines e Delaney, più due elementi in costante crescita come Shields e LeDay, rischiano di trasformare l’AX Armani Exchange in una pericolosa mina vagante.

La difesa è l’aspetto più confortante, viceversa la squadra ha mostrato qualche alto e basso di troppo, soprattutto nelle partite contro squadre sulla carta abbordabili, per cui ci sono ancora degli aspetti da correggere, a maggior ragione in una stagione particolare dove si gioca senza pubblico e dove qualche corazzata è penalizzata dall’assenza di fattore campo.