Torneo NCAA 2016: Syracuse sorpresa, al gran ballo con Oklahoma, Villanova e North Carolina

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Final Four NCAA 2016 - © 2016 twitter/espnstats
Final Four NCAA 2016 – © 2016 twitter/espnstats

Bellissimi Regionals nel Torneo NCAA 2016. L’unica #1 in corsa è North Carolina che centra la 19esima Final Four, un record, e va a caccia del sesto titolo. Eliminate le altre teste di serie: prevedibile l’uscita di Oregon, travolta dai Sooners di Oklahoma e da uno stratosferico Buddy Hield, il giocatore copertina di questo torneo; non sorprendente la sconfitta di Kansas, la favorita del presidente Obama, ingabbiata da Wildcats di Villanova, una perfetta orchestra guidata da coach Wright in panchina e da Ryan Arcidiacono in campo; assolutamente da pazzi invece Syracuse che, seed #10, avanza con due rimonte su Gonzaga e soprattutto sull’espertissima Virginia. Nel prossimo weekend in scena le Final Four a Houston: stay tuned!

Non dimenticate di seguire tutti i risultati del Torneo NCAA 2016 nella nostra pagina dedicatache comprende anche la programmazione televisiva.

SOUTH

A sorpresa, ma non poi tanto, è Villanova a volare alla Final Four di Houston dopo aver battuto Kansas, la #1 overall e favorita del presidente americano Barack Obama. Le due squadre erano arrivate alle Elite 8 senza particolari sofferenze, con Nova che aveva travolto Miami in una serata contrassegnata dal 63% al tiro mentre i Jayhawks avevano superato la Maryland di Trimble e Sulaimon con un gran secondo tempo e una prova scintillante dei due senior Perry Ellis, 27 punti, e Wayne Selden, 19.

Ecco, proprio Ellis e Selden dovevano essere le guide per riportare Kansas alla Final Four e invece i due hanno fallito, il primo soprattutto. In una autentica gara a scacchi a Louisville coach Jay Wright ha messo in campo una difesa perfetta che ha totalmente messo fuori gioco Ellis (4 punti con 1 su 5 al tiro e 4 perse) e costretto Selden a tirare soprattutto da fuori (16 punti ma 0 su 6 dall’arco). La truppa di Self è rimasta in piedi grazie alle triple di Graham, 17 con 5 bombe, ma alla fine la coralità di ‘Nova ha fatto la differenza.

Avanti di 7 all’intervallo (13-0 per andare anche a +9 nel primo tempo), i Wildcats si sono appoggiati al centro Ochiefu, alla fisicità di Bridges e Hart e soprattutto alla leadership di Ryan Arcidiacono, glaciale con la tripla del controsorpasso sul 47-45, con i liberi nel finale e con la rubata a Mason sul +3 a 6″ dalla fine che ha sigillato il successo dei suoi. Una gara speciale per il ragazzo di origini italiane e già nel giro azzurro, oltre che pupillo di coach Wright, che nel giorno del suo 22esimo compleanno si è regalato, e ha regalato a tutta Villanova, il viaggio alla Final Four di Houston, la prima dal 2009 per l’ateneo cattolico di Philadelphia.

WEST

Anche ad Anaheim, in California, è la #2 a staccare il pass per la Final Four di Houston, ovvero Oklahoma che, trascinata dal solito Buddy Hield, ha triturato Oregon e ha centrato il primo viaggio all’ultimo ballo dal 2002. Nelle Sweet 16 i Sooners avevano eliminato Texas A&M, considerata una seria candidata alla Final Four, ma gli Aggies si sono inchinati alla grande prova balistica dei ragazzi di Kruger, guidati da Woodard, oltre che da Hield. Oregon invece aveva detronizzato Duke, i campioni NCAA 2015, con un superlativo Dillon Brooks da 22 punti e una prestazione di squadra eccellente, capace di limitare Grayson Allen (non Brandon Ingram, 24 punti).

Nella finale del Regional non c’è però stata storia tra la squadra di coach Kruger e quella di Dana Altman, ex assistente proprio di Kruger a Kansas State a fine anni 80. I Sooners, formazione più solida, soprattutto in difesa, hanno colto di sorpresa i Ducks, campioni della Pac 12 e #1 del seeding ma non pronti per un avversario così forte. Buddy Hield ha preso da subito in mano il match, segnato 11 dei primi 15 punti dei suoi, e ha chiuso all’intervallo a 17 con una tripla da 10 metri alla “Steph Curry” per il +18. In mezzo le fiammate di Woodard e Cousins mentre Oregon, incapace di trovare tiri facili e totalmente in bambola, si è affidata al solo Clark.

Nel secondo tempo ci si attendeva la reazione dei Ducks ma Hield ha iniziato con 9 punti in fila e da lì in avanti Oklahoma ha rallentato, limitandosi a gestire. Oregon ha provato in qualche modo a farsi sotto ma, a parte Dorsey, Cook e un po’ Boucher, nessuno, soprattutto la stella Brooks (solo 7 punti), è riuscito ad impensierire il canestro di Oklahoma, presidiato bene da Spangler e Lattin. I canestri che han chiuso la gara sono arrivati ancora da Hield che, davanti ad un osservatore speciale come Kobe Bryant, ha terminato con 37 punti e 8 su 13 dall’arco (viaggia a 25 di media al Torneo). I Sooners chiudono con 12 su 24 da tre di squadra con 16 assist e di fatto la metà dei liberi tentati da Oregon (14-17 contro 22-30) che ha invece terminato con 4 su 21 dall’arco.

