Disastro in stagione, Wall e Beal sul mercato: quale futuro per i Wizards?

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Bradley Beal – © 2018 twitter.com/WashWizards

Nelle ultime cinque stagioni, i Wizards sono stati protagonisti di quattro viaggi ai playoff, di cui ben tre oltre il primo turno, pur non avendo mai raggiunto quota 50 vittorie in regular season. L’ostacolo delle semifinali di Conference, però, non è mai stato superato e la situazione del roster ai blocchi di partenza lo scorso ottobre non portava a pensare che Washington ci sarebbe potuta riuscire quest’anno. Oggi, poco più di un mese dopo il tip-off, quella sensazione ha iniziato a tramutarsi in durissima realtà. Appena 6 le vittorie raccolte fin qui in 17 partite giocate, decimo posto in Eastern Conference a pari merito con gli Heat e una serie di problematiche interne che fanno presagire un futuro anche più complicato del difficile presente. A meno che nella capitale non siano in grado di avviare, fin da subito, una miracolosa ricostruzione per tornare al più presto protagonisti a Est.

LE STELLE SUL MERCATO

Un paio di giorni fa, infatti, una notizia ha sconvolto il mondo Wizards: la franchigia considera ogni giocatore al momento a roster in discussione per eventuali trade, comprese le stelle John Wall e Bradley Beal. Il primo sta vivendo una stagione da 20.9 punti, con il 45% dal campo e il 33% da oltre l’arco, oltre a 7.9 assist e 2 palle rubate di media, mentre il secondo colleziona 21.5 punti, con il 45% dal campo e il 34% da tre punti, cui aggiunge 4.6 rimbalzi e 3.5 assist a partita. A un primo impatto, anche considerando quanto visto fin qui in carriera, sarebbe Wall il vero pezzo pregiato per Washington. Beal, però, ha tre anni in meno sulla carta d’identità, ha collezionato un 39% in carriera da tre punti fin qui (32.7% per Wall) e, soprattutto, ha un contratto assai meno oneroso: 27 milioni per il 2019/20 e 28 abbondanti per la stagione successiva, quella in cui il compagno di squadra dovrebbe iniziare a salire oltre i 40 milioni di dollari a stagione, fino ai quasi 47 a lui promessi per il 2022/23. La speranza dei Wizards è che, nel pacchetto per l’una o l’altra stella, siano compresi prospetti per il futuro, possibilmente accompagnati da una o più scelte al Draft. Wall potrebbe fare al caso dei Suns, che hanno a disposizione tanti giovani interessanti da poter inserire nella trade, mentre Beal sarebbe adatto anche ai Lakers di LeBron James, che non mancano di alternative intriganti per chiudere l’affare.

John Wall © AP Photo/Tony Gutierrez

PEZZI PREGIATI

Non sono soltanto Beal e Wall i pezzi pregiati sul mercato nella capitale. Washington ha un salary cap bloccato in vista della prossima offseason anche dai 27 milioni garantiti a Otto Porter e ai 15 pronti a finire nelle tasche di Ian Mahinmi. Il primo, per quanto strapagato per ottenere in cambio 10.6 punti, 4.4 rimbalzi e un defensive rating a quota 112.7 punti subiti ogni 100 possessi fin qui, ha ancora un alto valore sul mercato. Terza scelta assoluta al Draft del 2013, a 25 anni, Porter potrebbe interessare ai Pacers per completare un roster da podio a Est oppure ai Blazers, altra grande sorpresa stagionale, al momento in vetta a Ovest e alla ricerca di pezzi pregiati per dare respiro a Damian Lillard e C.J. McCollum. Più complicato piazzare Mahinmi, follia da 64 milioni di dollari per quattro anni dell’estate del 2016. Senza grandi pretese in cambio, però, i Wizards potrebbero se non altro liberarsi del suo pesante contratto. Tra i giocatori in scadenza la prossima estate, attenzione soprattutto a Kelly Oubre, fin qui convincente con i suoi 12.6 punti e 4.5 rimbalzi in 25 minuti abbondanti a partita uscendo dalla panchina.

TRE ASPETTI PER IL FUTURO

Oltre a riflettere attentamente sulle eventuali prossime trade, che decideranno verosimilmente un futuro vincente o meno a Washington, la franchigia dovrebbe fin da ora considerare altri tre aspetti. Un cambio ai posti di comando, con il general manager Ernie Grunfeld che dal 2003/04 a oggi ha raccolto un record di gran lunga negativo (541-689), senza mai una stagione oltre 50 vittorie in regular season o oltre la semifinale di Conference. In particolare, poi, Grunfeld ha collezionato una serie di scelte sbagliate che hanno contribuito a portare la franchigia alla condizione di stallo attuale. Da rivedere, poi, la posizione di Scott Brooks. Le tensioni tra l’head coach e lo spogliatoio, in particolare con Wall e Oubre, sono state evidenti nell’ultimo periodo, con diverse altercazioni perpretrate tramite i media. Se le vittorie dovessero continuare a mancare, l’ex Thunder si troverebbe in una situazione critica. Infine, proprio Brooks deve valorizzare maggiormente i propri talenti già a roster. Su tutti Troy Brown, prima scelta per la franchigia al numero 15 dello scorso Draft, che non va oltre i 5 minuti a partita, con statistiche irrisorie. Il futuro dei Wizards, nel bene o nel male, inizia da qui.