Niente college, Mudiay diventa pro per aiutare la famiglia

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Il nome non vi dirà molto, magari nulla, ma Emmanuel Mudiay, secondo molti siti specializzati è il candidato numero 1 per la prima chiamata assoluta del Draft NBA 2015. L’atletico playmaker di Arlington, Texas, reduce dall’esperienza all’high school alla Prime Prep Academy di Dallas, ha deciso che non giocherà al college nella prossima stagione ma passerà subito professionista in Cina o in Europa. Alla base della sua scelta non sembrano esserci problemi di eleggibilità accademica o riguardanti il suo reale status di amatore (non ha mai preso soldi per giocare) come si pensava ma la ferma volontà di aiutare economicamente la famiglia, in particolare la madre.

Mudiay è un playmaker della nuova generazione, con grande fisico (194 cm per oltre 90 kg), notevole atletismo e leadership. Originario del Congo, è stato il migliore per il Resto del Mondo al Nike Hoop Summit con 20 punti e viene paragonato a giocatori come John Wall e Tyreke Evans. Considerato un Top 5 nel ranking liceale di ESPN (n.1 fra le guardie), aveva deciso di giocare per coach Larry Brown a Southern Methodist, università con sede a Dallas, vicino casa, preferendola alle varie Kentucky e Kansas. Fin dall’inizio si sapeva che sarebbe stato un ‘one-and-done’ per fare poi subito il salto in NBA nel 2015, ma non si pensava ad un passaggio professionistico immediato.

Mudiay, classe 1996, si affiderà presto ad un agente che gli cercherà un ingaggio in Cina (pagano molto bene) o in Europa (favorito dal passaporto congolese e dallo status di Cotonou), e pure dei contratti con aziende di articoli sportivi anche se pare che la Under Armour, sponsor tecnico del suo liceo e della sua squadra estiva, si stia già muovendo (Under Armour è anche fornitore di SMU: un caso?). Sì perchè la motivazione principale che ha spinto Mudiay a rinunciare al college è il bisogno di soldi per aiutare la famiglia in difficoltà, scappata negli USA dal Congo dove era scoppiata la guerra civile.

Il fratello di Mudiay, Stephane, ha dato a Luke Winn di Sports Illustrated un comunicato con le parole di Emmanuel: “Ero eccitato di giocare per SMU e coach Brown ma ero stanco di vedere mia madre faticare tanto. Dopo aver parlato con Brown e la mia famiglia, ho deciso che la cosa migliore da fare era dimenticare il college e cercare un ingaggio da professionista. Tutto ciò non ha nulla a che vedere con la mia eleggibilità in NCAA“.

Coach Larry Brown ha commentato: “E’ una sua scelta, ha il mio supporto. Non ci sono problemi di eleggibilità accademica, è un suo disagio. E’ il giocatore più speciale che ho visto alla sua età. Se sarà la numero 1 del Draft 2015? Lo spero”. Secondo ESPN sembra invece che, nonostante SMU abbia formalizzato la sua iscrizione al college, la NCAA abbia aperto un’inchiesta su Mudiay per verificare il suo reale status di dilettante, se fosse in regola la sua eleggibilità accademica e sulla sua stabilità finanziaria. “La NCAA sta indagando e lui è spaventato”, ha riferito una fonte.

In attesa di sviluppi Mudiay giocherà oltre Oceano seguendo quanto hanno fatto alcuni come Brandon Jennings, a Roma, e Aquille Carr, in Cina. L’alternativa è assumere un personal trainer e allenarsi in vista del Draft. Ma un anno è lungo da trascorrere ed è certo che il ragazzo, col talento che si ritrova, non starà con le mani in mano ma farà di tutto per arrivare pronto all’appuntamento fra 12 mesi.

18 COMMENTS

  1. Da quello che ho letto io, scappa dall’NCAA perché ha preso soldi sia da sponsor che da un procuratore (cosa non legale) per aiutare economicamente la famiglia.
    Rimane comunque ridicolo che un’azienda da 10 miliardi l’anno (ncaa è anche football e baseball) impedisca ad un ragazzo di giocare perché ha preso 20k per sostenere la famiglia. Mi sembra la classica ipocrisia americana.

  2. Boozer ai Lakers.
    la mia domanda: PERCHE’?
    Togli spazio a Randle e rischi di vincere qualche partita inutile in più.
    valli a capire…

    • Io non lo farei, anche se Lenny Wilkens ha detto che scambierebbe W con L in meno di un secondo. Wiggins, oltretutto, in difesa è fortissimo, Love è debole. Comunque l’affare di sicuro lo fa Minnesota, visto che era comunque destinata a perdere Love l’anno prossimo. Non lo è per Wiggins.

