L’avvio balbettante dei Brooklyn Nets tra infortuni e una chimica da rifare

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L’inizio di stagione dei Brooklyn Nets è stato pieno di intoppi e anche un po’ di sfortuna. Sembra che stiamo parlando dei Nets degli anni 2016 e 2017, però non è così. La squadra di Kenny Atkinson, che qualcuno già metteva al top della East, è fondamentalmente diversa dalla formazione che l’anno scorso sorprese nella stagione regolare per poi dare battaglia ai 76ers nei playoff. Ovviamente le addizioni di Durant (anche se infortunato), Irving, Jordan e Prince teoricamente avrebbero dovuto migliorare la situazione, ma fino ad adesso così non è stato. Perchè?

Irving e Durant, Brooklyn Nets © 2019 Photo by Steven Ryan/Getty Images

Statistiche poco brillanti

L’anno scorso Brooklyn era 19esima in DefRating e 14esima in OffRating, con 44,9% dal campo (25esimo nella lega) e 35,3% da tre (14esimi nella lega). Vedendo queste statistiche è facile capire come Brooklyn sia finita con un record di 41-41: erano mediocri in attacco e mediocri in difesa.
Quest’anno invece, Brooklyn non è migliorata in attacco (sempre 19esima in OffRating, sempre 45,0% dal campo e 36,5% da tre), anche se hanno ingaggiato Prince e soprattutto Irving, due giocatori noti per la loro efficienza dall’arco. Il problema però non sta lì, anche se già dall’anno scorso i Nets non erano troppo attenti nella gestione della palla, come si vede dalle 15.1 perse a partita nel 2018/19 e 16.5 quest’anno, e non riesce a costruire gioco in attacco (23.8 AST a partita, stesso numero dell’anno scorso e 21esimo nella lega). Il problema vero è la difesa: Brooklyn statisticamente vanta una delle peggiori della lega, colpa dell’altissima velocità alla quale giocano (quinti nella lega in Pace) e alle caratteristiche dei nuovi arrivati. Certo, i rimbalzi e le stoppate ci sono (12esimi e 13esimi nella lega), però danno troppe opportunità agli avversari per segnare.

Problemi in difesa?

Questo non è solo una cosa anomala che succede a Brooklyn però: delle prime 10 squadre in Pace, solo una (Milwaukee) può vantarsi di essere anche nella Top 10 di DefRating. Tornado però su Brooklyn, dobbiamo parlare inevitabilmente dello sforza difensivo di certi giocatori. Irving non è mai stato un difensore decente (basta solo vedere i playoffs dell’anno scorso coi Celtics), però le prestazioni di Jordan e Prince fanno dubitare: i Nets, escludendo Allen e LeVert, non hanno giocatori in grado di arginare il Pick and Roll avversario. Tra Dinwiddie, Harris e Irving ci sono troppe svantaggi difensivi sul parquet allo stesso tempo e combinando questo con la velocità alla quale giocano troviamo gli stessi guai che stanno anche dando difficoltà ai Rockets e ai Pelicans.

Come continuerà la stagione?

Allora cosa c’è da fare a Brooklyn per risalire prima possibile la classifica dell’Est? Prima di tutto devono iniziare a vincere contro squadre del loro stesso livello: i Nets sono 1-4 con formazioni con record migliore. La seconda cosa importante è giocare con più continuità in attacco, mettendo più focus sul gioco di squadra e limitando i turnovers che stanno rovinando la costruzione del flusso. Questo fattore sarà cruciale per i Nets nelle prossime settimane, con LeVert e Irving al momento indisponibili per problemi alla mano e alla spalla rispettivamente. Va inoltre aggiunto che la chiave del successo per questa stagione stia nella disponibilità e nell’umore di Kyrie. I Nets dovranno capire come adattare il loro sistema ad uno dei giocatori più polarizzanti visti nella NBA recente.

Qualcuno potrebbe dire che questa stagione non è troppo importante per Brooklyn e che il piano è sempre stato una sorta di attesa per il ritorno di Kevin Durant per un grande assalto al titolo nel 2020/21. Però con giocatori giovani e interessanti in squadra come LeVert, Musa e Kurucs, senza dimenticare Allen e lo stesso Dinwiddie, è fondamentale iniziare a vincere il più presto possibile per farli abituare a quello che sarà chiesto loro nelle prossime annate.