Tra Cavs e Lakers, un’annata da dimenticare: e ora, dove va Isaiah Thomas?

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Isaiah Thomas – © 2018 twitter.com/lakers

Sembrano lontani, lontanissimi, i tempi in cui Isaiah Thomas, con la solita spavalderia caratterizzante il suo personaggio, pretendeva a gran voce un max contract dalla dirigenza di Boston, se non avessero voluto correre il rischio di perdere il proprio fuoriclasse nell’estate della sua free agency. Parole e musica che il folletto di Seattle pronunciava appena 12 mesi fa, forte di una stagione da potenziale MVP, tale da erigerlo a milestone del presente e del futuro dei Celtics. I guai all’anca ed un contratto in scadenza al termine della stagione successiva, però, hanno convinto Ainge e soci a scambiare il proprio franchise player spedendolo a Cleveland in cambio di Kyrie Irving, dando avvio ad una parabola discendente che sembra non avere fine.

Durante l’arco della stagione 2017/18, infatti, IT è passato dall’essere considerato il salvatore della patria, in una Cleveland già agonizzante, a capro espiatorio di un team che, Lebron a parte, ha dimostrato di essere poco competitivo in entrambi i lati del campo, non giustificando, però, un rendimento individuale comunque fortemente negativo. Scaricato ed impacchettato, direzione Los Angeles Lakers, a metà stagione, la parentesi californiana ha rappresentato, più che una decisa inversione di rotta, un prolungamento del declino, aggravato dal riacutizzarsi di quell’infortunio alla gamba che lo aveva tenuto ai box fino a gennaio.

Impegnato a girovagare fra i vari salotti sportivi della TV americana, per il talento di Seattle si aprono le porte della free agency più complessa della sua carriera. Più della consistenza del portafogli, la priorità reale di Isaiah Thomas è trovare una franchigia dove riavere nuovamente ritmo, punti, prestazioni e quel rilancio necessario per non finire nel dimenticatoio.
Quale, pertanto, la migliore destinazione?

LOS ANGELES LAKERS

La franchigia californiana si presenta alla free agency con il payroll più basso dell’intera Lega, un nucleo giovane di discreta qualità ed un appeal mediatico che fa gola a molte superstar. La metà giallo-viola della Città degli Angeli, da qui alle prossime settimane, farà da catalizzatore del consueto circus di rumors, colloqui, retroscena e gossip, intorno ai pezzi pregiati liberi da contratto. Non è detto, però, che la dirigenza colmerà interamente lo spazio salariale in questa tornata, aprendo pertanto lo scenario a veterani di assoluto talento ma con pretese contrattuali inferiori. Thomas, che proprio a LA ha terminato il suo annus horribilis, non disdegnerebbe una stagione ponte, in attesa di un definitivo rilancio in termini fisici e di prestazioni.

MIAMI HEAT

La destinazione migliore, probabilmente, in termini di competitività del roster, etica del lavoro e assoluta coesione fra spogliatoio e coaching staff. Nell’era post-Lebron, Miami si è trasformata da competitor per il titolo a valorizzatrice di talenti a buon mercato inespressi e in cerca di rilancio, non troppo lontana dalla situazione caratterizzante i primi Celtics di Isaiah. Con lo spot di point-guard ben saldo nelle mani di Goran Dragic, però, la Florida potrebbe offrire soltanto un ruolo da sesto uomo di lusso, oltre che una mid level exception. Basterà per accontentare le aspirazioni del 29enne?

NEW ORLEANS, ATLANTA E LE ALTRE DESTINAZIONI

Ancora da decifrare il rebus Rajon Rondo, i “Pellicani” sono alla ricerca di un elemento che, da starter o in uscita dalla panchina, sappia dare energia e alternative ad un attacco spesso statico e con poche opzioni. Con uno spazio salariale piuttosto ridotto, a New Orleans si paventerebbe l’ipotesi di un accordo a breve termine, tale da offrire a Isaiah la possibilità di esprimere il proprio talento in una squadra da playoff, per poi rinegoziarne i termini fra 12 mesi.
Diversa, tuttavia da non escludere, la destinazione Hawks: la scelta di Trae Young al Draft 2018 rende alquanto dubbiosa la permanenza di Dennis Schroeder ad Atlanta, rendendo però obbligatoria l’eventuale acquisizione di veterani nel back-court, che, oltre loro, coinvolge anche team con discreto spazio salariale del calibro di Bulls e Kings.

Isaiah: dove finirai questa volta?