      • Boh, sinceramente anch’io non farei questo scambio se fossi nei Cavs.
        E’ vero che se vuoi vincere già quest’anno Love, sulla carta, fa più al caso tuo di Wiggins.
        Ma hai tra le mani un talento che potrebbe diventare un giocatore che sposta più di Love nel giro di 3-4 anni…

        Pare però che LeBron, per vincere subito, voglia Love al suo fianco…e se lo vuole lui…

        • Ok, ma Lebron ha un contratto biennale e mi pare che dopo un anno possa andarsene. Cosa succede se non vincono subito? Wiggins rimarrebbe per molti anni, migliorando sempre più, mentre Lebron con un contratto simile, non dà garanzie di rimanere. Una dirigenza non può correre dietro ad un giocatore, anche se è il migliore del mondo. I ruoli devono essere ben definiti. Guardate Miami: che se ne fanno ora di Napier? Infatti hanno firmato Chalmers per altri due anni (a mio parere facendo pure bene: uno non può essersi conpletamente imbrocchito all’improvviso, per cui è giusto cercare di recuperarlo).
          Inoltre mi risulta che Blatt si opponga allo scambio. Che rispetto avrà dai giocatori se lo scambio lo faranno lo stesso, tenendo presente che è un allenatore non solo privo di esperienza in NBA, ma formatosi in Europa, con tutti i conseguenti pregiudizi?

          • Le strade come hai giustamente detto sono 2:
            – sfruttare LBJ cercando in ogni modo di vincere subito prendendo Love (che non ha mai giocato i PO)
            – Sfruttare LBJ per cercare di costruire una “dinastia” dove far crescere i prospetti e vincere il titolo tra 5 anni con l’ossatura di questa squadra.
            possibilità di vincere il titolo in 1/2 anni con Irv-lbj e love : credo attorno al 20-25%
            possibilità di vincere il titolo tra 3/4/5 anni con Irv-wig e LBj : credo attorno al 10/15%
            NOTE: e se wiggins non si rivelasse una futura star?

  3. wiggins per love è una follia tanto non rinnovera con i twolves. e poi a livelli che contano son 2 rookies 0 partite di playoff per entrambi. e love in difesa è un telepass!! off topic pierce con wall e beal?
    poi grande scelta del rookie per Lebron… Napier sta facendo piu che schifo.. ed e solo la summer league

    • Il problema è ch devono per forza prenderlo con una trade dato che da free agent non avrebbero spazio per firmarlo

  4. Alla fine ha scelto la Cina: 1.2 milioni di dollari (di cui buona parte va a coprire eventuali infortuni). Un bene per il suo conto in banca ma come giocatore non vedo a cosa gli possa servire.

    Facendo un debito paragone Jennings, per me, senza l’anno in Europa sarebbe già fuori dalla lega quindi forse era meglio se veniva a giocare qui dopo prendeva di meno ma imparava di più. Chissà se sul lungo periodo se ne pentirà…

    • Non ho capito: tu dici che Brandon Jennings senza l’anno da Europa non andava in NBA e che addirittura avrebbe dovuto farci più tempo?

      • In effetti c’è un refuso non è “dopo” ma “dove”(se veniva a giocare qui dove prendeva di meno ma imparava di più. Chissà se sul lungo periodo se ne pentirà…).

        Io dico che, senza l’anno in Europa in cui ha comunque fatto schifo, Jennings o stava fuori dalla lega oppure era una riserva di secondo piano (se vogliamo fare un paragone mi vengono in mente Telfair oppure Brooks che vanno e vengono tra Cina e USA). Di certo non beccava 8 milioni l’anno per tirare 14 mattoni a partita (e la maggior parte sul ferro visto che tira con il 37%)

        • E’ vero che se vai in Cina hai praticamente chiuso la tua possibile carriera NBA. Se vieni in Europa giochi in dei campionati veri e magari in Eurolega che è il gradino sotto l’NBA.
          Certo che però Jennings è il caso limite, perché a Roma ha fatto veramente, ma veramente cacare.

          • Mah, Jennings magari é un po’ troppo sopravvalutato (dopo i 55 ha avuto la strada in discesa…) e tira male ma resta (non secondo me…) un top15 nel ruolo.
            Non é cresciuto come ci si aspettava (soprattutto dopo i 55…) ma resta un giocatore incostante ma capace di ottime cose.

            Non mi sorprenderebbe una sua stagione molto buona con l’arrivo di Van Gundy

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