Speranza Jackson, nodo Gasol: i Grizzlies (ri)vogliono i playoff

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Memphis Grizzlies

Dopo sette viaggi consecutivi ai playoff, una tragica stagione da 60 sconfitte deve dare la sensazione di una doccia gelata. Vero è che non sono più i Grizzlies in grado di raggiungere le finali di Conference nel 2013, ma una loro copia sbiadita, che ha guadagnato la post-season prima con 42 e poi con 43 vittorie nei due anni precedenti. Altrettanto vero è, però, che crollare a 22 successi e risultare la seconda peggior squadra in NBA, davanti ai Suns soltanto per una vittoria, non può che avere le sembianze di un incubo.

Speranze dal Draft

Fortuna che la disastrosa stagione ha portato in dote almeno la quarta scelta assoluta allo scorso Draft. Memphis ha chiamato Jaren Jackson Jr. da Michigan State. Talento sopraffino, con qualità da rim protector eccezionali, confermate dalle 3 stoppate a partita nell’unico anno al college, Jackson rappresenta il prototipo dello stretch four contemporaneo, capace di tenere il 39.6% da tre punti in 2.7 tentativi a partita l’anno passato. Talento grezzo, però, che necessita di un lungo lavoro in palestra per acquisire la fisicità necessaria a tenere testa ai lunghi NBA, oltre a migliorare la tenuta sul parquet, dopo appena 21.8 minuti a partita a Michigan State. I Grizzlies avrebbero avuto bisogno di un prospetto già “pronto“, che potesse aiutarli fin da subito a tornare ai playoff. Jackson, però, rappresenta senza dubbio il futuro della franchigia.
Più per l’immediato, con la successiva scelta numero 32, ecco arrivare Jevon Carter, point guard da West Virginia, già prontissimo per essere il backup di Mike Conley. In tutti i sensi, considerando le sue capacità sui due lati del campo. I suoi 23 anni lo hanno fatto scendere al secondo giro del Draft, ma, tutto considerato, si tratta di una gemma nascosta estratta da Memphis.

Conley e Gasol torneranno sani?

L’ansia di rivalsa non è tanto legata all’assenza di un solo anno dai playoff, quanto più dall’insolita situazione a roster. Memphis ha un salary cap “bloccato” dagli oltre 80 milioni di dollari divisi tra Conley, Marc Gasol e Chandler Parsons. In particolare, Conley (31) e Gasol (33), perni della squadra, stanno entrando nella fase calante della propria carriera e, se la crescita di Jackson non dovesse essere esplosiva, il rischio è quello di non poter ammirare mai le vere potenzialità di questi Grizzlies. In particolare, se la prossima estate le tante speranze non si saranno ancora concretizzate, il centro spagnolo potrebbe cercare casa altrove, visto e considerato che vige una player option da 25 milioni di dollari nel suo contratto. A quel punto, la volontà di vincere almeno un titolo in carriera potrebbe farsi più forte rispetto al tentare di rifondare l’unica squadra con cui ha militato in NBA. Se Parsons appare ormai in caduta libera da qualche stagione causa gravi infortuni, Conley è atteso al riscatto, dopo le sole 12 partite collezionate nella scorsa stagione, in seguito a un grave infortunio al tallone.

Il resto del roster

L’arrivo di Kyle Anderson dagli Spurs assicura gioventù e profondità tra le ali. Per 37 milioni di dollari nelle prossime quattro stagioni, l’accordo appare vantaggioso, anche se il salto di qualità dai 7.9 punti, 5.4 rimbalzi, 2.7 assist e 1.6 palle rubate in quasi 27 minuti a partita dovrà essere evidente a Memphis. Garrett Temple, a 31 anni suonati, sta iniziando a giovare del duro lavoro svolto in carriera e il suo recente career-high al 39.2% da oltre l’arco su 3.5 tentativi a partita, se ripetuto, assicura ai Grizzlies un innesto di valore sui due lati del campo.
Per sostituire Carter dopo l’infortunio in preseason, che lo terrà per qualche settimana lontano dai parquet, Memphis ha scelto Shelvin Mack: dopo due ottime stagioni ai Jazz, Mack non ha mantenuto le attese ai Magic e può godere di minuti preziosi per rilanciarsi. Completano il roster il duo di ali composto da JaMychal Green e Dillon Brooks, 21.3 punti e 11.5 rimbalzi a partita in due nella scorsa stagione, il prospetto Wayne Selden, che ha avvicinato la doppia cifra di media (9.3), e il rinato MarShon Brooks, atteso alla conferma sul lungo periodo dopo i 20.1 punti di media in 7 apparizioni nella scorsa stagione.

Poche certezze e tante, tantissime speranze attraversano il roster dei Grizzlies. Sarà abbastanza per tornare ai playoff, da protagonisti? Il tempo stringe e, per evitare l’addio di Gasol, la risposta dovrà almeno avvicinarsi all’essere positiva.