Preview Serie A: chi lotta per non retrocedere?

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James Blackmon Jr., Pesaro – © 2018 twitter.com/VLPesaro

La stagione 2018/19 è ormai alle porte. Può essere il momento giusto per fare una previsione di ciò che potremmo aspettarci dalla prossima Serie A. Ci abbiamo provato suddividendo le 16 squadre in quattro raggruppamenti, sulla base degli obiettivi, più o meno dichiarati, che le diverse società si sono poste. Inizieremo l’analisi partendo dal basso: verranno infatti esaminate le squadre che verosimilmente punteranno a salvarsi.
In questo primo raggruppamento abbiamo inserito, oltre alla neopromossa Trieste, anche Pesaro, Pistoia e Cantù.

Pesaro

Quintetto: Artis, Blackmon, Murray, McCree, Mockevicius

La squadra di coach Galli è chiamata di nuovo all’impresa, così come è stato nelle ultime stagioni. Ci sarà un lieto fine anche quest’anno? Sicuramente sarà ancor più dura per una squadra che da due anni a questa parte ha fatto tanta fatica a rimanere aggrappata alla Serie A (i due penultimi posti consecutivi ne sono una testimonianza). Purtroppo, anche quest’anno si prospetta un campionato da bassifondi, in cui tutte le speranze saranno riposte nei nuovi americani, che insieme al lituano Mockevicius, formeranno il quintetto della formazione marchigiana. Se questi non dovessero dimostrarsi all’altezza, la possibilità di un ennesimo miracolo sportivo da parte di Pesaro sarebbero ridotte veramente all’osso.

Pistoia

Quintetto: K.Johnson, D.Johnson, Peak, Auda, Krubally

Un’altra squadra “a rischio” sarà la Pistoia del nuovo coach Ramagli. Dopo una stagione caratterizzata da alti e bassi, si è deciso di rinnovare completamente il roster. Il quintetto, anche in questo caso tutto straniero, sembra comunque più affidabile di quello di Pesaro, soprattutto perché diversi giocatori hanno già fatto esperienze nel campionato italiano (D.Johnson, Auda, Krubally). Il leitmotiv sarà comunque lo stesso di Pesaro. La discriminante dunque rischia di essere la panchina, dove, si spera, giocatori come Martini e Severini, reduci da un’ottima A2, riescano ad avere un buon impatto anche nella nuova categoria.

Cantù

Quintetto: Gaines, Calhoun, Mitchell, Davis, Udanoh

Dopo la classica estate tormentata, a cui ormai Cantù ci ha abituato, il patron Gerasimenko, insieme al suo braccio destro Bolshakov, ha messo su la solita squadra, fatta di individualità ricche di talento (come il Tony Mitchell visto a Trento nel 2015/16) ma che bisognerà mettere insieme nel modo giusto per riuscire ad ottenere i risultati sperati. Un po’ come è successo l’anno scorso, quando coach Sodini riuscì nell’impresa di far giocare Cantù da squadra vera, andando ben oltre le aspettative. Quest’anno l’arduo compito spetta a un coach ben più esperto come Evgeny Pashutin. Se riuscirà a far rendere al meglio la sua squadra e a creare un gruppo coeso, anche i playoff potrebbero non essere un’utopia, come ha dimostrato la passata stagione; altrimenti ci sarà da limitare i danni e puntare esclusivamente a salvarsi.

Trieste

Quintetto: Wright, Walker, Sanders, Peric, Mosley

In teoria, la squadra neopromossa sarebbe quella destinata a fare più fatica delle altre, almeno nella prima parte della stagione. Ma quest’anno potrebbe non essere così, perché coach Dalmasson e il suo staff sono stati in grado di potenziare il roster che aveva vinto l’A2 senza smantellare l’intero organico, dando la possibilità agli artefici del successo della passata stagione di giocarsi le loro chance anche al piano di sopra, e inserendo giocatori stranieri che già conoscono molto bene il nostro campionato (Peric, Wright, Knox, Mosley, Sanders). Insomma, sulla carta non è affatto un roster da ultimo posto, considerando anche la presenza di veterani come Cittadini e Cavaliero che, anche solo in allenamento, possono dare un contributo fondamentale alla squadra.