James Wiseman, LaMelo Ball e Nico Mannion: il Mock Draft NBA 2020

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La stagione NBA 2019-20 sta scaldando i motori, quella del College Basket NCAA prenderà il via tra qualche settimana, nel resto del mondo campionati e coppe sono già partiti. Per questo motivo gli scout sono già al lavoro in giro per i vari continenti a prendere appunti sui giovani talenti, nella fattispecie quelli che saranno scelti al prossimo Draft 2020 in programma il 24 giugno.

Un evento che in Italia dovrà per forza essere seguito con interesse perchè, dopo oltre dieci anni, dalla tripletta Bargnani-Belinelli-Gallinari dal 2006 al 2008, un altro azzurro sarà quasi certamente chiamato al primo giro, forse addirittura in Lotteria: parliamo ovviamente di Nico Mannion, il playmaker classe 2001 nato a Siena da padre americano e mamma italiana, cresciuto in Arizona e che con i Wildcats giocherà la prima e forse unica stagione NCAA. Nico, che ha anche già vestito la maglia azzurra della nazionale maggiore, è considerato tra i più quotati fra i playmaker che affolleranno le primissime scelte. Secondo il sito di riferimento Draft Express (ESPN), Mannion è al momento indicato come ottava scelta assoluta, addirittura il quinto playmaker dopo LaMelo Ball, Cole Anthony, RJ Hampton e Theo Maledon.

NBA Mock Draft 2020 by Basketcaffe.com

Alla 1 c’è invece un lungo ovvero James Wiseman, filiforme mancino di oltre sette piedi che sarà la stella dei Tigers di Memphis allenati da Penny Hardaway. In un Draft che al momento non presente un atleta generazionale “alla Zion Williamson“, Wiseman è un centro moderno, con braccia lunghissime, che corre bene il campo ma che è molto acerbo, sia sul piano fisico, sia sul piano tecnico, tutto da costruire insomma. A Memphis, oltre a Wiseman, da seguire anche l’ala Precious Achiuwa, giocatore tuttofare dal grande talento e dalle leve interminabili che per certi aspetti ricorda Pascal Siakam. Al momento alla 2 c’è la guardia Anthony Edwards, a Georgia per coach Tom Crean, atleta dal grande fisico che a molti ricorda Victor Oladipo. Fra gli altri “talentoni” ci sono la coppia da Washington Jaden McDaniels, ala filiforme, e Isaiah Stewart, centro statuario, Vernon Carey, big man da Duke che propone anche il play Tre Jones (sophomore), e Scottie Lewis, esterno freshman da Florida.

Mannion, LaMelo e gli altri

Come abbiamo detto, saranno i playmaker i grandi protagonisti del prossimo Draft. Tra questi l’azzurro Nico Mannion, atteso ad una grande stagione ad Arizona. Il figlio dell’ex canturino Pace, capelli rossi e personalità da vendere, ha mostrato grandi doti e la capacità di creare per sè e per gli altri: impressionante la sua prova da 28 punti con 12 tiri, più 5 assists e 5 rimbalzi, nello scorso Nike Hoop Summit.

Nico Mannion, Arizona – 2019 instagram.com/niccolo

Nico parte al momento alle spalle di altri pari ruolo. Ci sono gli “australiani” LaMelo Ball e RJ Hampton, i due liceali che hanno deciso di saltare il college e giocare da professionisti “Down Under” in NBL per Illawarra Hawks e New Zealand Breakers rispettivamente. LaMelo ha mostrato lampi di grandissimo talento, addirittura superiori al fratello Lonzo secondo alcuni, seppur debba rafforzare un fisico ancora gracile: tiro, ball handling e visione di gioco sono già ad un livello molto alto! Il fisico non manca invece al texano Hampton, più tosto di LaMelo e forse ancora un po’ grezzo.

Non va dimenticato Cole Anthony: il figlio di Greg, play mancino ex Knicks e Blazers e ora opinionista TV, ha scelto North carolina dopo l’esperienza a Oak Hill Academy e sembra il più pronto in assoluto in chiave NBA. Da valutare le sue doti di playmaking e la continuità al tiro da fuori, ma il talento è cristallino e produrre punti già ora è l’ultimo dei problemi. “Last but not least” Theo Maledon. Il classe 2001 dell’ASVEL Villeurbane gioca a in prima squadra da due stagioni e ora ha la vetrina dell’Eurolega: ha personalità, fisico, sa passare e sa segnare in ogni modo. Se sfrutterà al meglio questa annata, il prossimo giugno sarà tra i primissimi a stringere la mano ad Adam Silver.

Avdija e gli “italiani” Drell e Eboua

Non solo Mannion e Maledon, diversi sono i giocatori “international” che potremmo vedere al prossimo Draft. I più quotati sono l’ala del Maccabi Tel Aviv Deni Avdija, uno che ha vinto tutto con Israele a livello giovanile, talento purissimo con personalità debordante e con un gioco da incanalare nella giusta direzione, che avrà minuti in Eurolega, e l’esterno Josh Green, australiano, che farà coppia con Mannion nel backcourt di Arizona, ragazzo dalle grandi doti atletiche e con braccia lunghe.

Per Draft Express al secondo giro trovano spazio le giovani ali attualmente a Pesaro con coach Federico Perego ovvero l’estone Henri Drell, ala filiforme ex Bamberg, e il senegalese Paul Eboua, prodotto della Stella Azzurra Roma e giocatore dal fisico esplosivo e statuario che deve affinare la parte tecnica del suo gioco. E ancora la guardia nigeriana da Louisville Jordan Nwora, visto anche ai Mondiali, il centro Filip Petrusev di Gonzaga, Amar Sylla, gioiello del Real Madrid in prestito a Ostenda, e l’ala serba della Stella Rossa Borisa Simanic, anche lui atteso a minuti di qualità in Eurolega.