Trinchieri imperatore di Germania?

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Che l’aria della Germania faccia molto bene a coach Andrea Trinchieri è un fatto ormai noto. Le sue stagioni al Bamberg l’avevano già dimostrato ma quello che quest’anno sta facendo in Euroleague con il Bayern Monaco lo sta ribadendo ulteriormente. La vittoria contro il Valencia di ieri sera ha permesso alla squadra teutonica di salire al secondo posto in classifica dietro solo alla corazzata Barcellona, con 6 vittorie e 3 sconfitte (6 W nelle ultime 7 giocate), consacrando il lavoro del coach italiano di cui si vede la mano nel gioco e nello spirito della sua squadra.

Un vero leader

In tutte le sue avventure da allenatore Trinchieri ha dimostrato di essere un vero leader, capace di creare un fortissimo gruppo all’interno del roster e di farsi seguire dai giocatori. Il Bayern Monaco non fa difetto e lo si capisce dal modo in cui moltissimi degli atleti entrano in campo, ascoltano i consigli del coaching staff formato anche da un altro dei migliori coach italiani in circolazione, Adriano Vertemati. Da sempre viene portata avanti l’idea di Squadra con la S maiuscola al di sopra dei singoli e delle prestazioni dei singoli. Si tratta di una frase che praticamente tutti i coach usano per definire le proprie squadra, ma poi a conti fatti in moltissimi casi questo assunto non ha una verifica oggettiva in campo.
Al Bayern, invece, questo spirito fortissimo si nota subito, ed è anche uno dei valori aggiunti che permettono a giocatori che magari finora non avevano messo in mostra tutte le loro abilità, di esplodere letteralmente salendo sul palcoscenico.

Capacità di migliorare i giocatori

Un bravo coach ovviamente è quello che allena una squadra vincente e che è in grado di aiutare i giocatori a vincere le partite. Un bravo coach però è anche quello che permette ai suoi giocatori di crescere, di migliorare, di ottenere anche dei risultati personali importanti, che magari poi si trasformano in una chiamata di una squadra di livello un po’ più alto. La lista dei “beneficiati” di coach Trinchieri è lunga, e l’ultimo esempio è ovviamente quello di Vladimir Lucic che contro Valencia ha chiuso con 22 punti, 7 rimbalzi e 35 di valutazione (career high), dimostrando dei miglioramenti incredibili, dei passi avanti e una solidità che le scorse stagioni non si erano viste, e che a 31 anni lo rendono probabilmente pronto a sparare le ultime cartucce in una squadra con ambizioni più importanti.

Un altro nome che si riconduce facilmente al coach è quello di Nicolò Melli che al Bamberg è riuscito a rigenerare una carriera che sembrava essere in discesa nonostante la giovane età dopo le fasi difficili con Milano, passando prima al Fenerbahce e poi con il grande salto in NBA ai New Orleans Pelicans.
Tutti questi esempi fanno sì che sono tanti i giocatori disposti a farsi allenare da Trinchieri, magari accettando anche delle proposte leggermente inferiori per stipendio e blasone, sapendo però della possibilità di crescita per gli anni futuri.

Trinchieri sa anche vincere

Oltre a migliorare i suoi giocatori creando un forte spirito di squadra, il coach milanese però sa anche come si fa a vincere:
– Coppa Italia di Legadue nel 2009 con Basket Veroli
– Supercoppa italiana nel 2012 con Pallacanestro Cantù
– Coppa di Russia e finale di Eurocup nel 2014 con l’Unics Kazan
– Campione di Germania nel 2015, 2016 e 2017 con il Brose Bamberg
– Supercoppa tedesca nel 2015 con il Brose Bamberg
– Coppa di Germania nel 2017 con il Brose Bamberg
– Coppa di Serbia: nel 2019 e 2020 con il Partizan Belgrado
– Supercoppa ABA Liga nel 2019 con il Partizan Belgrado

Il suo palmares parla chiarissimo, con successi ottenuti ovunque sia andato ad allenare. Ed è quello che sperano possa accadere ancora anche i tifosi del Bayern Monaco.

Next steps: una big di Eurolega?

Quest’estate prima del suo approdo al Bayern i rumors davano coach Trinchieri in ballottaggio per la panchina del Fenerbahce e si era anche fatto il nome del Panathinaikos. Due squadre dal grande blasone che sarebbero state il giusto riconoscimento per quello che l’allenatore italiano sta facendo in questi anni. I turchi, col GM Gherardini, dopo aver ridimensionato un po’ il budget sarebbero potuti essere davvero l’approdo giusto e la sfida più importante della sua carriera, visto che l’obiettivo anche dopo la partenza di coach Obradovic rimangono le Final Four (o almeno i playoff di Eurolega).
I tempi sono maturi, manca solo che qualche dirigente abbia finalmente un po’ di acutezza e di coraggio di affidarsi a Trinchieri.
Nel frattempo se lo godono a Monaco, visto che la sua squadra continua a crescere e recuperare svantaggi e vola in classifica anche nel torneo più difficile dell’Europa.