Adebayo-Ingram-Graham: chi sarà il Most Improved 2020?

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Con l’NBA sempre ferma causa la pandemia di CoVid19 il Commissioner Silver con i proprietari stanno cercando di capire se ci sono possibilità di riprendere, in un tempo più o meno breve, per riuscire a finire la stagione regolare e svolgere i playoffs. Una delle ipotesi potrebbe essere uno slittamento in avanti di tutto il processo, con i playoffs da giocare in estate e poi successivamente tutti gli step che l’NBA richiede, dal Draft 2020 che rischia di essere uno dei più incerti di sempre, ad un eventuale inizio della stagione 2020/21 addirittura nel periodo natalizio.

Dopo aver visto chi sono i candidati principali alla vittoria del premio di MVP della regular season qual’ora la stagione finisse oggi, proviamo a vedere chi sono i 3 giocatori principali in lizza per il premio di NBA Most Improved Player, probabilmente uno dei premi più significativi tra quelli che vengono assegnati.

Bam Adebayo

Il giocatore dei Miami Heat sta vivendo una stagione di assoluta grazia tanto da essersi meritato anche la convocazione per l’All-Star Game 2020. Coach Spoelstra l’ha messo al centro del suo progetto tecnico rendendolo un giocatore davvero all-around tanto da fargli iniziare dei giochi offensivi da playmaker, permettendogli anche di guidare la transizione da palleggiatore. I miglioramenti fatti dall’ex centro di Kentucky sono stati davvero strabilianti, sia a livello tecnico sia a livello di cifre, passando da 8.9 punti, 7.3 rimbalzi, 2.2 assist 0.9 stoppate e 0.9 recuperi a 16.2 punti, 10.5 rimbalzi, 5.1 assist, 1.2 stoppate e 1.3 recuperi.
Adebayo tira il doppio dello scorso anno con una percentuale superiore al 56% ed ha ancora ampi margini di miglioramento sia ai tiri liberi sia da tre punti, parte del gioco che in questo momento non è ancora nel suo bagaglio.

Brandon Ingram

La scorsa stagione ai Lakers era stata davvero difficile con tutte le voci di mercato e alcuni infortuni a fermarlo, ma Ingram aveva dimostrato lo stesso di essere un attaccante di alto livello. La trade che l’ha portato ai Pelicans diventando il leader offensivo della squadra, però, potrebbe avergli fatto svoltare la carriera. La prima convocazione per l’ASG 2020 ha fatto ulteriormente accrescere la consapevolezza di Ingram che ha incrementato i suoi numeri passando da 18.3 a 24.3 punti di media, da 5.1 a 6.3 rimbalzi, da 3 a 4.3 assist e da 0.5 a 1 recupero di media a partita, segnale anche anche in difesa il suo impatto è cambiato. Il suo volume di tiri da 3 punti è cresciuto esponenzialmente e le percentuali sono ottime 38.7% su più di 6 tentativi a gara. Il punto debole rimangono ancora la scelta dei tiri e le palle perse, due aspetti del gioco che però un ragazzo di appena 22 anni ha tutto il tempo di sistemare.
In estate, inoltre, sarà restricted free agent e i Pelicans hanno già fatto capire di voler pareggiare qualsiasi offerta arriverà (e di sicuro ne arriverà una da max contract).

Devonte’ Graham

Se il premio dovesse andare al giocatore che ha migliorato di più le sue statistiche Graham sarebbe l’ovvio e assoluto vincitore. Da semi sconosciuto lo scorso anno 14.7 minuti di media con Charlotte, quest’anno è diventato il playmaker titolare giocandone 35, e passando da 4.7 punti, 2.6 assist 2.6 tiri da tre tentati con il 28.1% e 4.7 tiri tentati totali a delle cifre davvero strabilianti: 18.2 punti, 7.5 assist, 9.3 triple tentate con il 37.3% (tanto da meritarsi la chiamata per il Three Point Contest all’All-Star Game) e 15.3 tiri tentati totali. Una crescita incredibile per un giocatore al suo secondo anno in NBA e che nell’ultimo anno a Kansas aveva fatto vedere buone cose ma ritenuto probabilmente troppo piccolo fisicamente per il livello superiore.
Gli Hornets fanno tanta fatica ma Graham è entrato di diritto nei giocatori da tenere d’occhio, sia per i numeri che ha messo insieme sia per la personalità con la quale si è preso in mano la squadra.