I Brooklyn Nets sono pronti per fare sul serio?

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Mai giudicare un libro dalla copertina e mai giudicare una stagione NBA dalle primissime partite, ma se c’è una indicazione che queste prime sfide, compresa quella di Natale, hanno dato è che i Brooklyn Nets sono una squadra vera e pronta, dopo tanti anni di difficoltà e rebuilding, a puntare al bersaglio grosso della corona della Eastern Conference.

Durant-Irving duo esplosivo

Li hanno dovuti attendere più di un anno ma finalmente i tifosi dei Nets possono gustarsi una delle coppie più esplosive offensivamente parlando dell’intera Lega. Kevin Durant e Kyrie Irving sono rientrati dai rispettivi infortuni e dai problemi fisici in modo impeccabile, sembrano essere davvero affamati di vittoria e di rivincita (soprattutto Uncle Drew sembra avere qualcosa da farsi perdonare), e pronti a caricarsi la squadra sulle spalle. L’hanno dimostrato nell’importante gara di Natale, che come sempre vale un po’ di più delle altre di regular season visto la diretta nazionale e vista la tanta gente a casa che guarda.

Hanno mostrato tutto il loro infinito arsenale offensivo, con canestri e soluzioni di tutti i tipi, giocando spesso uno stile di gioco rapido quasi in linea con i 7 seconds or less che piace tanto al loro coaching staff formato da Steve Nash, Mike D’Antoni e Amar’e Stoudamire. Non proprio il modo di giocare a cui eravamo abituati vedere Durant e Irving, che spesso si dilettavano in isolamenti prolungati, ma sicuramente finora efficace ed efficiente anche per aiutare a mettere in ritmo i compagni.

LeVert-Harris e il supporting cast

Il roster dei Brooklyn Nets è probabilmente il più lungo e completo dell’intera NBA, coperti in ogni ruolo con almeno due giocatori, a volte anche con tre. A fare lavoro sporco e difesa al ferro ci pensano DeAndre Jordan e Jarrett Allen che sanno come farsi sentire anche a rimbalzo d’attacco procurando secondi tiri. Jeff Green, Taurean Prince, Landry Shamet sono dei backup di altissimo livello, mentre giocatori come Luwawu-Cabarrot, Kurucs e Tyler Johnson potrebbero tranquillamente essere parte di una rotazione mentre ai Nets non hanno abbastanza minuti per entrare in campo.
A dar manforte ai due leader, poi, ci sono un tiratore come Joe Harris ma soprattutto un altro attaccante che potrebbe essere quasi una prima punta di molte altre squadre NBA: Caris LeVert.

LeVert invece si è appena legato alla squadra con un contratto lungo ma non è detto che ne farà parte anche in futuro (restano vivi i rumors di una trade che lo coinvolge per portare a Brooklyn James Harden). La presenza di Durant e Irving infatti gli toglie il pallone dalle mani e invece la guardia ha dimostrato di averne bisogno per poter rendere. La sua posizione è forse la più in bilico tra tutte perché se da una parte averlo a roster è un incredibile aiuto per l’attacco, dall’altra la sua coesistenza tecnica risulta ancora complessa. Coach Nash dovrà quindi riuscire a trovare un modo per sfruttarlo nel migliore dei modi non solo come backup quando il duo è in panchina.

L’infortunio di Dinwiddie cambia le cose

Spencer Dinwiddie aveva fatto vedere già la scorsa stagione, con l’assenza di Irving, di essere in grado di prendere per mano un attacco e guidarlo a risultati importanti. La rottura parziale del crociato anteriore del ginocchio destro che lo terrà fuori per tutta la stagione cambia un po’ i piani del coach che dovrà far giocare qualche altro giocatore i tanti minuti che giocava l’ex Pistons, e della dirigenza che dovrà fare una scelta visto che il suo contratto è in scadenza, ha una player option da 12 milioni e da free agent è probabile possa accettare un’offerta ben più remunerativa da qualche altra franchigia.

La fase difensiva per puntare in alto

Se in attacco la squadra non ha problemi, nella metà campo difensiva qualcosa deve ancora essere registrato per poter veramente puntare in alto. Siamo appena all’inizio e questi Nets sono una squadra praticamente tutta nuova visto che non hanno mai giocato insieme, quindi ci sarà tempo per migliorare. Ma tanto del possibile successo durante la stagione regolare e poi nei playoff passa da come i vari Irving e LeVert lavoreranno nella propria metà campo. Per Durant il problema non pare esserci in quanto da sempre è un difensore sopra al livello medio, anche se spesso viene dimenticata questa sua caratteristica, talmente abbagliati si è dalle sue doti offensive.