A Ovest 6 squadre per l’ultimo posto ai Playoff, chi la spunterà?

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Con la ripresa della NBA fissata per il 30 luglio, si inizia anche a prospettare all’orizzonte la parte più spettacolare ed emozionante della stagione, i Playoff, che si svolgeranno a partire dal 17 agosto, dopo le otto gare che tutte le 22 franchigie dovranno disputare per stabilire con certezza le ultime posizioni per la post-season.

Eastern Conference: quasi tutto già deciso

Sembra già essere abbastanza delineata la situazione per quanto riguarda la Eastern Conference, con i Brooklyn Nets e gli Orlando Magic quasi certi di centrare gli ultimi due posti disponibili per i Playoff, essendo i Washington Wizards a 5.5 partite di distacco dall’ottava piazza, difficilmente recuperabili in solamente otto gare.

Western Conference: tutto ancora in grande dubbio

Nella Western Conference invece tutto è ancora in bilico e le otto seeding games da disputare saranno delle vere e proprie finali, a causa dell’estrema vicinanza tra le squadre che possono ancora raggiungere l’ultima piazza disponibile per i Playoff. I Memphis Grizzlies infatti, attualmente ottavi, hanno solo 3.5 partite di vantaggio da Portland, New Orleans e Sacramento, 4 dagli irreprensibili San Antonio Spurs e 6 dai Suns, i quali però dovrebbero compiere un vero miracolo sportivo per riuscire a qualificarsi. Ad Ovest quindi la ripresa della stagione NBA sarà una “guerra” serrata per la conquista della post-season, con otto partite da dentro o fuori in vero stile Playoff e con i play-in tournament che molto probabilmente si disputeranno, se il distacco tra l’ottava e la nona franchigia dovrebbe essere inferiore alle 4 partite.

Grizzlies col calendario più difficile

In questo momento è possibile che gli equilibri visti in precedenza potrebbero essere ridiscussi: i Memphis Grizzlies potrebbero infatti subire la pressione del momento e il distacco dalle altre contendenti non rassicurano per niente la franchigia del Tennessee. Un altro fattore che può svantaggiare la squadra di Taylor Jenkins è la mancanza di esperienza dei giocatori presenti a roster, essendo una delle squadre più giovani della Lega, ed infine un calendario che non sorride di certo. Le 8 partite saranno contro squadre di primo livello come Bucks, Raptors e Celtics, e scontri diretti con Blazers, Spurs e Pelicans.

Pelicans col calendario più facile

I New Orleans Pelicans ai primi di marzo erano una delle squadre più in forma della NBA, grazie soprattutto all’arrivo di Zion Williamson che aveva fatto svoltare nel giro di pochi mesi la stagione della franchigia. New Orleans è diventata in poco tempo una squadra completamente diversa, con giocatori giovani e di talento, che non hanno niente da perdere e proprio per questo potrebbe diventare una mina vagante all’interno della bolla di Orlando. Il calendario è il più semplice tra tutte le 22 squadre e gli scontri diretti con Kings, Grizzlies e Spurs diranno molto sulle loro chance di post season.

Kings senza nulla da perdere

La situazione è simile anche per i Sacramento Kings, che erano riusciti a recuperare delle posizioni in classifica nelle settimane precedenti alla sospensione del campionato, avendo ottenuto ben sette vittorie nelle ultime dieci partite giocate. Un ulteriore elemento a favore dei Kings come per i Pelicans è sicuramente la freschezza e la gioventù dei giocatori, i quali non avendo niente da perdere potrebbero regalare delle grandi sorprese in quel di Orlando. Il calendario di Sacramento inoltre fa ben sperare, dovendo affrontare tra le squadre in lotta per la post-season solamente New Orleans (due volte) e San Antonio, con le restanti gare non eccessivamente proibitive per la franchigia californiana.

Suns alla ricerca di un vero miracolo

Tra le contendenti per l’ultima posizione disponibile per i Playoff ci sono anche i Phoenix Suns, che tra tutte sono la squadra maggiormente sfavorita, essendo distante da Memphis di ben 6 partite, ma soprattutto con 4 franchigie davanti in classifica. Phoenix infatti per qualificarsi alla post-season dovrebbe senza alcun dubbio vincere tutte le otto partite in programma, cosa non del tutto impossibile, poiché non dovrà incontrare sul proprio cammino nessuna corazzata, eccetto i Clippers, e nessun’altra contendente per l’ottava posizione della Western Conference. Il roster giovane dei Suns potrebbe rappresentare un problema e anche un vantaggio allo stesso tempo, ma per sperare nei playoff ci sarà bisogno di un vero miracolo sportivo (e di un suicidio di parecchie altre squadre).

Spurs con l’esperienza dalla loro parte

I San Antonio Spurs considerando la loro lunga esperienza in scenari di questo genere, in cui ogni partita può risultare decisiva, potrebbero essere a partire dal 30 luglio una squadra molto ostica da affrontare. La presenza di giocatori di esperienza come DeRozan, Mills e Gay potrebbe risultare fondamentale in questi contesti, così come la gestione di coach Popovich, che sarà necessaria affinché San Antonio centri l’ennesima qualificazione alla post-season. L’ininterotta presenza degli Spurs ai Playoff dal 1997 potrebbe infatti rappresentare una motivazione in più per la franchigia texana. L’assenza del loro miglior giocatore LaMarcus Aldridge ed il considerevole distacco dalla ottava posizione rendano la qualificazione ai Playoff molto complicata, è meglio non scommettere contro gli Spurs, soprattutto quando il calendario che li attende non risulta essere particolarmente difficoltoso.

Blazers con un Lillard motivato nel motore

Infine ci sono i Portland Trail Blazers, dati da molti come la squadra favorita per accaparrarsi l’ultima posizione disponibile per i Playoff. L’esperienza infatti a Lillard e compagni non manca, soprattutto dopo essere arrivati nella passata stagione fino alle finali di Conference, perciò Portland dopo una regular season ben al di sotto delle aspettative cercherà a qualunque costo di guadagnarsi la qualificazione alla post-season, che fino a Marzo risultava quasi impossibile. Tra le contendenti dell’Ovest, i Blazers sono sicuramente la franchigia più attrezzata, con un roster a disposizione di coach Stotts che si sta lentamente rimpolpando con i preziosi rientri di Zach Collins e di Jusuf Nurkic.
La loro strenght of schedule è una delle più complicate con tante sfide contro squadre di primo livello, ma è ovvio che Lillard e compagni puntano al play-in e a giocarsi il tutto per tutto in quelle sfide dirette per poi diventare una possibile mina vagante nei playoff.