Eurolega: Zalgiris e Panathinaikos vogliono la conferma al Top

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Sarunas Jasikevicius, Zalgiris Kaunas – © 2018 facebook.com/bczalgiris

Manca meno di un mese al via della nuova stagione di Eurolega 2018-19 e le squadre sono sostanzialmente fatte. Ogni club è al lavoro da qualche settimana – al netto di assenze dovute alle finestre per le qualificazioni alla FIBA World Cup – ed è impegnato in amichevoli per capire a che punto procede il lavoro: tra queste squadre, oltre alle “cinderella” che vogliono stupire, l’attenzione va su quelle che l’anno scorso sono andate oltre le aspettative e che, con i cambiamenti estivi, tenteranno di conservare un posto nei playoff!

Vediamo come si sono mosse sul mercato estivo questi club e se hanno le carte in regola per confermarsi fra le prime 8 d’Europa.

Panathinaikos

I verdi di Atene vengono dalla conquista dell’ennesimo titolo in Grecia, il 36esimo della loro storia, ma hanno chiuso la passata stagione con l’amaro in bocca di essere usciti ai playoff di Eurolega contro il Real Madrid per 3-1 nonostante il vantaggio del campo e dopo una gara 1 dominata (95-67).

Il Panathinaikos riparte dalla conferma di Xavi Pascual in panchina e di Nick Calathes in campo, il miglior playmaker d’Europa che ha resistito alle sirene NBA firmando un triennale ricchissimo per restare ad OAKA. Le partenze sono importanti, su tutte quelle di Mike James, sbarcato a Milano, di Chris Singleton, polivalente ala volata a Barcellona, e di KC Rivers, tiratore mancino quasi infallibile da fuori. Per rimpiazzarli il Pana ha scommesso sull’esperienza del lungo Lasme, già in passato in maglia verde, sul mancino DeShaun Thomas, più attaccante e meno tiratore di Rivers, e soprattutto su Keith Langford, cannoniere con pochi eguali visto anche a Milano. Occhi anche ai giovani greci: l’esterno Papapetrou, strappato ai rivali dell’Olympiacos, e il pivot Papagiannis, ex prima scelta NBA dei Kings che però oltre oceano ha fallito miseramente.

Hanno talento e tradizione per tornare ai playoff.

Zalgiris Kaunas

I lituani sono stati la più bella sorpresa della scorsa Eurolega. La banda trascinata da Sarunas Jasikevicius ha mostrato il basket forse più bello d’Europa, è stata sempre in zona playoff ed è arrivata fino alla Final Four di Belgrado, seppur con un roster inferiore a molti altri a livello di talento.

La conferma più importante è quella di “Jasi”, che ha resistito alle sirene provenienti da Toronto, CSKA Mosca, Maccabi e Barcellona, dove invece è andato il regista Pangos. Via anche Micic e l’atletone francese Toupane, sono rimasti invece il pivot Davies e tutta la truppa indigena, con Jankunas, Ulanovas e Milaknis. Le novità sono nel backcourt, con gli americani bianchi Wolters e Walkup, quest’ultimo ex Ludwigsburg, e con Donatas Sabeckis, miglior assistman dell’ultimo campionato lituano. Rientro a casa invece per il tiratore Grigonis, ex Alba Berlino, mentre fra i lunghi da seguire il giovane Birutis (in prestito al Siauliai).

Non sarà semplice restare al top ma Jasikevicius è un valore assoluto che può colmare il gap tecnico concavversarie.

Khimki Mosca

Con un super Alexei Shved e una truppa di americani, il Khimki Mosca ha vissuto una stagione ben oltre le aspettative, qualificandosi ai playoff e cedendo molto meno nettamente di quanto dica il 3-1 nella serie col CSKA. La squadra di coach Bartzokas torna con la stessa formula, Shved al centro di tutto e molte conferme attorno per provare a restare fra le migliori 8.

La guardia ex Twolves e Knicks ha detto no alle offerte NBA, è voluto restare per provare a confermarsi capocannoniere di Eurolega e a portare il Khimki alla Final Four. Al suo fianco sono rimaste le guardie Markovic e Jenkins, la polivalente ala Anthony Gill e l’atletico lungo Malcom Thomas; proseguono anche i russi Monia e Vyaltsev, fondamentali aldilà nel minutaggio non sempre elevati. Via James Anderson, Thomas Robinson, senza dimenticare la perdita di Tyler Honeycutt, morto in seguito ad una sparatoria in California in estate, la dirigenza ha ripreso il lungo Gubanov e poi ha puntato su altri quattro americani: l’esperto play Dee Bost, l’esterno Casey Prather, la guardia Tony Crocker, ex Tofas Bursa, e il pivot Jordan Mickey, ex Miami Heat e alla prima volta in Europa, un giocatore versatile e forse più adatto di Robinson.

I cambiamenti sono stati importanti, ma ancora di più lo sono state le conferme, uno zoccolo duro che fa ben sperare la parte gialloblu di Mosca.

Kirolbet Baskonia

Dopo aver conquistato i playoff l’anno scorso con un’incredibile rimonta, la formazione basca guidata da Pedro Martinez riparte con un chiaro obiettivo: andare alla Final Four 2019 che si giocherà proprio alla Fernando Buesa Arena di Vitoria! Il Baskonia è chiamato ad un’annata importante anche perchè si tratta del 60esimo compleanno del club.

Pesano certamente gli addii di Beaubois e Timma, ma pesano di più le conferme di Matt Janning e di Tornike Shengelia! Il georgiano ha firmato un ricco rinnovo fino al 2023 e sarà la stella assoluta della squadra. Rimasti anche i lunghi Poirier, Voigtmann e Diop, l’esterno Garino e i registi Huertas, Granger e Vildoza. Poche ma importanti novità: il centro Fall da Le Mans, i lunghi Ajdin Penava, bosniaco da Marshall University, e Sedekerskis, e soprattutto gli esterni Darun Hilliard e Shavon Shields. Hilliard è alla prima esperienza in Europa dopo tre anni fra Pistons, Spurs e G-League mentre Shields è atteso ad un salto di qualità dopo aver giocato un’eccellente stagione l’anno scorso a Trento, soprattutto nei playoff (21 punti di media in finale, due gare da 31 e una da 27).

Arrivare fino in fondo non sarà per nulla semplice ma con un pizzico di fortuna e la grande motivazione di avere la Final Four in casa potrebbero fare la differenza.