La vita di Kobe Bryant: tra ascesa, caduta e capacità di rialzarsi

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Dopo aver raccontato nel dettaglio la vita di Michael Jordan lo scrittore statunitense Roland Lazenby si è dedicato alla biografia di un altro grandissimo campione NBA: Showboat, la vita di Kobe Bryantè un libro profondo, intenso, che ripercorre tutte le tappe della vita del Black Mamba, non solo quelle da cestista ma anche quelle di uomo (edito da 66thand2nd). Con le sue cadute e la sua capacità di rialzarsi, sempre.

In questa biografia Lazenby racconta tutti i lati del campione Kobe, dalla crescita al liceo fino allo sbarco, controverso, nel palcoscenico NBA, passando anche dall’Italia al seguito del prima tanto amato e poi tanto odiato papà JellyBean, che ha giocato nel nostro paese dal 1986 al 1991, proprio negli anni della formazione primaria di Kobe come giocatore e come ragazzino.
Un ragazzino che all’ingresso in NBA, spinto dalle abilissime mani di Sonny Vaccaro per conto di Adidas (lo stesso che aveva convinto Nike a firmare un giovanissimo Jordan, rendendolo uno dei più grandi brand del pianeta), e voluto da Jerry West, allora Presidente dei Los Angeles Lakers, sembrava solo un viziato che voleva scimmiottare Jordan e usurparne lo scettro. Che alla prima esperienza ai playoff, con 4 tiri sbagliati nel momento decisivo, iniziò quella che per lui fu un routine: ovvero ricevere feroci critiche per il suo modo di giocare. Il suo carattere, però, gli ha permesso di non farsi mai abbattere, anzi, prendendo nuova spinta da tutto quello che veniva detto contro di lui facendosi ovviamente anche dei nemici e apparendo spesso antipatico.
Critiche arrivate a volte anche dagli stessi tifosi dei Lakers, che l’hanno avuto come simbolo per 20 anni, in cui l’hanno visto crearsi una carriera stellare riempiendosi le dita di 5 anelli, segnando 81 punti in una sola partita, vincendo due ori Olimpici. E hanno fatto l’abitudine alla sua tendenza di essere un agonista fuori dal comune, ai livelli di Michael Jordan.

Lazenby offre un nuovo ritratto in chiaroscuro di un campione unico, raccontando le enormi prodezze sul campo ma anche le sue cadute: il processo e le accuse per stupro, i conflitti con i genitori, il rapporto con la moglie, l’autodistruzione, quanto può toccare il fondo un uomo che per tutta la vita si è fidato solo di se stesso. Senza dimenticare tutto quello che succedeva ai Lakers, una vera storia dentro la storia, con le lotte di potere tra Kobe e Phil Jackson, suo coach e mentore (e in un intramezzo anche acerrimo nemico), tra Bryant e Shaquille O’Neal, suo più grande compagno di squadra con il quale ha raggiunto 3 Titoli NBA ma con il quale ha avuto anni di dissidi (il soprannome «Showboat» arriva proprio da Shaq che voleva irridere le sue smanie di protagonismo).

Un libro intenso ma godibile, adatto per tutti i grandi appassionati di basket ma anche per chi ama lo sport e non vede l’ora di conoscere nel dettaglio cosa ha portato Kobe Bryant a diventare il Black Mamba, uno dei più grandi sportivi di sempre.