I 76ers acquistano Harris ed infiammano il mercato

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Mentre tutti erano concentrati sulla Trade Davis-Lakers-Pelicans con le schermaglie di offerte e controfferte, i Philadelphia 76ers hanno piazzato un grande colpo assicurandosi Tobias Harris dai Los Angeles Clippers e andando così a creare un quintetto con 4 All-Star (o quasi). Philadelphia è andata così all-in per cercare di rinforzare ulteriormente un roster che oltre alle enormi potenzialità ha fatto fatica a trovare l’amalgama giusta, restando dietro in classifica a Bucks, Raptors, Celtics ed al momento Pacers.

I 76ers provano il colpo grosso

Il General Manager Elton Brand ha dimostrato ancora una volta di non aver paura di rischiare e dopo aver ceduto due pedine importanti come Saric e Covington per Butler, si è ripetuto nelle ultime ore cedendo altri pezzi molto importanti della rotazione dei suoi Philadelphia Sixers (Shamet e Muscala oggi sono partiti in quintetto, Chandler era un altro titolare solitamente). L’occasione di prendere un attaccante incredibile come Tobias Harris, alla sua miglior stagione in carriera (non è andato all’All-Star Game solamente perché era nella Western Conference), era troppo ghiotta per lasciarsela scappare. Soprattutto perché insieme ad Embiid, Simmons e Butler, Harris andrà a formare un quintetto che ha tutte le carte in regola per puntare al trono lasciato vacante da LeBron James nella Eastern Conference.

Convivenza tecnica

Per coach Brown le difficoltà ora però aumentano, perché se già l’inserimento di Butler era, e lo è ancora, difficoltoso, inserire un altro giocatore che ha bisogno di giocare con la palla in mano, in un roster dove ci sono già tre giocatori di isolamento, sarà tutt’altro che semplice soprattutto a stagione in corso e con l’ASG di mezzo.
Inoltre a Phila ora mancano parecchi giocatori da rotazione che davano contributo uscendo dalla panchina (anche se Scott e Marjanovic insieme a McConnell e Korkmaz sono un nucleo abbastanza vario), quindi è probabile che nelle prossime ore la dirigenza operi ancora sul mercato in attesa magari dei ritorni dagli infortuni di Fultz e Smith.

La situazione salariale

L’arrivo di Harris cambia tutto anche dal punto di vista del salary cap: in estate Brand dovrà rinnovare sia lui sia Butler e a meno che i due non accettino una cifra inferiore al max contract non sembra così facile riuscire a trattenerli entrambi. La presa di Harris, ad ogni modo, sembra anche un piccolo paracadute per i 76ers in caso Butler dovesse continuare a manifestare il suo malcontento ed in estate decidesse di non esercitare la player option (sicuro al 100%) e di non rifirmare con Philadelphia tentando l’avventura in un’altra squadra. L’ex Clippers, infatti, sembra essere un fit molto più interessante da affiancare a Embiid e Simmons rispetto all’ex Bulls, che anche questa notte dopo la sconfitta è uscito dal palazzetto saltando la conferenza stampa.

I Clippers pensano al futuro

Con questa trade la scelta di Jerry West è molto chiara: quest’anno i playoff non interessano più di tanto, mentre la free agency e il Draft 2019 decisamente di più. Cedere il proprio miglior giocatore in cambio di alcuni giocatori da rotazione è un segnale, ma la strategia di LA era chiara fin da quando sono stati lasciati andare via Paul, Griffin e Jordan: rebuilding, ma con intelligenza. Ed allora ecco che Landry Shamet diventa un giocatore importante perché guardie capaci di giocare lontano dalla palla e tirare come lui nella Lega non ce ne sono tante, mentre Chandler e Muscala sono in scadenza e in estate libereranno spazio salariale (l’obiettivo resta firmare almeno un grosso free agent).
In più West si è portato a casa due scelte al Draft molto interessanti: quella del 2020 di Phialdelphia che potrebbe essere intorno alla 20-25 ma soprattutto quella del 2021 dei Miami Heat che probabilmente sarà in lotteria! Se si aggiunge a tutto questo i giovani a disposizione e alcuni contratti che l’anno prossimo diventeranno interessanti da assorbire per tante squadre, il futuro dei Clippers è da considerarsi tutt’altro che nero!