In Eurolega per Milano è l’anno giusto?

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Se in campionato l’Olimpia Milano fatica ancora a ingranare ed è incappata in diverse sconfitte inaspettate contro squadre dal roster decisamente inferiore per livello e budget, in Eurolega la squadra di coach Ettore Messina sta invece volando.
Primo posto in classifica con 5 vittorie e 1 sconfitta (al debutto in casa del Bayern Monaco) in coabitazione con CSKA Mosca e Barcellona , 8° miglior attacco, 6° miglior difesa. Vittoria nel difficilissimo campo di OAKA col Panathinaikos e in casa contro due corazzate come Fenerbahce e Barcellona (ultima vittima in ordine cronologico). Tantissime cose positive che hanno fatto cambiare anche l’atteggiamento dei tifosi nei confronti della squadra, con un Forum che finalmente incita i giocatori e fa sentire la sua presenza, rendendo più complicato agli avversari andare a giocare a Milano.

Cambio di mentalità

Un diverso approccio alle partite e forse anche agli allenamenti. Ettore Messina, pur arrivato da pochi mesi, è già riuscito a cambiare qualcosa dentro alla società e allo spogliatoio e i risultati si vedono. Una mentalità diversa, soprattutto in difesa, dove i biancorossi si applicano e seguono i duri dettami del loro coach. Certe volte sbagliano com’è ovvio che sia, ma sempre con un atteggiamento da grande squadra, un atteggiamento che poi si riversa anche nei risultati positivi.
La partita contro il Barcellona è l’ennesimo esempio di questa idea che il coach ha cercato di instillare nella mente dei suoi giocatori fin dal primo giorno: “con la difesa forte si vince“. E contro i Blaugrana l’ultimo quarto è stato il manifesto di questa idea, con un 31-12 che ha permesso una insperata rimonta bloccando tutti i principali terminali offensivi del Barça.
Una difesa fatta di aggressività ma anche di intelligenza e furbizia, e gli innesti di due difensori mediocri ma dotati di intelligenza cestistica superiore come Rodriguez e Scola, in questo senso, fanno un’enorme differenza.

Gli infortunati e il supporting cast

Per poter giocare alla pari con queste corazzate l’Olimpia non può permettersi di avere ai box per infortunio troppi giocatori. L’inizio di stagione è stato più complesso del previsto anche per la mancanza di Gudaitis e Nedovic, che da quando sono tornati in campo hanno permesso a Messina di ruotare maggiormente i giocatori, avendo maggiori risorse e possibilità.
Ma per ora, con Mack e White ancora corpi totalmente estranei alla squadra, 5 punti in 15 minuti di media per l’ex NBA che ha giocato appena 2 partite per infortunio, 2.5 punti in meno di 9 minuti di media per l’ex Zalgiris, a dare una grossa mano dalla panchina ci sta pensando Amedeo Della Valle.
Dopo la decisione criticata da molti di rimanere a Milano, l’ex Reggio Emilia si è ritagliato uno spazio importante e quando chiamato in causa si sta facendo trovare prontissimo: contro il Barça dopo non aver praticamente toccato il campo nei primi 3 quarti, nell’ultimo periodo è esploso con 8 punti decisivi che hanno prima permesso l’aggancio nel risultato e poi portato avanti l’AX Armani Exchange Milano.
Chiare le sue dichiarazioni rilasciate a Tuttosport Su coach Messina:

“Mi sta trasformando in un giocatore. Mi volevano far credere che non avrei potuto competere a livelli europei. Importante avere qualcuno che crede in me rispetto a quanto ero abituato in passato.”

Rodriguez-Scola-Micov il cuore della squadra

La vera differenza però al momento la fanno questi tre giocatori, che sono di fatto il prolungamento in campo delle idee di Messina in panchina. Sono i giocatori che stanno più minuti in campo (contro il Barcellona 29 minuti Chacho, 29 minuti Micov, 30 minuti Scola) e che giocano più volte il pallone, i più esperti, e i veri trascinatori oltre che tecnicamente, spesso, anche con giocate di energia e decisive.
Rodriguez nell’ultimo quarto ha messo a segno due triple decisive trascinando compagni e pubblico, Scola come sempre rimane un maestro nel giocare in post basso e subire falli, ma con i blaugrana ha usato tutta la valigia di trucchi in difesa per contestare gente più giovane e atletica come Davies, Mirotic e Tomic. Infine Micov è il vero barometro della squadra, bravo sia a giocare per i compagni che a mettere punti a tabellone.

Tre giocatori imprescindibili al momento per l’Olimpia, che forse dopo tanti anni di sofferenze in Europa, può tornare a sognare i playoff come primo obiettivo, con l’idea chiara di puntare alla Final Four, che sarebbe finalmente il raggiungimento del traguardo richiesto da tanti anni dal proprietario Armani.
Per farlo, però, bisognerà continuare su questa squadra, evitando le sbandate avute lo scorso anno e anche all’interno delle partite stesse (contro il Barcellona subiti 4 parziali da almeno 7-0) che possono risultare pesanti da recuperare a questi livelli.