NBA Draft 2017: le 5 Top Shooting Guards

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NBA Draft Dopo l’analisi dei playmaker, il nostro viaggio verso il Draft NBA 2017 del 22 giugno fa tappa sulle guardie, un ruolo sempre più raro se si parla della classica shooting guard alla Klay Thompson o alla JJ Redick. Oggi nella posizione di “2” girano giocatori molto differenti, dalle combo guards tipo CJ McCollum e Bradley Beal, ai “3&D” come Avery Bradley, Khris Middleton e Courtney Lee, passando per volume scorer veri e propri come Devin Booker e DeMar DeRozan. In questo Draft a livello di guardie ci sono proprio queste tipologie di giocatori, anche se non ci sono dubbi che il migliore sia Malik Monk da Kentucky.

NBA Mock Draft 2017 – Top 30 Prospects by Basketcaffe.com

TOP SHOOTING GUARDS

1) Malik Monk

Kentucky, Freshman – 19.8 punti, 2.5 rimbalzi, 2.3 assists

Monk è nettamente il miglior prospetto del Draft nel ruolo. Il freshman da Kentucky è un giocatore con un feeling particolare per il canestro, un attaccante con pochi eguali, capace di segnare in ogni modo, andando al ferro, in arresto e tiro, fuori equilibrio, in uscita dai blocchi o piazzato: soprattutto è un bomber di striscia, è difficile da fermare quando si accende e tende a mettere canestri in momenti importanti della partita. I dubbi su di lui riguardano la difesa e la struttura fisica, ridotta ed esile per marcare i pari ruolo al piano di sopra. Inoltre non ha grandi doti e letture da passatore in un possibile transizione al ruolo di playmaker.

2) Terrance Ferguson

Adelaide 36ers, 1998 – 4.6 punti, 1.2 rimbalzi, 0.6 assists

E’ un po’ sparito dai radar negli ultimi dodici mesi perchè ha deciso, a sorpresa, di rinunciare alla borsa di studio offertagli da Arizona per giocare un anno da professionista in Australia con gli Adelaide 36ers. Però Ferguson sembra un giocatore che incarna alla perfezione il profilo del “3&D”: non è un attaccante super, soprattutto a livello di varietà, ma può punire tirando sugli scarichi, anche dall’arco, ed è un difensore sulla palla molto interessante per l’atletismo, le braccia lunghe, la mobilità laterale e la voglia. Chiaramente va erudito su molti aspetti, in primis l’attacco e la difesa di squadra e lontano dalla palla però ha potenziale e una meccanica di tiro molto fluida.

3) Donovan Mitchell

Louisville, Sophomore – 15.6 punti, 4.9 rimbalzi, 2.7 assists

Un autentico maestino liberato dalla Louisville di coach Pitino sotto le cui cure è diventato un difensore eccellente. E’ una guardia sottodimensionata per l’altezza ma, sul genere Avery Bradley o Marcus Smart, ha braccia lunghe, attitudine ed esplosività per essere un eccellente giocatore e rimbalzista nella propria metà campo. In attacco ha aggiunto un tiro da tre affidabile, sia dal palleggio, sia piazzato, alle classiche penetrazioni al ferro che conclude indistintamente con le due mani, col floater o in schiacciata. E’ un prospetto ancora molto istintivo, su entrambi i lati del campo, e deve lavorare sulle letture e sulle scelte perchè spesso si lascia prendere dal grande agonismo che lo contraddistingue.

4) Luke Kennard

Duke, Sophomore – 19.5 punti, 5.1 rimbalzi, 2.5 assists

L’etichetta è immediata: il classico tiratore bianco in uscita dalla patinata Duke. E’ un po’ vero, ma un po’ no nel senso che Kennard è cresciuto tantissimo nei due anni a Durham e si è costruito un gioco offensivo che va aldilà delle grandi doti di tiratore dall’arco piazzato (eccezionali sia il rilascio, sia il lavoro di piedi). Il mancino dell’Ohio si è dimostrato un eccellente ball handler e passatore, capace di creare per gli altri oltre che per sè, e di saper attaccare il canestro con grande varietà, col jumper, con lo euro step e col floater. Ha grande QI cestistico, fondamentali sopra la media, notevole attitudine e capacità di segnare nei momenti critici della gara. I dubbi riguardano chiaramente il suo atletismo in un contesto NBA dove può patire difensivamente visto che corpo, lunghezza di braccia e verticalità sono sotto gli standard.

5) Josh Hart

Villanova, Senior – 18.7 punti, 6.4 rimbalzi, 1.6 assists

Dopo il titolo NCAA del 2016 ha deciso di restare un altro anno a Villanova per giocare da leader dopo l’addio di Arcidiacono. La scelta non ha pagato ma l’esterno dei Wildcats merita una chance NBA per il tipo di ragazzo e giocatore che è, ha notevoli intengibles, è considerato un bravo ragazzo, un ottimo compagno e un giocatore duttile capace di coprire più ruoli. Il limite è che, pur essendo versatile e con un discreto atletismo, non eccelle in quasi nulla: ha un buon tiro dall’arco, può attaccare il ferro, sa difendere forte e su più ruoli, tutto però nella media. Può crescere e svilupparsi, ha tutto per emergere: occhio se finisce nel laboratorio degli Spurs.