Varese vince e convince: premiato il lavoro di Caja

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Era evidente che l’ultimo posto a fine girone d’andata era un dato bugiardo rispetto a quanto Varese stava seminando. Le sole 4 vittorie nelle prime 15 partite di campionato però avevano fatto storcere il naso a più di qualche tifoso, evidentemente insoddisfatto dei risultati della sua squadra.
Nonostante una prima parte di stagione difficile, a Varese quest’anno c’è sempre stata un’atmosfera positiva, la consapevolezza di stare facendo le cose nel modo giusto e di avere a fianco persone che remavano nella stessa direzione.

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Fiducia a Caja

C’è voluta pazienza, virtù sempre più rara nello sport, ma alla fine, come quasi sempre accade, è stata ben ripagata. Oggi Varese gioca la migliore pallacanestro in Serie A, è una squadra vera in cui ciascun giocatore, quando scende in campo, è pronto a dare tutto per aiutare i compagni, è una squadra senza il talento di altre formazioni, ma che riesce molto bene a colmare questo gap grazie all’energia e alla voglia di lottare su ogni pallone che sta caratterizzando il suo gioco.

Non a caso queste sono caratteristiche tipiche delle squadre di Attilio Caja. Proprio a lui va gran parte del merito per ciò che sta facendo la sua squadra. Il coach è infatti riuscito a tenere unito il gruppo anche quando i risultati non arrivavano, trasmettendo fiducia in ognuno dei suoi ragazzi, e rassicurandoli, da vero condottiero, di stare percorrendo la strada giusta. È riuscito a valorizzare un roster privo di grandi nomi, creando un sistema di gioco in cui ciascuno si sente importante ed in grado di dare il suo contributo alla causa.

Non è stato facile essere costretti a rinunciare ad Antabia Waller nel bel mezzo della stagione; è stata una scelta rischiosa quella di sostituire Damian Hollis con Siim-Sander Vene, appena rientrato dall’infortunio e mai sceso in campo in questa stagione a Reggio Emilia. C’è stato bisogno di reagire alle difficoltà con competenza e coraggio, sempre con la consapevolezza di essere tutti sulla stessa barca.

Un ritorno da imbattuta

Adesso Varese è l’unica squadra imbattuta nel girone di ritorno, insieme a Reggio Emilia. L’ultimo match di campionato è stata giocato ai limiti della perfezione, come qualsiasi allenatore vorrebbe, tant’è che Caja a fine partita ha commentato: “Faccio fatica a trovare gli aggettivi per descrivere la grande partita che ha fatto la mia squadra oggi. Questa sera sono tutti aggettivi superlativi. Devo fare i complimenti a tutti perché tutti hanno fatto un grande lavoro: questo è il frutto del lavoro quotidiano, è la vittoria di tutti”.

Nonostante l’assenza di Wells, Varese ha gestito la gara contro Brescia dal primo all’ultimo minuto di gioco, trascinata da uno straordinario Aleksa Avramovic (29pt, 6fs, 4rec, 29val) e dal solito Stanley Okoye (18pt, 11rb, 26val). Difesa aggressiva, energia a rimbalzo (46 a 21) e precisione al tiro (55% dal campo) sono state le armi con cui i bianco-rossi si sono aggiudicati il derby, ma più in generale sono le caratteristiche con le quali Varese ha ottenuto i risultati positivi dell’ultimo periodo.

Ma non è questo il momento di compiacersi, anzi ora bisogna sfruttare al massimo il periodo positivo per fare in modo che duri il più possibile. Da qualche giorno c’è anche un ostacolo in più per la Openjobmetis, ovvero la partenza di Norvel Pelle che si è accasato alla Fiat Torino, e che quindi dovrà essere rimpiazzato o da qualcuno già interno al roster oppure sul mercato.

Poi, quando arriverà l’ultima giornata, ci si guarderà intorno e si farà il resoconto della stagione. Ma non adesso, perché questa Varese può togliersi ancora tante soddisfazioni.