Nella notte in cui la regular season NBA riprende dopo la pausa per l’All Star Weekend, due giocatori chiudono ufficialmente la propria stagione 2019-20: si tratta di Kyrie Irving, che si opererà alla spalla e penserà al 2020-21 dopo appena 20 partite con i Brooklyn Nets in questo campionato, e di Klay Thompson, che in realtà quest’anno il campo non l’ha mai visto dopo il grave infortunio al ginocchio nella gara 7 delle scorse NBA Finals con i Golden State Warriors e la conseguente operazione chirurgica. Si pensava che ad un certo punto Klay potesse rientrare, magari attorno a questo periodo, ma la disastrosa annata dei “Dubs” ha convinto tutti che la soluzione migliore fosse quella di evitare alcun rischio.
Breaking: Kyrie Irving to miss the remainder of the season and undergo shoulder surgery, per Nets GM Sean Marks. pic.twitter.com/wH6mMVqc7d
— SportsCenter (@SportsCenter) February 20, 2020
Brooklyn Nets: tutto rimandato al 2021
Con anche Kevin Durant ai box dopo la rottura del tendine d’Achille nelle scorse NBA Finals, i Brooklyn Nets evitano ulteriori rischi e “spengono” Kyrie Irving per questa regular season: l’ex giocatore di Cavs e Celtics, tormentato dagli infortuni (anche una distorsione al ginocchio destro), si sottoporrà ad operazione chirurgica per risolvere si spera definitivamente i problemi alla spalla destra. Dunque il “super team” bianconero sarà pronto per il 2020-21 e proverà da subito a lottare con i Milwaukee Bucks e tutti gli altri per la corona della Eastern Conference. Il general manager Sean Marks ha parlato così alla stampa:
“Dopo aver consultato un gruppo di specialisti si è arrivati alla conclusione che in questo momento è la soluzione migliore. La salute a lungo termine degli atleti è la nostra priorità, non pensiamo ai prossimi 2-3 mesi ma ai prossimi 2-3 anni. Kyrie è ovviamente arrabbiato per questa situazione ma noi siamo qui per supportarlo e seguirlo in tutto il percorso di riabilitazione“.
I Brooklyn Nets sono attualmente settimi ad Est con un record di 25-29, sotto le aspettative ma per il momento sufficiente per andare ai playoffs. Kyrie Irving ha giocato soltanto 20 delle 54 partite disputate dai Nets e con lui il bilancio è negativo, 8 vinte e 12 perse: il prodotto da Duke chiude comunque con 27.4 punti, oltre 5 rimbalzi, oltre 6 assists, il 39% da tre, il 92% ai liberi, e due gare da 50 punti (50 nel debutto, perso in casa coi Twolves e i 54 contro i Bulls con appena 6 errori al tiro). Entrando nello specifico nei numeri e sul suo impatto sui Nets, pur in un campione piccolo come 20 gare, si nota come Brooklyn abbia avuto lo stesso NetRating, -0.4, sia con Irving in campo (112.7 OffRat, il migliore / 113.1 DefRat, il peggiore), sia con Kyrie fuori (104.7 OffRat, 105.1 DefRat).
Golden State Warriors: tutto rimandato al 2021
Situazione non diversa dall’altra parte degli Stati Uniti, in California, dove i Golden State Warriors hanno ufficializzato che Klay Thompson non rientrerà in questa stagione e sarà pronto per il training camp in vista del 2020-21, fermo restando che l’ex Washington State è stato inserito nel listone di Team USA per le Olimpiadi di Tokyo. In ogni caso i Warriors, visto l’andamento di questo campionato, hanno fugato ogni dubbio su un possibile ritorno in campo di Thompson, dopo che la scorsa estate e poi in autunno si pensava che Klay potesse rientrare a cavallo della pausa per l’All Star Weekend.
Klay Thompson, who suffered a torn left ACL during Game 6 of the 2019 NBA Finals, was recently re-evaluated and confirmed to be on track with his rehabilitation timeline. He will not play the remainder of this season, but is expected to return when training camp begins late Sept. pic.twitter.com/jkhPIem8BN
— Golden State Warriors (@warriors) February 21, 2020
Inevitabilmente l’infortunio di Steph Curry (rientrerà? Boh…) ha aggravato la situazione e, considerata anche l’impossibilità a muoversi in maniera significativa sul mercato (discorso diverso per la trade Russell-Wiggins), ha disintegrato la stagione di Golden State che comunque tutti immaginavano almeno in lotta per un post playoff dopo cinque finali consecutive, l’ultima fatale proprio a Klay Thompson con la rottura del legamento crociato anteriore del ginocchio destro nella decisiva gara 6 coi Raptors. I Warriors al momento sono la peggior squadra NBA con 12 vinte e 44 perse, hanno le maggiori chance di avere la prima scelta assoluta al Draft 2020 e quindi non ha alcun senso forzare il rientro delle stelle, Klay soprattutto visto il delicato infortunio. L’obiettivo è il 2020-21 quando i “Dubs” si ripresenteranno col trio Curry-Thompson-Green, più Andrew Wiggins, più la prima scelta 2020 e un roster che sulla carta potrebbe essere competitivo per tornare all’assalto del titolo.