La mega trade va in porto senza Russell: Capela agli Hawks, Covington ai Rockets!

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Ci avviciniamo alla trade deadline di giovedì 6 febbraio alle 21, ora italiana, e in NBA qualcosa si muove… forse più di qualcosa! Infatti, due dei nomi che circolano da più settimane, quelli di Clint Capela e di Robert Covington, si sono effettivamente mossi e sono stati inseriti in una trade a quattro squadre con 12 giocatori coinvolti. Ecco il dettaglio:

Agli Atlanta Hawks: Clint Capela, Nene.
Agli Houston Rockets: Robert Covington, Jordan Bell, una seconda scelta al Draft 2024 (dei Warriors).
Ai Denver Nuggets: Noah Vonleh, Gerald Green, Shabazz Napier, Keita Bates-Diop, una prima scelta al Draft 2020 (dei Rockets).
Ai Minnesota Timberwolves: Juancho Hernangomez, Evan Turner, Malik Beasley, Jarred Vanderbilt, una prima scelta al Draft 2020 (dei Nets).

Trade NBA via ESPN

Inizialmente si pensava che la quarta squadra coinvolta fossero i Golden State Warriors, con l’insistente desiderio dei Timberwolves di avere D’Angelo Russell, cercato fin dalla scorsa estate e prima del via della free agency, ma i “Dubs” hanno tenuto duro, hanno ribadito con convinzione la voglia di trattenere l’ex Nets almeno fino all’estate e hanno così “obbligato” Minnesota a cercare un altro partner, nella fattispecie i Denver Nuggets.

Il nome di Russell era stato affiancato anche ai Knicks prima del licenziamento del presidente Steve Mills, così come quello di Capela era stato avvicinato ai Boston Celtics. I Rockets però volevano Covington, erano quelli che più di tutti cercavano un “3&D” e alla fine ce l’hanno fatta, pur dovendo sacrificare un centro giovane e “moderno” come lo svizzero.

Gli Houston Rockets

Robert Covington era l’obiettivo numero 1 di Houston, il “3&D” che cercavano da tempo e che potesse completare il quintetto ideale senza lunghi di ruolo di Mike D’Antoni. Per prenderlo hanno dovuto rinunciare a Clint Capela, un centro giovane, moderno, un rim runner che ha saputo costruire una bella intesa con James Harden ma che nei finali punto a punto e soprattutto nei playoffs non può stare in campo per chiari limiti offensivi. Houston deve vincere subito, aggiunge un giocatore, Covington, che può essere determinante in una serie contro i Clippers e contro i Lakers, sia col tiro da fuori (35% da tre), sia per la difesa sui vari Leonard, George e LeBron James, mentre per la posizione di centro ci si arrangerà: al momento ci sono Tyson Chandler, il giovane tedesco Hartenstein e dai Twolves è arrivato anche Jordan Bell, giocatore undersized ma che può cambiare anche sugli esterni. Non è escluso che i Rockets col GM Daryl Morey facciano altri movimenti, anche perchè hanno 12 milioni di flessibilità nel cap.

Gli Atlanta Hawks

Dopo aver inseguito Andre Drummond, gli Hawks riescono a prendere Clint Capela, il centro giovane che pare sposarsi al meglio col loro core composto da Young, Collins, Huerter e i vari Hunter e Reddish. Lo svizzero è il rim runner che serviva, ha un contratto fino al 2023 a cifre abbordabili (ha altri 57 milioni fino al 2023) e sembra perfetto per proteggere il ferro, coprendo le grosse lacune difensive di Atlanta, e raccogliere gli assist di Trae Young. In questa stagione Capela sta combattendo con una fastidiosa fascite plantare ma viaggia in doppia doppia di media (13.9 punti più 13.8 rimbalzi) e promette di essere una garanzia anche in futuro. Inoltre Atlanta, che ha preso anche il veterano Nenè, non ha perso troppo nella trade: certo, la prima scelta 2020 dei Nets, che dovrebbe essere a metà primo giro, e poi il contratto in scadenza di Evan Turner, quasi 19 milioni.

Clint Capela – © 2020 Twitter Bleacher Report

I Minnesota Timberwolves

Non avevano molta altra scelta. Robert Covington andava ceduto perchè aveva fin troppo mercato e alla fine dei conti quello che torna ai Timberwolves sono un gruppo di giocatori non ancora nel loro prime e la prima scelta al Draft 2020 dei Nets. Non è escluso che questo pick possa essere nuovamente proposto ai Warriors per arrivare a D’Angelo Russell ma forse è il caso che a Minnesota si pensi a come ripartire con i ragazzi arrivati, ovvero Malik Beasley, Juancho Hernangomez e Jarred Vanderbilt, e come inserirli nel nucleo con Towns, Wiggins e Culver. Al momento non c’è un playmaker, visto che è stato ceduto anche Napier, dopo Teague agli Hawks qualche giorno fa, e di conseguenza qualcosa si muoverà di nuovo. Beasley ha mostrato lampi interessanti, così come Juancho, anche se per loro a Denver non c’era proprio spazio: ai Twolves avranno questa e la prossima stagione (presumibilmente) per convincere la franchigia e strappare un contratto vero dopo la qualifying offer 2020-21.

I Denver Nuggets

I Nuggets avevano necessità di alleggerire il roster, avevano tanti, troppi buoni giocatori e dovevano asciugare le rotazioni, soprattutto col rientro in pianta stabile di Michael Porter Jr. e l’arrivo di Jerami Grant la scorsa estate. Per Beasley e Hernangomez non c’erano minuti e quindi cederli è stata la scelta migliore: ovvio che in cambio non è arrivato l’All Star che può lanciare Denver in vetta alla Western Conference (in estate si parlava di Bradley Beal…). In Colorado arrivano due giocatori in scadenza come Vonleh e Napier, un giovane che magari può ritagliarsi uno spazio come Bates-Diop vista la duttilità e il tiro da fuori, una sorta di stretch four, un veterano ancora ai box per infortunio come Gerald Green (anche lui in scadenza), mentre il pezzo pregiato della trade per i Nuggets è certamente la prima scelta 2020 di Houston, un pick che potrebbe anche essere girato in uno scambio successivo.