Notte NBA – 14/04/2015: Celtics settimi a Est, Miami Heat eliminati

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Curiosità

Nonostante la vittoria finale, gli Indiana Pacers nel primo tempo segnano appena 33 punti, pareggiando il loro minimo per punti segnati nei primi due quarti quest’anno.
La squadra allenata da coach Vogel inoltre diventa la sesta della storia NBA ad avere, nella stessa stagione, più strisce vincenti e perdenti di almeno di 6 partite.


Grande vittoria per i Boston Celtics allo scadere contro i Raptors che vale la settima posizione matematica nella griglia playoff nella Eastern Conference, dove affronteranno i Cleveland Cavaliers nel primo turno. Contro la squadra di LeBron James quest’anno i biancoverdi sono 2-2 di record, una delle 4 squadre dell’Est ad avere almeno il 50% di vittorie contro la franchigia dell’Ohio.
5 minuti e 43 secondi in campo per Gigi Datome che però non riesce a segnare sbagliando 2 tiri.


Delusione invece per i Miami Heat che con la vittoria di Indiana vengono matematicamente eliminati dalla corsa playoff. La squadra di coach Spoelstra (falcidiata per tutto l’anno dagli infortuni) diventa l’ottava nella storia NBA a mancare i playoff la stagione successiva il raggiungimento delle NBA Finals.
Delusione anche per Dwyane Wade che non giocherà i playoff per la seconda volta in 12 anni di carriera.


 

Risultati della notte

Boston Celtics (39-42) – Toronto Raptors (48-33) 95-93
(Bradley 14; Lowry 16)


Indiana Pacers (38-43) – Washington Wizards (46-35) 99-95 2OT
(Miles 25; Beal 19)


Phoenix Suns (39-43) – Los Angeles Clippers (56-25) 101-112
(Goodwin 18; Paul 22)

 

Il game winner di Jae Crowder

14 COMMENTS

  1. In previsione di una partita “do or die” contro Mem, il doppio OT di Ind non è proprio quello che ci voleva. Sarebbe un vero peccato …

    • E’ il bello e il brutto di arrivare così tirati a fine stagione. Entrambe le squadre devono vincere e Indiana ha in più il problema di dover recuperare in fretta da una fatica non indifferente (anche se, di contro, arriverà carica avendo vinto una gran bella partita)

  2. Incredibile Miami, che falcidiata o no, in una conference di questo livello i PO li doveva agguantare comodamente.

    Noi ovviamente mandiamo a casa i Cavs in 6 partite, creando ai fakers il dilemma: mi eclisso per il miracolo Boston, o gioisco perché Lebron non vince un altro anello?

  3. Ehm, ehm! Onore ai Celtics che hanno dato il 110% in stagione. Però, anche se so che mi beccherò una caterva di “meno”, non posso fare a meno di evidenziare che, senza le due partite scorse più o meno vergognosamente regalate ai Celtics dai Cavaliers – nella prima sconfitta di 9 senza Irving e con Lebron e Love non scesi in campo nell’ultimo quarto; mentre nella seconda, persa di 39 (!), nessuno dei tre ha nemmeno giocato; con l’aggravante che tutti e tre hanno giocato sia nella partita immediatamente precedente, che in quella immediatamente successiva alle due “incriminate”; il tutto nel silenzio assordante di Silver e C. -, la situazione sarebbe molto diversa. Boston, a una giornata dalla fine si troverebbe ottava a pari merito con Indiana e con una sola partita di vantaggio rispetto a Nets, Heat e Hornets. Magari si sarebbe comunque qualificata, ma non in questo modo. E ora, non infierite troppo, se potete!

    • Mi rettifico: sarebbe stata ottava a pari merito con i nets, dietro Indiana settima, e con una partita di vantaggio con Miami. Però il senso del discorso non cambia.

      • Premetto: non tifo Celtics.

        Tu ti ricordi che Nets, Pacers e Heat hanno giocato tutte le partite contro avversarie che hanno dato il 100%? Io no, ma capita di giocare contro squadra che per un motivo o per un altro decidono di tirare il fiato

  4. Il mio non è un discorso contro Boston, che non decide la formazione avversaria. Anzi, ho lodato la squadra che è andato altre ogni aspettativa (al contrario di Miami, tanto per “non” fare confronti, o di Brooklyn). La scorrettezza secondo me è dei Cavaliers: un conto è fare turnover e magari perdere, altro è perdere manifestamente apposta per scegliersi l’avversario al primo turno dei PO. Posso sbagliarmi, ma la sensazione che ho avuto è stata questa. Se non sbaglio, gli Spurs sono stati sanzionati per un comportamento analogo pochi anni fa (posto in essere, peraltro, non a pochissime giornate dalla fine della RS). Ora nessuno parla e la ragione è evidente: se in questo forum molti hanno gioito (e giustamente!), per cui probabilmente si guarderanno le partite di PO (e confesso che anch’io sono molto tentato: ammiro il Pride di Boston, che in RS è 2 a 2 con i Cavs), immagino che negli Usa le reazioni saranno molto maggiori, quindi l’NBA farà più soldi. Alla fine il discorso è sempre quello: “pecunia non olet”. Amen!

    • Gli Spurs furono multati perché quella partita era una diretta nazionale. Perdipiù c’erano solo due partite quella serata. Non frega a nessuno di boston perché ai PO accede un mercato importante e le due gare incriminate erano in nottate piene di gare
      gare.

      • Capiamoci: i Cavs non hanno bisogno di decidere se giocarsela con Miami o con Boston. Aldilà dell’orgoglio di Wade si tratta di due serie che Cleveland può tranquillamente chiedere in 4-5 partite senza sudare troppo.

        Detto questo credo che ovviamente la NBA sarà contenta di vedere Boston ai PO essendo una squadra che sposta molti soldi ma é un caso.

        E tornando abbomba sugli Spurs: sbagli. Gli Spurs furono multati perché, come detto giustamente da Emanuele, non schierarono 4 titolari in una partita contro gli Heat sulla quale la Lega puntava molto in termini di immagine (era il rematch delle Finals)

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