Stagione finita per Irving, mai iniziata per Klay Thompson: Nets e Warriors guardano al 2021

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Nella notte in cui la regular season NBA riprende dopo la pausa per l’All Star Weekend, due giocatori chiudono ufficialmente la propria stagione 2019-20: si tratta di Kyrie Irving, che si opererà alla spalla e penserà al 2020-21 dopo appena 20 partite con i Brooklyn Nets in questo campionato, e di Klay Thompson, che in realtà quest’anno il campo non l’ha mai visto dopo il grave infortunio al ginocchio nella gara 7 delle scorse NBA Finals con i Golden State Warriors e la conseguente operazione chirurgica. Si pensava che ad un certo punto Klay potesse rientrare, magari attorno a questo periodo, ma la disastrosa annata dei “Dubs” ha convinto tutti che la soluzione migliore fosse quella di evitare alcun rischio.

Brooklyn Nets: tutto rimandato al 2021

Con anche Kevin Durant ai box dopo la rottura del tendine d’Achille nelle scorse NBA Finals, i Brooklyn Nets evitano ulteriori rischi e “spengono” Kyrie Irving per questa regular season: l’ex giocatore di Cavs e Celtics, tormentato dagli infortuni (anche una distorsione al ginocchio destro), si sottoporrà ad operazione chirurgica per risolvere si spera definitivamente i problemi alla spalla destra. Dunque il “super team” bianconero sarà pronto per il 2020-21 e proverà da subito a lottare con i Milwaukee Bucks e tutti gli altri per la corona della Eastern Conference. Il general manager Sean Marks ha parlato così alla stampa:

Dopo aver consultato un gruppo di specialisti si è arrivati alla conclusione che in questo momento è la soluzione migliore. La salute a lungo termine degli atleti è la nostra priorità, non pensiamo ai prossimi 2-3 mesi ma ai prossimi 2-3 anni. Kyrie è ovviamente arrabbiato per questa situazione ma noi siamo qui per supportarlo e seguirlo in tutto il percorso di riabilitazione“.

I Brooklyn Nets sono attualmente settimi ad Est con un record di 25-29, sotto le aspettative ma per il momento sufficiente per andare ai playoffs. Kyrie Irving ha giocato soltanto 20 delle 54 partite disputate dai Nets e con lui il bilancio è negativo, 8 vinte e 12 perse: il prodotto da Duke chiude comunque con 27.4 punti, oltre 5 rimbalzi, oltre 6 assists, il 39% da tre, il 92% ai liberi, e due gare da 50 punti (50 nel debutto, perso in casa coi Twolves e i 54 contro i Bulls con appena 6 errori al tiro). Entrando nello specifico nei numeri e sul suo impatto sui Nets, pur in un campione piccolo come 20 gare, si nota come Brooklyn abbia avuto lo stesso NetRating, -0.4, sia con Irving in campo (112.7 OffRat, il migliore / 113.1 DefRat, il peggiore), sia con Kyrie fuori (104.7 OffRat, 105.1 DefRat).

Golden State Warriors: tutto rimandato al 2021

Situazione non diversa dall’altra parte degli Stati Uniti, in California, dove i Golden State Warriors hanno ufficializzato che Klay Thompson non rientrerà in questa stagione e sarà pronto per il training camp in vista del 2020-21, fermo restando che l’ex Washington State è stato inserito nel listone di Team USA per le Olimpiadi di Tokyo. In ogni caso i Warriors, visto l’andamento di questo campionato, hanno fugato ogni dubbio su un possibile ritorno in campo di Thompson, dopo che la scorsa estate e poi in autunno si pensava che Klay potesse rientrare a cavallo della pausa per l’All Star Weekend.

Inevitabilmente l’infortunio di Steph Curry (rientrerà? Boh…) ha aggravato la situazione e, considerata anche l’impossibilità a muoversi in maniera significativa sul mercato (discorso diverso per la trade Russell-Wiggins), ha disintegrato la stagione di Golden State che comunque tutti immaginavano almeno in lotta per un post playoff dopo cinque finali consecutive, l’ultima fatale proprio a Klay Thompson con la rottura del legamento crociato anteriore del ginocchio destro nella decisiva gara 6 coi Raptors. I Warriors al momento sono la peggior squadra NBA con 12 vinte e 44 perse, hanno le maggiori chance di avere la prima scelta assoluta al Draft 2020 e quindi non ha alcun senso forzare il rientro delle stelle, Klay soprattutto visto il delicato infortunio. L’obiettivo è il 2020-21 quando i “Dubs” si ripresenteranno col trio Curry-Thompson-Green, più Andrew Wiggins, più la prima scelta 2020 e un roster che sulla carta potrebbe essere competitivo per tornare all’assalto del titolo.