EAST

North Carolina sopravvive e vola alla Final Four di Houston. Nel Regional di Philadelphia i Tar Heels, #1 del seeding, fanno valere la loro fisicità e il loro roster profondissimo e centrano il 19esimo viaggio al grande ballo, un record assoluto. Battuta Notre Dame che nelle Sweet 16 era stata protagonista di un’incredibile finale contro Wisconsin: sotto 56-53 a 26″ dalla fine, due canestri di Jackson con in mezzo un recupero, e la rubata dello stesso Jackson a Koenig sul +3 a 3″ dalla sirena hanno permesso agli Irish di avanzare. Più semplice il successo dei Tar Heels contro Indiana, con 21 punti di Marcus Paige che ha superato Michael Jordan al 12esimo posto dei marcatori all time di UNC.

Nella finale, tutta in salsa ACC, North Carolina ha fatto valere la sua profondità e il suo atletismo, anche se Notre Dame non ha mai mollato grazie ai soliti Auguste, Jackson e Beacham, autore di una pazzesca schiacciata dalla linea di fondo sul finale di primo tempo. Proprio a cavallo della pausa lunga UNC ha allungato coi canestri di Justin Jackson e Meeks arrivando sul 49-40. Gli Irish di coach Brey, alla caccia della prima Final Four dal 1978, sono riusciti a rimontare ancora sorpassando sul 52-51 con Colson, ma North Carolina ha alzato la pressione difensiva e col solito dominio a rimbalzo ha scavato il break decisivo (12-0) con un paio di giocate di Hicks.

UNC, che ha cinque uomini in doppia cifra e il solito Brice Johnson da 25 punti e 12 rimbalzi (23esima doppia doppia stagionale, record per l’ateneo), centra la 19esima Final Four (primato assoluto), la prima dal 2009 quando vinse l’ultimo dei suoi cinque titoli nazionali. Contro Notre Dame, come già detto, fanno la differenza i rimbalzi, 32 a 17 (13 dei quali in attacco) e il 61% al tiro (28 su 39 da due).

MIDWEST

Nel Regional di Chicago, Syracuse veste i panni di ‘team of destiny’ e conquista un inaspettato viaggio alla Final Four. Gli Orange, numero 10 del seeding, sono stati protagonisti di due grandi rimonte: la prima contro Gonzaga nelle Sweet 16 dove, sotto 57-49, sono tornati, hanno sorpassato col canestro del loro faro Gbinije, e poi Lydon ha firmato la stoppata decisiva sul tentativo di Perkins, eliminando gli Zags di Domantas Sabonis (pazzesco al torneo, tre doppie doppie e una media di quasi 20 punti e 14 rimbalzi) e dell’assistant coach italiano Riccardo Fois. La seconda contro Virginia che nel turno precedente aveva fatto fuori Iowa State del senior Georges Niang, autore di un grande torneo a quasi 30 punti di media (28, 28 e 30 le sue prestazioni).

La finale allo United Center è stata quanto di più incredibile ci si potesse aspettare, tra la #1 Virginia, squadra espertissima e con un leader come Brogdon, e la #10 Syracuse, una banda di matricole aggrappata a Cooney e Gbinije e con un santone in panchina come Boeheim. L’inizio di gara è stato egli Orange che, con la loro classica zona 2-3, hanno imbrigliato i Cavaliers e si sono portati sull’8-2. Poi però i ragazzi di coach Bennett hanno trovato la chiave e con Gill vicino a canestro, le giocate di Brogdon e le triple di un bollente Perrantes (18 punti alla fine, 15 nel primo tempo, tutti dall’arco), hanno ribaltato il match andando alla pausa lunga avanti 35-21.

Nel secondo tempo Virginia tocca il massimo vantaggio sul +16 ma tornano le difficoltà contro la zona. ‘Cuse torna a -7 ma i Cavaliers, con le bombe di Brogdon e Perrantes, si riporta a +15 sul 54-39 a 10′ dalla fine. Sembra fatta ma gli Orange non sono morti e risorgono: Malachi Richardson prende fuoco, Lydon mette la tripla del -3, e poi ancora il freshman in maglia numero 23 segna il sorpasso sul 59-58 e infila la bomba del +4 (21 nel secondo tempo, 23 alla fine). Nel mezzo la pressione di ‘Cuse manda in crisi Virginia che perde palloni su palloni. Nel finale i Cavaliers si affidano a Brogdon ma sul -3 è Hall a tentare la disperata tripla del pareggio ma si spegne sul ferro. E’ Lydon, pure lui protagonista con 5 stoppate, a mettere i liberi della staffa. Gli Orange diventano la quarta testa di serie in doppia cifra (dalla 10 in giù) a volare alla Final Four e bissano il viaggio delle ragazze, anche loro al grande ballo.