Eurobasket 2015, Gruppo A: Francia davanti, dietro la bagarre

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Gli Europei 2015 sono pronti a prendere il via con la prima fase suddivisa, in modo molto originale, in quattro città situate in altrettante nazioni mentre la fase finale si giocherà tutta in Francia, a Lille. I Bleus padroni di casa sono la formazione di punta del girone A che svolgerà la prima fase a Montpellier e se la vedranno con, nell’ordine, Finlandia, Bosnia, Polonia, Russia e Israele. I ragazzi del ct Collet, campioni d’Europa in carica e bronzo mondiale l’anno scorso in Spagna, vogliono bissare il titolo davanti al proprio pubblico e strappare il pass per i Giochi di Rio 2016, tappa conclusiva dei senatori come Tony Parker, Boris Diaw e Florent Pietrus.

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Francia da battere

Inevitabile che la Francia, oltre che padrona di casa e detentrice del titolo, sia la naturale favorita del girone A. Per esperienza, talento, atletismo, mix di vecchi e giovani e lunghezza del roster, i Galletti del ct Collet partono con l’obiettivo chiaro di vincere la medaglia d’oro, o almeno arrivare in finale. Dopo essere riusciti finalmente a scrollarsi di dosso una serie infinita di piazzamenti, la Francia ha capitalizzato un percorso durato anni nel 2013 in Slovenia e, dopo aver fatto fare esperienza a molti giovani lo scorso anno al Mondiale in Spagna (mancava Parker) centrando un ottimo bronzo, ecco che bisogna completare l’opera nel torneo di casa. Non è semplice perchè la pressione è forte (chiedere alla Spagna nel 2007, battuta in finale dalla Russia) ma i Bleus possono contare sul rientrante Tony Parker, da oltre un decennio la stella indiscussa, sull’esperienza di Boris Diaw, sul talento cristallino di Nicolas Batum e sulla crescita esponenziale del pivot Rudy Gobert, notevole lo scorso anno al Mondiale e reduce da una stagione eccellente con gli Utah Jazz in NBA. Il contorno è di assoluto livello, con Nando De Colo, gli altri NBA Evan Fournier, Jeoffrey Lauvergne e Alexis Ajinca, più Antoine Diot, l’eterno Florent Pietrus e i duttili Charles Kahudi e Mikael Gelabale. Passeranno agevolmente il girone ma potrebbero avere un’insidia subito agli ottavi di finale, dove incroceranno la quarta del girone dell’Italia (Gli azzurri? La Germania? La Turchia?).

Russia senza big, Polonia in crescita

Difficile capire chi può sorprendere in questo girone A. Se la Russia avesse tutti i suoi big sarebbe certamente la più seria candidata al secondo posto ma le assenze di Timofey Mozgov e dell’altro neo Cavs Sasha Kaun, dell’esperto Viktor Khryapa e di Alexei Shved, tornato in Europa con un contratto faraonico al Khimki dopo alterne fortune NBA, la mettono a serio rischio taglio. Senza contare che la squadra del ct Pashutin ha vissuto un avvicinamento difficile visto il rischio di squalifica da parte della Fiba per problemi all’interno della federazione russa. Tutto risolto ma questa Russia appare poco attrezzata: ci sono Kurbanov, Monya, Fridzon e Vyaltsev mentre la stella è sulla carta Andrej Vorontsevich, finalmente esploso in maglia CSKA.

E’ intrigante la Polonia del ct americano Mike Taylor, una formazione cresciuta negli ultimi anni e arroccata attorno al talento, alla fisicità e al carisma del pivot Marcin Gortat, centro degli Washington Wizards. Il suo cambio è Przemen Karnowski, centrone mancino e dal fisico possente reduce da tre stagioni come titolare dei Builldogs di Gonzaga in NCAA per coach Mark Few, coi quali ha raggiunto nell’ultima stagione la Final Four. In regia l’eterno Koszarek affiancato dall’americano naturalizzato AJ Slaughter, nell’ultimo anno al Panathinaikos; occhio anche alle ali Gruszecki e Ponitka (visto all’Eurocamp di Treviso), e al lungo Alex Czyz, visto anche a Roma.

Bosnia, Finlandia e Israele per stupire

Sono tutte e tre assolutamente in corsa per un posto nella seconda fase. La Finlandia, sorprendente nona nel 2013, è chiamata ad una conferma che però non è facile: la stella è ovviamente Petteri Koponen, playmaker che lo scorso anno è stato uno dei protagonisti della vittoria in Eurocup col Khimki Mosca, al suo fianco i vari Kotti, Lee, Huff, Murphy e l’eterno Rannikko.

Sarebbe stata intrigante la Bosnia del ct Dusko Ivanovic, uno dei coach più esperti e duri del Vecchio Continente: sarebbe stata perchè, se a livello giovanile sta facendo grandi cose – come Buza al Nike Hoop Summit e il titolo Europeo Under 16 con MVP Dzanan Musa -, a livello senior le assenze di Mirza Teletovic, passato dai Nets ai Suns in estate, Jusuf Nurkic dei Nuggets e Nihad Djedovic del Bayern Monaco (visto a Roma) obbligano a rimandare ogni sogno di sorprendere. Kikanovic, Stipanovic e il play naturalizzato Alex Renfroe i giocatori da seguire. Infine Israele del ct Edelstein: il gruppo non è da sottovalutare con due registi importanti come Ohayon e Mekel, un’ala che a livello europeo può spostare molto come Omri Casspi, riconfermato ai Sacramento Kings, e in mezzo un pivot importante com D’Or Fischer. Non c’è molto altro ma potrebbe anche bastare per passare il turno.

Pronostico: Francia, Polonia, Bosnia, Finlandia, Russia, Israele