Reggio Emilia incapace di vincere nel 2017, ma ora serve una svolta

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Pietro Aradori, Reggio Emilia - © 2016 Simone Lucarelli
Pietro Aradori, Reggio Emilia – © 2016 Simone Lucarelli

E’ passato poco più di un mese da quel 27 dicembre, giorno in cui la Reggiana sconfisse Milano, facendo esplodere di gioia i suoi tifosi accorsi fino al PalaDozza di Bologna. Sembrava esattamente la partita di cui Reggio aveva bisogno per dimostrare di essere una squadra matura che, nonostante le difficoltà, scende in campo con la determinazione di chi sa di essere vincente. Contro Milano infatti era proprio questa la sensazione che i ragazzi di coach Menetti avevano trasmesso a tutti: una squadra con un carattere straordinario che, pur senza Stefano Gentile e Amedeo Della Valle e con un classe ’99 come Bonacini in quintetto, riesce ad avere la meglio, nonostante un pessimo primo quarto (9-19), contro quella formazione di fenomeni che ad inizio stagione sembrava imbattibile.

Da quella partita però, la Reggiana non è più riuscita a vincerne una, né in casa (perdendo l’imbattibilità interna contro Cremona) né in trasferta, facendo registrare ancora ‘0’ nella casella vittorie nell’anno solare 2017. Sono ben quattro infatti le sconfitte consecutive per Polonara & co: due in casa (contro Cremona e Caserta) e due in trasferta (a Pistoia e a Sassari). La carenza di risultati comincia a destabilizzare un po’ l’ambiente biancorosso, anche se, soprattutto nell’ultima partita a Sassari, Reggio non è sembrata assolutamente una squadra allo sbando: è stata anche avanti nel punteggio, ma nel finale è mancata quella fiducia che invece Sassari, di questi tempi, ha da vendere.

Un po’ si sapeva che questa sarebbe stata una stagione di transizione; era evidente che si era concluso un ciclo e che si doveva ripartire, ma d’altra parte c’era la consapevolezza di avere a disposizione un gruppo di ragazzi già pronti a giocare con la pressione di dover vincere. Poi però sono intervenuti fattori difficilmente pronosticabili ad inizio stagione. Infatti Reggio ha dovuto fare i conti con diversi infortuni occorsi ad alcuni dei suoi giocatori chiave: il primo è stato Stefano Gentile (10 settimane di stop, rientro previsto per fine febbraio), poi Amedeo Della Valle (rientrato prima del previsto dopo aver saltato alcune partite a causa del mal di schiena) e, in ultimo, Pietro Aradori, che nell’ultimo turno è stato lasciato a riposo in vista delle Final Eight a causa del solito problema ad una coscia. Questi infortuni, sommati a tanti altri acciacchi, hanno rallentato non poco il processo di crescita di questa squadra.

Intanto ci si è mossi sul mercato, alla ricerca di qualche giocatore in grado di dare nuovo entusiasmo all’ambiente. Innanzitutto è tornato Kaukenas: colpo di mercato o mossa disperata? Il clamoroso dietrofront del lituano, che qualche mese fa aveva detto di voler chiudere col basket giocato, rappresenta un ritorno al passato, un’operazione quasi nostalgica per ritornare a quei tempi in cui a Reggio tutto andava nel verso giusto. In momenti difficili come quello che sta vivendo la Reggiana, è difficile dire di no al carisma e all’esperienza dell’ex Siena. Ma Rimas torna a Reggio in punta di piedi, come ha dichiarato subito dopo aver firmato il contratto: “Oggi sono un rookie, devo capire come funziona la squadra: non sono qui per rompere equilibri, i ragazzi hanno fatto un ottimo lavoro e tracciato una strada. Cercherò di dare il mio supporto al processo di crescita del gruppo“. Oltre al lituano, che ha sostanzialmente chiuso la pista Jamarr Sanders, il mercato in entrata ha visto la firma del lungo Jalen Reynolds (classe ’92), prelevato da Recanati in A2, dove viaggiava a 18 punti e 8 rimbalzi di media, al suo primo anno in Europa dopo aver finito l’università a Xavier. Reynolds sarà il sostituto di Delroy James, poco convincente in questi mesi, accasatosi al Balikesir in Turchia. Sicuramente, prima della chiusura del mercato, ci saranno almeno altri due movimenti, uno in entrata e uno in uscita. Sembra imminente infatti l’addio di Sava Lesic, anche lui al di sotto delle aspettative, e l’arrivo di un suo sostituto (probabilmente un’ala forte) che però possa integrarsi meglio del serbo negli schemi di coach Menetti.

Insomma la Reggiana le sta provando tutte per uscire da questo tunnel che le sta facendo vivere uno dei momenti più difficili della sua storia recente. Ma sperando di aver indovinato le mosse di mercato e che la dea bendata sia un po’ più benevola, ci sono tutti i presupposti per riportare la stagione sui binari giusti e, se Milano resta irraggiungibile, il secondo posto rimane un obiettivo abbordabile, a costo di non sbagliare più nemmeno una partita da qui alla fine della regular season. Domenica prossima al PalaBigi arriva Brindisi; non sarà una partita facile ma d’ora in poi, ogni match dovrà essere una finale. La Reggiana deve tornare a vincere, magari puntando anche alla conquista delle Final Eight che rappresenteranno un passaggio fondamentale di questa stagione.