Final Eight 2019: trionfo Cremona, tracollo Milano

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Chi si aspettava una Final Eight noiosa, ha dovuto subito ricredersi. Sono stati infatti quattro giorni di emozioni, sette partite dall’esito incerto fino al suono della sirena finale, fatte di parziali e contro parziali, che hanno tenuto col fiato sospeso tantissimi appassionati.
Alla fine, la Coppa Italia 2019 se l’è aggiudicata, con merito, la Vanoli Cremona che, nelle tre partite disputate, si è dimostrata la squadra più solida e determinata portare a casa il trofeo.

Grande merito deve essere riconosciuto a coach Meo Sacchetti, arrivato in Lombardia all’inizio della passata stagione, ben prima della notizia del ripescaggio, quando la squadra si apprestava a disputare il campionato di A2. In un anno e mezzo non solo è riuscito ad ottenere risultati sorprendenti in campionato, ma ha consegnato a Cremona la prima Coppa Italia della sua storia, confermandosi un vero e proprio stratega nel vincere questa competizione, partendo senza i favori del pronostico (come successo con Sassari nel 2014 e nel 2015).

MVP Andrew Crawford, che però ha voluto portare con sé sul palco quello che molti ritengono il vero MVP di questa Final Eight, ovvero Travis Diener. Giampaolo Ricci invece si aggiudica il premio di miglior difensore e miglior rimbalzista, mentre John Brown è stato nominato giocatore più spettacolare.

Chi ne esce bene?

In ogni caso, escono a testa altissima tutti i giocatori di Brindisi, guidati da coach Frank Vitucci, che hanno disputato una Final Eight di altissimo livello, arrivando però a corto di energie al match decisivo. In realtà, non possono dirsi deluse da questa Final Eight nemmeno squadre come Bologna, che ha fatto fuori Milano infiammando la competizione; Varese, che se l’è giocata ad armi pari con i futuri campioni di Cremona; Avellino, che nonostante le assenze ha lottato fino all’ultimo secondo.

Ma forse la squadra che, oltre alle finaliste, ne esce più rafforzata da questa competizione è la Sassari del neo-coach Gianmarco Pozzecco, arrivata alla viglia in uno stato di totale confusione ed uscita sicuramente più forte, dopo aver rimontato e battuto Venezia ed essere arrivata ad un passo dalla finale nella sfida contro Brindisi. “Effetto Poz” immediato per la società del presidente Sardara, alla quale ora spetta l’arduo compito di dare continuità a quanto di buono l’ex playmaker della Nazionale ha portato con sé, sia a livello tecnico che emotivo. Se ci riusciranno, vorrà dire che questa Final Eight per Sassari ha rappresentato l’inizio della rinascita.

Chi ne esce male?

Le uniche squadre deluse da questo weekend sono state le due grandi favorite della vigilia, Milano e Venezia. Se è vero che in una gara singola può succedere di tutto, i ragazzi di coach Pianigiani hanno fatto ben poco per evitare l’upset (considerando anche come hanno riaperto il match nei secondi finali). Con i playoff di Eurolega ancora tutti da conquistare, la Coppa Italia poteva rappresentare una buona iniezione di fiducia per la parte finale di stagione, e invece non ha fatto altro che alimentare i dubbi e le incertezze in casa Olimpia. Conquistare i tre trofei nazionali (Supercoppa, Coppa Italia e Campionato) era l’obiettivo minimo di inizio anno, che ora dovrà necessariamente essere rivisto.

Non meno preoccupante l’uscita dai giochi di Venezia, che scendeva in campo per i quarti già consapevole dell’eliminazione di Milano e della grande occasione che le si presentava davanti. Eppure, dopo l’ottimo inizio, i ragazzi di coach De Raffaele smettono di giocare nel secondo tempo, facendosi sfuggire una ghiotta occasione, che avrebbe permesso loro di invertire il trend negativo della Reyer in Coppa Italia (sempre fuori ai quarti in sette partecipazioni). Maledizione Final Eight o Venezia è veramente meno solida rispetto agli anni passati?

Dunque, possiamo dire di aver assistito ad una Final Eight inaspettatamente entusiasmante, che si è confermata una competizione in cui può succedere di tutto, sulla falsariga di ciò che accadde l’anno scorso. Forse il New York Times non ha tutti i torti a proporre una formula del genere anche oltreoceano.