Draft NBA: Mo Bamba, a sorpresa può essere la #1?

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Il Draft 2018 dopo i workout svolti in questi giorni si preannuncia come uno dei più interessanti e profondi delle ultime stagioni. Sia perché il livello dei giocatori da scegliere sembra essere molto alto, sia perché tante franchigie, indecise su chi scegliere, sembrano disposte a salire o scendere dalla graduatoria cedendo o acquistando le scelte.
Se fino a poco fa DeAndre Ayton era senza dubbio il candidato principale ad essere scelto con la Prima Assoluta, negli ultimi giorni le quotazioni di Mohammed Bamba, lungo da Texas, sono salite alle stelle, superando per molti anche le possibilità di Luka Doncic di andare alla #1 o alla #2.
I Phoenix Suns dopo il workout si sono detti stregati da questo ragazzo giovanissimo e ancora molto acerbo, ma con un potenziale davvero infinito.
Le dichiarazioni del GM di Phoenix, Ryan McDonough: “A 20 anni Bamba è sicuramente più maturo e forte di come lo era Rudy Gobert alla stessa età.
Sky is the limit è ormai una frase abusata che si usa troppo spesso senza una verità alle spalle, ma per Bamba, il cielo è veramente il suo limite, se riuscirà a lavorare bene e migliorare in tante piccole cose. E questo potrebbe stuzzicare non poco la franchigia dell’Arizona.

Doti atletiche fuori dal comune

In una Lega di super-uomini essere considerato quasi fuori dal comune per doti atletiche fa capire che tipo di giocatore sei. Mo Bamba da questo punto di vista è più di un super-uomo, visto che oltre ai 216 centimetri di altezza può vantare un’apertura alare di 239 centimetri (battuto il precedente record di Rudy Gobert). I numeri dello wingspan nell’NBA moderna contano ancora più dell’altezza visto che è più importanti essere lunghi che alti, per intimidire al ferro e poter essere pericoloso difensivamente, oltre che poter segnare sulla testa dei difensori.

Il dato che nel workout effettuato con i Chicago Bulls però ha fatto saltare sulla sedia tutti gli addetti ai lavori è la sua rapidità, perché sullo sprint di trequarti campo il tempo è stato fermato a 3.04 secondi, meglio di gran parte delle guardie All-Star NBA: per capire di cosa stiamo parlando basti pensare che ha fatto meglio di Russell Westbrook (3.08), Dwyane Wade (3.08), James Harden (3.13), John Wall (3.14), Kemba Walker (3.16) e Victor Oladipo (3.25)!

Un totem difensivo

Senza dubbio chi lo sceglierà al Draft lo farà principalmente per i suoi enormi margini di miglioramento che lo rendono uno dei prospetti più interessanti per il futuro. Ma non si può non considerare la sua efficacia difensiva: a Texas le stoppate di media a partita erano addirittura 3.7! Un numero impressionante, così come impressionanti sono i modi in cui queste stoppate arrivavano. Non solo al ferro, ma anche contro i piccoli sui cambi, o stoppate sui tiratori dall’arco. Cambiare con tutti e tenere l’1-contro-1 è una delle caratteristiche più ricercate al momento in NBA e Bamba ha una mobilità laterale ed una velocità di piedi che gli permettono di stare con chiunque.

Protezione del ferro impressionante

Una verticalità straordinaria lo rende un incubo per qualsiasi attaccante. Segnare al ferro contro di lui rimane una vera impresa perché quando non stoppa è comunque una presenza se non tanto per il peso del suo corpo, per la lunghezza di quelle braccia. Può tenere gli 1-contro-1 dei lunghi in post sia spalle che fronte a canestro, e con le sue braccia ha la possibilità di intercettare qualsiasi pallone. Il paragone più semplice è quello con Gobert per la capacità di coprire spazio quasi quanto due giocatori per le dimensioni fisiche, ma a livello di piedi Bamba è simile anche a Clint Capela, altro lungo in rampa di lancio.

In attacco c’è da lavorare

Non è la parte migliore del suo gioco e probabilmente non lo sarà mai, ma dalla fine della stagione NCAA ai workout si sono visti dei netti miglioramenti. A Texas viaggiava a 12.9 punti e 10.5 rimbalzi, con la maggior parte delle sue conclusioni al ferro. Inoltre a rimbalzo è una minaccia costante come dimostrano i 3.2 rimbalzi offensivi di media.

Situazioni dinamiche, la chiave del suo successo

Ma Bamba ha capito che il lungo NBA moderno deve saper far più cose: ha quindi migliorato il suo tiro da tre punti, che non è ancora automatico (ha tirato il 28% in stagione) ma va già rispettato.
Le ricezioni in movimento rimangono il suo pane quotidiano, sui pick ‘n roll o sui tagli, così come i rimbalzi d’attacco. Tutte situazioni dinamiche, perché i post bassi statici, anche per il suo fisico (nonostante l’altezza è ancora molto magro e gracile: 102 kg sono pochini per questa lega in quel ruolo), non sono la sua arma. Ma il newyorkese ci sta dando dentro ed ha scelto un bel modello da copiare per migliorare offensivamente: Joel Embiid, e l’emulazione sembra riuscirgli molto bene.

1 COMMENT

  1. E’ il freak numero 1 di questo Draft, verrà scelto tra la 2 e la 6 e, essendo il prospetto più rischioso, i Suns andranno dritti su Ayton! Però a livello di potenziale Bamba è super spaventoso

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