Eurolega: Milano e Barcellona, l’obiettivo è tornare ai playoff

0
1573
Mike James, AX Armani Exchange Milano – © 2018 facebook.com/OlimpiaMilano1936

In estate diverse squadre hanno operato l’ennesima rivoluzione nel roster o hanno messo mano in maniera importante alla squadra per tornare a competere al massimo livello in Eurolega. Troppo importante giocarsi fino in fondo un posto nei playoff e tenere vivo il sogno di andare alla Final Four. Soprattutto per club di storia e tradizione come Barcellona, Olimpia Milano, Maccabi Tel Aviv e Anadolu Efes Istabul, squadre reduci da un’annata con pochi alti e tanti bassi, e con la voglia ora di tornare ai fasti del passato.

Vediamo come si sono mosse sul mercato estivo questi club e se hanno le carte in regola per ritornare fra le prime 8 d’Europa.

AX Armani Exchange Milano

L’unica formazione italiana al via ha grande voglia di tornare a giocarsi i playoff dopo la sfortunata serie col Maccabi del 2014, con la Final Four proprio a Milano. Da quel momento solo delusioni, anche due ultimi posti, però l’anno scorso con Pianigiani qualche passo avanti si è visto e le mosse estive promettono di far fare l’ultimo salto di qualità.

Gli innesti di Mike James, Nemanja Nedovic e Jeff Brooks portano talento, atletismo, fisicità e notevole esperienza ad alto livello di Eurolega. L’ex Panathinaikos è una stella assoluta e lo sta già dimostrando in queste amichevoli, un go-to-guy devastante e con pochi eguali in Europa. In più le aggiunte di Amedeo Della Valle, sontuoso l’anno scorso in EuroCup con Reggio Emilia e anche in Nazionale, di Chris Burns, e il ritorno di Fontecchio, permettono rotazioni di ottima qualità ed esperienza.

Forse manca un altro lungo – Gudaitis e Tarczewski unici centri veri -, ma l’Olimpia si è mossa nel modo giusto sul mercato e sembra davvero attrezzata per lottare fino in fondo per un posto fra le migliori 8.

Barcelona

Dopo i fallimenti con Bartzokas e Sito Alonso, il Barcellona ci riprova con Svetislav Pesic, tornare ai blaugrana già lo scorso febbraio. Toccherà al santone serbo provare a rilanciare un club che appare in crisi di identità e che per la prima volta ripartirà senza la bandiera Juan Carlos Navarro, “accompagnato” al ritiro.

Il Barça ha salutato i vari Koponen, Moerman, Vezenkov, Pressey, Sanders, ha confermato Hanga, Heurtel, Tomic, Claver, Oriola e Ribas, e sul mercato non ha badato a spese. Ha strappato Chris Singleton al Panathinaikos, il duttile lungo ex Wizards, Kevin Pangos allo Zalgiris, il play canadese che lo scorso anno ha incantato sotto la guida di Jasikevicius, un esterno di esperienza come lo sloveno Blazic, e un tiratore letale come Kyle Kuric, l’americano ex Gran Canaria che ha sconfitto un cancro al cervello e si è rilanciato allo Zenit. In più, centimetri e tecnica coi lunghi Smits e Pustovyi.

La squadra sembra interessante, se Pesic trova la chimica e riesce a far coesistere tutti, il Barcellona può davvero sorprendere.

Anadolu Efes Istanbul

Chi ha investito tanto per uscire dall’anonimato e tornare a splendere è l’Anadolu Efes Istanbul, reduce da un’annata pessima chiusa con l’ultimo posto solitario e appena 7 vittorie in 30 gare. Metteteci l’eterno confronto col Fenerbahce, ed ecco che in casa Efes c’è bisogno di tornare competitivi.

Via Stimac e il trio americano Douglas, McCollum e Weems, l’Efes ha piazzato colpi importanti: Moerman e Pleiss per rinforzare il settore lunghi che conta sempre Brock Motum e soprattutto Bryant Dunston, uno dei migliori in Europa, James Anderson per il reparto ali, un attaccante con tantissimi punti nelle mani anche se reduce da un’annata deludente al Khimki, e grande sforzo per il backcourt, con gli ingaggi di Micic, ex Zalgiris, Beaubois, dal Baskonia, e soprattutto di Shane Larkin, convinto a tornare in Europa dopo una stagione da gregario ai Boston Celtics. A questi aggiungete i già presenti Kruno Simon, ex Milano, una garanzia, e Dogus Balbay, difensore di prim’ordine.

Il talento non manca, abbonda soprattutto sugli esterni. Se coach Ataman troverà la squadra, ecco che anche il lato biancoblu di Istanbul avrà soddisfazioni.

Maccabi Tel Aviv

Il Maccabi è quella di queste 4 formazioni che ha forse meno gap da recuperare per volare ai playoff perchè l’anno scorso è stata praticamente sempre fra le prime 8 salvo crollare nella fase conclusiva della regular season e lasciar così strada al Baskonia.

I gialli di coach Neven Spahija hanno dovuto fare qualche cambiamento, rinunciando all’atletismo di Thomas e Bolden nei ruoli di ala, e all’esplosività di Jackson e Norris Cole (passato ad Avellino) nel backcourt. Confermati il tiratore Roll e il pivot Tyus, il management ha puntato su due rookies per l’Europa come Johnny O’Bryant e Tarik Black, ai margini delle rotazioni in NBA, due lunghi che possono dare atletismo in vernice, è arrivato l’italoamericano Caloiaro, un’ala tuttofare dal Banvit, l’esterno Kendrick Ray dal Nymburk, ma il grande colpo è Scottie Wilbekin! Il play ex Florida, con passaporto turco, è stato probabilmente tra i top in assoluto in Europa lo scorso anno, ha dominato l’EuroCup e ha conquistato il titolo col Darussafaka di Blatt (più MVP e MVP della finale). Se confermerà il suo status anche in Eurolega, potrebbe addirittura lottare per il premio di MVP.

Le incognite ci sono, i cambiamenti non sono stati di poco conto però Spahija è una garanzia e Wilbekin ha fatto vedere di essere un crack in Europa. Per i playoff ci sarà anche il Maccabi.