I Nets sognano i playoff: il talento non manca, una stella sì

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I Nets hanno vinto la miseria di 69 delle 243 partite giocate prima del via di questa stagione. La terza e ultima regular season nell’ordine è stata la migliore, sebbene non abbia portato oltre la posizione numero 12 in Eastern Conference, con appena 28 successi in totale. Oggi, poco oltre rispetto al giro di boa di questa stagione con 46 partite giocate, equamente suddivise tra vittorie e sconfitte a quota 23, Brooklyn può coltivare il sogno dei playoff, trovandosi al momento sul settimo gradino a Est. Merito di una Conference che regala maggiori possibilità rispetto al selvaggio Ovest, con cui il 23-23 vale appena l’undicesima piazza. Merito, però, anche di una squadra in costante crescita, stagione dopo stagione, dopo il delirio degli anni passati, con Sean Marks guru della rinascita nel ruolo di General Manager.

BOOM, NETS!

Alla voce “star a roster“, questi Nets trovano un elenco privo di elementi di spicco. Non bastasse, Kenny Atkinson, head coach e secondo artefice della nuova vita cestistica che si respira oggi a Brooklyn, ha perso uno dei migliori prospetti a sua disposizione a metà novembre, quando Caris LeVert ha subito un grave infortunio al piede. Il prodotto di Michigan, nelle prime 14 uscite stagionali, ha collezionato la bellezza di 18.4 punti, 4.3 rimbalzi e 3.7 assist a partita. L’obiettivo è quello di ritrovarlo al più presto da protagonista sul parquet del Barclays Center. Eppure, i giovani talenti pronti a prendersi il palcoscenico non sono mancati, a partire da D’Angelo Russell, rinato e riscopertosi trascinatore di Brooklyn in questo avvio di stagione con 18.5 punti e 6.4 assist a partita. Dalla panchina, poi, scalpita uno Spencer Dinwiddie sempre decisivo con i suoi 17 punti in meno di 29 minuti a partita. LeVert, Russell e Dinwiddie compongono un trio di guardie di ottimo livello e dalla benevola carta d’identità, visto che insieme sommano appena 71 anni.

TALENTI FUTURI

Passando ai prospetti nel frontcourt, i più interessanti compongono un’accoppiata incredibile di classe ’98. Jarrett Allen fa la voce grossa sotto canestro con 8.7 rimbalzi e 1.6 stoppate a partite, oltre a 11.9 punti con un fantastico 58% al tiro, mentre il lettone Rodions Kuruks si è messo in mostra con 9.5 punti e 3.7 rimbalzi in poco più di 20 minuti di utilizzo a partita. Niente male quanto mostrato da Joe Harris, che a 27 anni sta vivendo la miglior stagione in carriera a quota 13.4 punti a partita, con il 50.4% dal campo e addirittura con il 47.4% da oltre l’arco su 5 tentativi a partita. E il numero di giovani talenti a disposizione di Atkinson potrebbe salire in estate, visto che i Nets avranno finalmente a disposizione almeno le proprie scelte al Draft, tra primo e secondo giro, in attesa di conoscere i prossimi sviluppi sul mercato.

MANCA UNA STELLA

Per fare l’ultimo e definitivo salto di qualità, in un roster che ha in DeMarre Carroll, Allen Crabbe e Jarred Dudley i propri elementi di maggiore esperienza, tutti e quanti free agent al termine della stagione in corso, serve almeno una stella di prim’ordine. A dir la verità, nella prossima offseason Brooklyn avrà abbastanza spazio salariale per accoglierne addirittura due. Con nomi caldissimi quali quelli di Jimmy Butler, Kyrie Irving, Klay Thompson e così via sulla piazza, c’è soltanto l’imbarazzo della scelta per Marks. Chiamato, insieme ad Atkinson, all’ultimo e decisivo sforzo prima di poter ritrovare finalmente una squadra competitiva, dopo le scellerate scelte del passato recente. Il sogno playoff in questa stagione è da coltivare con speranza, soprattutto dopo vittorie da urlo come quelle recenti contro Celtics e Rockets. E’ però il prossimo futuro che entusiasma e scalda i cuori di tutti i tifosi dei Nets. La ricostruzione è ormai quasi terminata.