Adebayo, Hield e Jones (non Gordon…) sono i re dell’All Star Saturday

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L’edizione 2020 dell’All Star Saturday allo United Center di Chicago regala grande spettacolo e belle sorprese, uno show che non ha tradito le attese e che probabilmente è andato oltre le aspettative! Il ricordo a David Stern e a Kobe Bryant, il rap di Damian Lillard che non è voluto mancare nella versione “Dame Dolla”, le celebrities a bordo campo, uno Shaq O’Neal mattatore con le sue riprese e poi soprattutto i partecipanti ai concorsi, i veri protagonisti: Bam Adebayo conquista la corona dello Skills Challenge, Buddy Hield vince il titolo nella gara dei tre punti e infine Derrick Jones Jr. si prende lo scettro di re dello Slam Dunk Contest al termine di un duello strepitoso con Aaron Gordon, cui non è bastato saltare Tacko Fall (sì, avete capito bene…) per conquistare il voto della giuria. Ecco, proprio l’asso degli Orlando Magic si è detto “derubato” di due titoli e ha annunciato, offeso, che non parteciperà più!

Skills Challenge

Ormai questo concorso è roba per i lunghi, altro che! I “big men” hanno mostrato tutta la loro tecnica, nel palleggio, nel passaggio e nel tiro da fuori: infatti i vari Patrick Beverley, Shai Gilgeous-Alexander, Spencer Dinwiddie e il campione uscente Jayson Tatum vanno fuori al primo turno, a scapito di Domas Sabonis, Khris Middleton, Pascal Siakam e Bam Adebayo. Nelle semifinali il centro dei Miami Heat e il lituano degli Indiana Pacers la spuntano e volano in finale dove proprio Bam si impone grazie alla tripla scoccata bruciando il figlio del grando Arvydas. Una prova e un titolo che impreziosisce la stagione del lungo da Kentucky, la vera sorpresa dei sorprendenti Miami Heat e serio candidato al premio di “Most Improved Player”.

Three point contest

In una Lega dove ormai il tiro da tre punti è diventato predominante, la gara all’All Star Saturday è sempre più intrigante e voluta dai giocatori. E visto che si tira da sempre più lontano, l’NBA ha introdotto due palloni verdi (per lo sponsor Mountain Dew), posizionati a quasi 9 metri dal ferro tra l’ala e il centro. Al primo turno deludono i vari Trae Young e Devonte’ Graham, non bene nemmeno Duncan Robison (19), mentre il campione uscente Joe Harris e l’idolo di casa Zach LaVine non sfigurano con 22 e 23 rispettivamente, anche se non basta. In finale ci vanno tre “fucili”: Davis Bertans con 26, e la coppia Devin Booker-Buddy Hield con 27, assolutamente pazzeschi.

La finalissima non tradisce: Bertans si “ferma” a 22, Booker arriva fino a 26 e Buddy Hield replica il 27 prendendosi la corona. Un giro al cardiopalma quello del bahamense dei Sacramento Kings che sorpassa Booker col carrello conclusivo e l’ultimo pallone disponibile. Una gara favolosa che permette all’ex Oklahoma Sooners di affiancarsi ad un altro tiratore leggendario dei Kings come Peja Stojakovic.

Slam Dunk Contest

A 20 anni dallo show di Vince Carter a Oakland, allo United Center va in scena un Dunk Contest di altissimo livello, ovviamente non come quello della Oracle Arena ma certamente tra i migliori di sempre! I protagonisti sono Derrick Jones Jr. e Aaron Gordon, senza dimenticare Dwight Howard, comunque tirato a lucido e ancora con un pizzico di Superman in sè (aldilà del mantello…), e soprattutto Pat Connaughton, il bianco dei Milwaukee Bucks che ha fatto vedere di saltare tantissimo, pure Giannis e pure vestito da spiaggia in stile “White Man Can’t Jump”.

Gordon e Jones sono però di un’altra categoria, vanno ad altezze irreali con coreografie senza senso, tra giravolte dal lato sbagliato, palla tra le gambe, mulini a vento e balzi sopra chiunque, compresi Adebayo (Jones) e addirittura Tacko Fall (Gordon). Si va ad oltranza, i giudici (tra cui Wade e Pippen…) distribuiscono 50 come se piovesse, poi alla fine è Jones a vincere con una replica della schiacciata di LaVine di qualche anno fa staccando poco oltre la linea del tiro libero, mentre a Gordon non basta nemmeno scavalcare il già citato Fall.

In conferenza stampa, non sono mancate le polemiche, soprattutto da parte di Gordon che ha detto espressamente di non voler più partecipare dopo aver perso (“derubato” è il termine più diffuso sui social…) per la seconda volta.

Saltare sopra uno così alto e schiacciare non è facile. E cosa mi hanno dato, tipo 47? Andiamo. Cosa siamo qui a fare? Per me basta così. Avrei dovuto vincere due trofei, ma per me il tempo è finito. Il mio prossimo obiettivo è vincere la gara del tiro da tre“.

La replica del vincitore Derrick Jones Jr., detto anche “Airplane Mode”, non è mancata.

L’ultima schiacciata che ho fatto la faccio da quando andavo al liceo e meritava un 50, e mi hanno dato solo 48. Lui ha tirato giù la testa di Tacko quando ha schiacciato, perciò non potevano dargli 50 perché non era perfetto. Mi sarebbe stato bene se gli avessero dato 48, così avremmo potuto schiacciare di nuovo. Avevo altre schiacciate da fare: ho appena compiuto 23 anni, potrei andare avanti per giorni“.

In generale è stata una super gara e merita di essere rivista!