Sorpresa Brooklyn Nets: il nuovo coach è Steve Nash!

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Con un annuncio assolutamente a sorpresa i Brookyln Nets ieri hanno presentato il loro nuovo head coach: Steve Nash! Il canadese ex Mavs, Suns e Lakers ha firmato un contratto per le prossime 4 stagioni e, quando la stagione 2020/2021 inizierà, farà il suo debutto assoluto come allenatore visto che finora si è limitato a fare il consulente per i Golden State Warriors e il dirigente per la Federazione canadese.

La franchigia del magnate Joe Tsai aveva provato a corteggiare Gregg Popovich, poi sembrava essere indirizzata su Ty Lue ex coach di Kyrie Irving ai Cavs, infine sembrava che Jacques Vaughn si fosse meritato la conferma dopo i buoni playoffs disputati dai Nets. Invece a sorpresa la franchigia di Brookyln ha deciso di scommettere su un esordiente assoluto, un “rookie” a livello di coaching, per una squadra che però punta subito in alto con il ritorno dagli infortuni di Kevin Durant e Irving e che quindi necessiterà da subito di una guida forte.

Perché questa scelta?

A sceglierlo per i Nets è stato Sean Marks, il general manager neozelandese che ha ricostruito Brooklyn dopo essere stato giocatore alla corte degli Spurs:

In Steve vediamo un leader, un comunicatore, un mentore che si guadagnerà il rispetto dei nostri giocatori. Conosco Steve da molti anni, ho visto di persona la sua intelligenza cestistica, il suo approccio altruista che privilegia sempre i successi di squadra. Steve è stato uno dei più grandi leader in campo: i suoi istinti per il gioco, combinati alla sua capacità di comunicare coi giocatori e di unirli per uno scopo comune, ci preparerà per competere ai massimi livelli.

Aldilà delle frasi di facciata è indubbio che come coach Atkinson fosse stato mandato via per la pressione esercitata dai leader della squadra anche Nash arrivi con il benestare di KD, che ha lavorato con lui ai Warriors e Irving che sicuramente è cresciuto vedendo giocare il play canadese e sa di poter imparare qualcosa.
Nash dovrà essere bravo quindi a “gestire” i giocatori che ha a disposizione, lasciandogli quanto più carta bianca a livello di basket giocato, pur potendo contribuire a livello tattico visto che da sempre il canadese è stato un vero e proprio computer in campo, ha imparato da due coach come Don Nelson e Mike D’Antoni e, pur con un fisico normale, è riuscito a portarsi a casa due premi di MVP stagionali, rivoluzionando in parte il modo di giocare.

Qual è il rischio?

Ovviamente la totale mancanza di esperienza a gestire uno spogliatoio, le relazioni con i giocatori, i media, i tifosi, il general manager, gli altri dipendenti, gli assistenti. Tutte cose che si imparano in anni di lavoro e che Nash non potrà avere in bagaglio dall’inizio. Per questo motivo, però, Marks ha scelto di tenere Vaughn come primo assistente, per cercare di dare continuità al progetto iniziato in questi anni (è assistente dal 2016) e consigliare e aiutare il coach nei momenti più delicati (oltre forse a fargli gestire alcuni momenti di allenamenti e partite).
Brooklyn ci aveva già provato con Jason Kidd, portandolo direttamente dal campo alla panchina e affiancandogli Lawrence Frank come assistant coach; il tentativo non aveva portato i risultati sperati ma ora ci riprova con la certezza di avere un roster più competitivo, due All-Star di massimo livello (che però rientrano entrambi da lunghi infortuni) e un contorno di giocatori che hanno fatto i playoffs, anche se nella free agency qualche cambiamento ci sarà.

Una grossa scommessa

Insomma Steve Nash si trova di fronte a una sfida molto difficile perché oltre a dover allenare, cosa che non ha mai fatto, dovrà anche zittire tutti gli scettici che pensano che non sia in grado di farlo. Per i Nets si tratta di una scommessa veramente grande (vero che le alternative di cui si parlava erano Tyronn Lue e Jeff Van Gundy…) di cui forse questo gruppo non aveva bisogno visto che molto probabilmente la finestra per competere ai massimi livelli per Brookyln sarà di 2 stagioni. Nell’estate 2022 sia KD che Kyrie avranno una player option sul loro ultimo anno di contratto ed è quasi sicuro non la eserciteranno e sonderanno la free agency. Quindi nelle prossime 2 stagioni la franchigia dovrà riuscire a mettere insieme un gruppo in grado di giocarsi le vette della Eastern Conference, e Nash dovrà riuscire da subito a impattare a questi livelli.
Un compito difficile, soprattutto nella NBA attuale, ma come Nash è riuscito a stupire tutti sul campo facendo cose che nessuno pensava potesse fare, non sarebbe da sorprendersi se riuscisse a ripetersi anche come head coach.