Serie A: Venezia e Sassari si giocano lo Scudetto

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Il campionato italiano nei playoff continua a stupire: ogni anno assistiamo a grandi sorprese e a serie tutt’altro che scontate. Quest’anno ovviamente non è stato diverso ed in semifinale si è visto letteralmente di tutto. La finale al meglio delle 7 gare tra Umana Reyer Venezia e Banco di Sardegna Sassari inizierà lunedì 10 alle ore 20.45 al Taliercio di Mestre per le prime due gare, poi ci si sposterà in Sardegna per le successive due.

I percorsi delle due squadre sono stati diametralmente opposti: Venezia è riuscita ad eliminare Trento e Cremona solamente a gara 5 facendosi forza sulla propria grandissima difesa, la migliore della regular season che è ulteriormente migliorata nei playoff.
Sassari invece ha passeggiato contro Brindisi ed un’orrenda Olimpia Milano distruggendola per 3-0, grazie al miglior attacco della post season, e prendendosi qualche giorno di riposo in più per preparare questa Finale Scudetto.

Cosa aspettarsi quindi da questa Finale Scudetto?

Due coach agli antipodi

Le filosofie dei due allenatori sono totalmente opposte, così come i loro caratteri: Sassari è in una striscia positiva incredibile (22 vittorie in fila) e vola sulle ali dell’entusiasmo portato da coach Gianmarco Pozzecco che è stato in grado di cambiare la squadra sarda sia dal punto vista mentale che da quello tecnico. Il Poz resta il personaggio di sempre, con le sue interviste tutte da ridere, una grande intensità in panchina (anche se fortunatamente un po’ meno rispetto a quando si strappava la camicia a Varese) e un’idea fissa: si vince giocando bene in attacco e mettendo tanti punti a referto.

Dall’altra parte invece Venezia ha faticato anche più del previsto in questi playoff dimostrando però grandissima tranquillità e solidità, caratteristiche portate ovviamente da coach Walter De Raffaele. Sempre molto tranquillo e posato davanti alla propria panchina, il coach di Venezia ha a disposizione un roster molto lungo e competitivo anche in attacco, ma soprattutto è stato bravo a costruire una grandissima difesa, che spesso stritola gli avversari togliendogli i punti forti. L’idea che sia la difesa a vincere le partite è ben radicata in De Raffaele, e i suoi ragazzi sembrano seguirla totalmente.

Attacco: Sassari è esplosiva, Venezia in difficoltà

L’attacco sassarese viaggia nei playoff all’incredibile cifra di 98.8 punti di media! Un clamoroso +26.4 rispetto ai 72.4 di media dei veneziani. La Dinamo inoltre può contare su ben 4 giocatori sopra i 13 punti di media in questa post season: Thomas (18.5), Pierre (16.7), Gentile (14), Cooley (13.8). La Reyer invece ha come miglior marcatore Watt a quota 12.9.
Come dicevamo due filosofie totalmente opposte: Sassari tira benissimo da tre punti (il 46.4 di questi playoff è senza dubbio incredibile), ma anche da due (55.5) e ai liberi (74.6) la squadra di coach Pozzecco dimostra di riuscire a giocare molto bene nella metà campo avversaria. La Reyer dovrà riuscire a bloccare tutte queste bocche di fuoco, ma soprattutto migliorare le proprie percentuali offensive: 54.8 da due, 32.1 da tre, 59.5 ai liberi. Troppo basse per sperare di battere questa Sassari.

Difesa: Venezia un muro, Sassari ancora da calibrare

Se si ruotano le metà campo, il discorso fatto per l’attacco si ribalta: Venezia in difesa concede appena 68 punti di media, ben 20.8 punti in meno del Banco di Sardegna (88.8). Il dato incredibile della difesa della Reyer è senza dubbio la percentuale al tiro da tre concessa agli avversari: un misero 27% che ha messo in grande difficoltà prima Trento e poi Cremona nella semifinale. Sassari invece dovrà migliorare su questo numero perché il 40.6% è troppo alto per sperare di portare a casa lo Scudetto.
Altro dato da tenere bene a mente è il numero di assist che la difesa di Venezia concede, appena 12.2 (Sassari ne concede 17.7), un dato che dimostra come la banda di coach De Raffaele sia in grado di imbrigliare il gioco avversario, bloccando la circolazione della palla e costringendo spesso l’attacco a degli uno contro uno.