Preview 2020-21: il Power Ranking della Western Conference

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Dopo aver analizzato la Eastern Conference, ora è il momento di concentrarci sulla Western, a detta di tutti la conference più competitiva, complicata, “selvaggia”, in cui probabilmente sono addirittura 12 su 15 le squadre che hanno le carte in regola per conquistare un posto nei playoffs e provare a detronizzare i Los Angeles Lakers campioni NBA nella bolla di Orlando lo scorso ottobre.

Adesso, dopo la offseason più breve di sempre con Draft, mercato e free agency racchiusi in pochissimi giorni, ecco che le squadre sono pronte a tornare sul parquet nelle rispettive arene (per adesso senza la presenza dei tifosi) per dare l’assalto al titolo 2021. Come per l’Est, il Power Ranking è diviso in tre fasce: Lottery, Play-In e Contender.

Lottery

Oklahoma City Thunder, San Antonio Spurs, Sacramento Kings

Trovare squadre che sicuramente resteranno fuori dalla corsa ai playoffs non è stato semplice anche se, sulla carta, Thunder, Spurs e Kings almeno, non sembrano attrezzate per inserirsi nella lotta al Play-In. I neroargento hanno sempre Gregg Popovich in panchina e due veterani come Aldridge e DeRozan che però potrebbero essere scambiati, i Thunder hanno un roster giovane e molto intrigante a partire da Shai Gilgeous-Alexander (occhio ai rookies Maledon e Pokusevski), infine Sacramento può contare sul talento di Fox, Hield e Bagley, ma è ovviamente poco per competere. Per tutte e tre queste squadre sembra già iniziata la corsa a Cade Cunningham, probabile numero 1 al Draft 2021.

Play-In

Utah Jazz, Houston Rockets, New Orleans Pelicans, Minnesota Timberwolves, Memphis Grizzlies, Phoenix Suns

La bagarre vera e propria sarà un gradino sopra per accaparrarsi i posti dal 7° al 10° per giocare il Play-In. Teoricamente gli Utah Jazz sono abbastanza certi di esserci, forti un sistema collaudato e due All-Stars come Mitchell e Gobert, pur con le incognite legate alla salute di Conley e Bogdanovic. Un gradino sotto ci sono Pelicans e Suns: New Orleans ha tantissimo talento diffuso, aldilà di Zion Williamson e Brandon Ingram, resta da capire come riuscirà ad assemblarlo Stan Van Gundy; i Suns hanno fatto “All-In” prendendo Chris Paul, Crowder e rifirmando Saric, e possono far saltare il banco se Devin Booker e DeAndre Ayton aggiungono un gradino alla loro crescita.

I Grizzlies sono stati la favola dello scorso anno con Ja Morant “Rookie of the Year” e un gruppo super intrigante partendo da Brandon Clark e arrivando a Jaren Jackson Junior e coach Jenkins, però stavolta l’effetto sorpresa potrebbe non bastare, senza contare che una scelta in Lottery non farebbe schifo. Discorso diverso per i Minnesota Timberwolves che hanno una sorta di obbligo a fare bene visto che la loro prima scelta andrà ai Warriors: l’asse Russell-Towns è tutt’altro che male, la prima scelta assoluta Anthony Edwards va inquadrata, per il resto ci sono tanti dubbi, forse troppi.

Infine gli Houston Rockets, inevitabilmente. Per loro c’è la forbice più ampia, potrebbero lottare per il fattore campo o finire in Lottery, tutto dipende da cosa succederà con James Harden. La presenza di John Wall e Cousins mette molta curiosità ma anche punti di domanda, Christian Wood è intrigante ma va verificato, poi c’è l’umore non certo alto di Tucker e Gordon, e il debutto di Silas da head coach. Col Barba restano assolutamente da corsa, viceversa resta da capire cosa arriverebbe in cambio in una eventuale trade (Ben Simmons?).

Contender

LA Lakers, LA Clippers, Denver Nuggets, Portland Trail Blazers, Dallas Mavericks, Golden State Warriors

Per quel che riguarda i posti di vertice della Conference, non sembrano esserci partitcolari dubbi. Gli unici con qualche incognita sono i Golden State Warriors: con Klay Thompson sarebbero potuti essere da finale a Ovest, senza la guardia perdono chiaramente potenziale pur ritrovando Steph Curry e Draymond Green al pieno della forma, e con loro tanti giovani interessanti, compresi i rookies Wiseman e Mannion. Dalla salute di Curry e dal coinvolgimento di Wiggins e Oubre passano i destini dei Dubs, la cui forbice va dal fattore campo al rischio di doversi giocare il Play-In.

C’è molta curiosità per vedere se i Dallas Mavericks di Doncic e Porzingis siano già pronti per far saltare il banco, il talento offensivo è enorme, c’è più di un dubbio sulla difesa. I Denver Nuggets sono teoricamente la vera rivale delle due angelene, hanno perso un pezzo fondamentale come Jerami Grant ma hanno due All-Stars come Jokic e Murray, la novità Campazzo e tantissimi giovani in rampa di lancio a partite da Michael Porter Jr. I Portland Trail Blazers sono i “vincitori” della offseason avendo aggiunto Covington, Derrick Jones e Giles, e confermato Hood e Melo Anthony: sono molto profondi, hanno Lillard e McCollum, e Nurkic se sta bene fa la differenze.

Infine le due di Los Angeles. I Lakers campioni in carica sono la chiara favorita per la corona dell’Ovest e per l’anello, hanno perso Rondo e Green ma hanno aggiunto Marc Gasol e i due “sesti uomini dell’anno” scorso ovvero Schroeder e Harrell, strappato ai “cugini”, e poi ci sono sempre LeBron James e Anthony Davis, rinfrancati dai nuovi contratti. I Clippers stavolta partono con meno hype pur avendo ancora Kawhi Leonard e Paul George, hanno sostituito Harrell con Ibaka e aggiunto Kennard, ma non hanno colmato la lacuna in playmaking. E permangono i dubbi su coach Tyronn Lue. In ogni caso il posto alle Finals dovrebbe essere un duello tra Lakers e Clippers, dovrebbe…

Per approfondire i dettagli sulla Western Conference vi rimandiamo alla puntata dedicata del nostro podcast.