Coach e salary cap, il futuro dei Pacers sembra essere incerto

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Dopo essere usciti per il quarto anno consecutivo al primo turno dei Playoff, la dirigenza degli Indiana Pacers e in particolar modo Kevin Pritchard, President of Basketball Operations, ha deciso di esonerare coach Nate McMillan, nonostante poche settimane prima gli fosse stato assicurato il rinnovo di contratto fino al 2022.

L’improvvisa decisione dei Pacers è stata colta di sorpresa da tutto il mondo NBA, anche se la serie con i Miami Heat, conclusasi con una umiliante e netta sconfitta per 4-0, ha rappresentato il motivo principale di questa scelta per la franchigia di Indianapolis, essendo stata la quarta eliminazione in quattro anni per coach McMillan, la cui esperienza ai Playoff alla guida dei Pacers si conclude con un record di appena 3 vittorie e 16 sconfitte. L’unica serie infatti in cui Indiana abbia sfiorato il passaggio del turno risale al 2018, quando contro i Cleveland Cavs guidati allora da Lebron James forzarono gara 7, non riuscendo però ad avere la meglio. Le difficoltà nella post-season sono sempre state il vero punto debole di questa squadra, anche se ci sono sempre state delle importanti assenze che hanno in parte compromesso i risultati, come quelle di Oladipo nella passata stagione e di Sabonis per quanto riguarda questa annata, che non hanno permesso ai Pacers di potersi esprimere al meglio nel corso di questi anni.

La scelta del nuovo coach

La miglior stagione di Nate McMillan sotto il punto di vista dei risultati, 61,6% di vittorie e quarto posto conquistato ad Est dovendo comunque fare i conti con le numerose assenze per infortunio, non è bastata per salvare il suo posto in panchina. La dirigenza dei Pacers ha infatti voluto, in maniera inattesa, cambiare marcia e dirigersi verso un’altra direzione, per smuovere le acque anche perché le aspettative della proprietà alla vigilia della post-season erano ben diverse.
Per la dirigenza e per Kevin Pritchard sarà quindi una off-season molto impegnativa, il precipuo obbiettivo è sicuramente quello di assumere un nuovo allenatore, che possa portare alla squadra un approccio nuovo e moderno, in relazione ai cambiamenti che il gioco sta subendo in questi anni. La principale qualità che però la franchigia sta ricercando nel nuovo head coach è la capacità di relazionarsi con i giocatori nella miglior maniera possibile, per questo motivo un ex giocatore potrebbe essere perfetto per loro. Un allenatore che possa riunire tutte queste caratteristiche è Mike D’Antoni, diventato il primo obbiettivo di Kevin Pritchard dopo l’uscita dai playoffs dei Rockets per mano dei Lakers ed essendo il suo contratto in scadenza al termine di questa stagione. La volontà dell’ex coach dei Suns sarebbe quella di rimanere, ma è probabile che la dirigenza texana scelga di cambiare totalmente rotta rispetto al Moneyball introdotto da Daryl Morey. E i Pacers potrebbero essere una sfida interessante per D’Antoni.

Prima il coach poi il nodo Oladipo

Dopo che verrà presa una decisione sul prossimo head coach dei Pacers, la dirigenza della franchigia si concentrerà sul roster, avendo come maggiore priorità di sbrogliare il nodo Victor Oladipo, il cui contratto è in scadenza alla fine della prossima stagione. Trattenerlo con un nuovo contratto lungo vorrebbe dire dargli in mano definitivamente le chiavi della squadra per il futuro, mentre lasciarlo andare vorrebbe dire perderlo a zero la prossima estate. Dopo il lungo stop per infortunio Dipo non è più riuscito a confermarsi ai livelli pre-infortunio e provare a cederlo ora vorrebbe dire avere in cambio qualcosa di inferiore al suo possibile vero valore, soprattutto se le sue prestazioni dovessero tornare ad alto livello. Molto dipenderà quindi dal nuovo coach e dalle sue idee tattiche, ma il nodo Oladipo resterà probabilmente per qualche mese quello centrale per la franchigia di Indianapolis.

Poco margine per le trade

Ottenere qualcosa di valido in cambio di Oladipo potrebbe essere importante per i Pacers per allungare la rotazione, ma uno dei maggiori problemi per la franchigia è il limitato spazio salariale a disposizione con il quale il front office dovrà lavorare nel corso di questa off-season.
Se dovesse partire Dipo però dovrà arrivare un altro giocatore in gradi di mettere punti a referto, e un altro nodo da sciogliere sarà quello della convivenza tecnica tra Turner, Sabonis (quando tornerà dall’infortunio) e Warren, esploso nella bolla di Orlando. Proprio quest’ultimo che ha aumentato notevolmente il suo valore potrebbe entrare in un eventuale pacchetto insieme a Oladipo per riuscire a intavolare una trade.

Spetterà a Kevin Pritchard l’arduo di compito di migliorare la squadra con le poche e limitate risorse a disposizione, nonostante il Commissioner NBA non abbia ancora stabilito ufficialmente quando avrà inizio la stagione 2020/21, rendendo in questo modo molto difficile per la franchigia la pianificazione della prossima annata, la quale, considerate le grandi ambizioni della proprietà, dovrà essere migliore rispetto alle precedenti.