Paul, Booker e molti giovani, per i Phoenix Suns è missione Playoff

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Otto vittorie, zero sconfitte e qualificazione ai Playoff sfumata all’ultima giornata: una favola senza lieto fine quella dei Phoenix Suns all’interno della bolla di Orlando. Non raggiungere la post-season, nonostante l’imbattibilità e dopo essere stati la miglior squadra della bolla, ha lasciato l’amaro in bocca all’intera franchigia, soprattutto perché la loro presenza in quel di Orlando secondo molti sarebbe stata superflua e quasi inutile, in quanto le possibilità di raggiungere i Playoff erano vicine se non pari allo zero. Nello sport però come è già capitato più volte, anche le cose più inaspettate possono accadere e i Phoenix Suns trascinati soprattutto dalle grandi prestazioni di Devin Booker hanno saputo quasi compiere un vero e proprio miracolo sportivo, che sarebbe rimasto nei libri di storia.

Offseason da protagonisti

I Phoenix Suns sono stati nelle ultime settimane una delle squadre più attive sul mercato NBA, trattenendo dei giocatori importanti e fondamentali per coach Williams come Dario Saric e Jevon Carter, ma anche rinforzando la squadra con degli elementi di spicco come Jae Crowder e in particolar modo Chris Paul, arrivato non solo per far crescere e migliorare una delle squadre più giovani della Lega, ma soprattutto per alzare l’asticella, in modo da diventare al più presto competitivi nella come sempre spietata Western Conference. Le aspettative createsi però a Phoenix intorno alla squadra, dopo le incredibili seeding games di agosto e i colpi di mercato di questa brevissima off-season, sono molto alte e si spera soprattutto che la dirigenza non compia scelte sbagliate come accaduto in passato, in modo da raggiungere finalmente un decisivo punto di svolta.

Paul porterà il cambio di mentalità?

Naturalmente l’arrivo di Chris Paul rappresenta l’innesto più importante per la franchigia dell’Arizona, soprattutto dopo quanto fatto di buono nella scorsa stagione ad Oklahoma, dove è riuscito a trasformare un gruppo in piena ricostruzione in una squadra capace di raggiungere la quinta posizione della Western Conference e addirittura di sfiorare l’accesso al secondo turno dei Playoff, sconfitta soltanto in gara 7 dagli Houston Rockets. Ora il suo compito sarà lo stesso anche a Phoenix, dove cercherà di trasmettere ad un ottimo gruppo di giovani promettenti una mentalità vincente e di trasformarli in una squadra competitiva soprattutto per gli anni a venire. Chris Paul avrà inoltre la splendida opportunità di far crescere al suo fianco Devin Booker, l’indiscusso leader tecnico dei Suns, che nonostante sia già considerato una delle migliori guardie della Lega, ha solo 24 anni e ancora grossi margini di miglioramento. Il contributo di CP3 sarà quindi fondamentale per la crescita tecnico-tattica del numero 1 di Phoenix.
Un altro giovane di ottime prospettive è DeAndre Ayton, il quale è riuscito solo recentemente a ribaltare alcuni dei pregiudizi piovuti su di lui appena giunto in NBA. La presenza di Chris Paul per i prossimi due anni rappresenta quindi per il giovane bahamense un momento decisivo per la sua evoluzione tecnica, specialmente nella metà campo offensiva. Con gli insegnamenti dell’ex OKC, Ayton potrebbe infatti finalmente scrollarsi di dosso tutte le critiche ricevute nel corso delle sue prime stagioni, avendo infatti tutte le carte in regola, soprattutto sotto il punto di vista fisico, per diventare nell’immediato futuro una stella e un giocatore dominante e decisivo per i Suns su entrambi i lati del campo.

Supporting cast di livello

Chris Paul rappresenta quindi per Phoenix l’uomo giusto al posto giusto, anche perché dopo aver dimostrato di poter fare ancora la differenza, il nove volte All-Nba ha una nuova missione da compiere: far ritornare i Suns ai Playoff dopo ben undici anni di assenza. La franchigia dell’Arizona però non si affiderà solamente alle giocate di Paul, Booker ed Ayton, il roster a disposizione di coach Williams presenta infatti numerosi giocatori funzionali, come Mikal Bridges, un incredibile atleta in rampa di lancio da tenere sott’occhio nel corso della prossima stagione. Le riconferme di Saric e Carter serviranno a dare continuità al progetto di Monty Williams e dei giovani come Cameron Payne e Cam Johnson potranno ulteriormente migliorare e dare inoltre un prezioso contributo dalla panchina, così come il neo arrivato E’Twaun Moore.

Infine un ulteriore innesto di grande qualità, proveniente direttamente dalle Finals Nba, è Jae Crowder, un giocatore esperto che potrà dare ai Suns molta quantità ma anche qualità, sia in attacco che in difesa, come ha brillantemente dimostrato durante l’incredibile cavalcata Playoff dei Miami Heat.

Addii e veleno

Nonostante ciò, Phoenix ha dovuto lasciar andare anche alcuni giocatori importanti, che si erano dimostrati decisivi nel corso della passata stagione, come Aron Baynes, accasatosi ai Raptors, ma soprattutto Ricky Rubio e Kelly Oubre Jr, i quali sono stati inseriti nella trade per arrivare a Chris Paul e sono giunti poi, attraverso altri scambi, rispettivamente ai Minnesota Timberwolves e ai Golden State Warriors. Gli ex Suns dopo essere stati scambiati non hanno però avuto buone parole nei confronti della dirigenza di Phoenix e della proprietà, dichiarando di essere stati trattati male nella gestione della trade e di essere stati traditi dalla proprietà, in quanto gli era stato confermato all’inizio della off-season di essere dei punti fermi del nuovo progetto dei Suns e quindi considerati incedibili. Parole che hanno messo davvero in cattiva luce l’intera franchigia.

Soprattutto dopo le dichiarazioni di Ricky Rubio e di Kelly Oubre Jr, la pressione mediatica sulla squadra sarà molto alta, anche se l’imminente stagione si prospetta per i Phoenix Suns molto interessante, anche perché dopo l’exploit nella bolla di Orlando, giocatori, staff tecnico e dirigenza sono consci che è arrivato il momento giusto di compiere un importante salto di qualità, specialmente dopo l’arrivo di Chris Paul, che cercherà di aiutare questo giovane gruppo a trovare la giusta via per ritornare ad alti livelli. Devin Booker dovrà infatti dimostrare di essere, insieme a Paul, il vero leader della squadra sia dentro che fuori dal campo e Ayton così come molti altri giocatori, uno su tutti Mikal Bridges, dovranno salire ulteriormente di livello, perché soltanto così il sole, dopo molti anni di oscurità, potrà tornare a risplendere sui Phoenix Suns.